Economia

Destinazione Singapore

(di Sabrina Polato)

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Situata nell’area geografica del Sud-Est Asiatico tra Malaysia ed Indonesia, Singapore, inizialmente fondata come colonia britannica nel 1819 per poi passare sotto il dominio malese nel 1963, è divenuta successivamente alla sua Indipendenza, avvenuta nel 1965, uno dei Paesi più ricchi e prosperi al mondo, con forti legami ed alleanze commerciali a livello internazionale, con il primo porto commerciale al mondo in termini di tonnellate di merci movimentate e con un reddito pro-capite superiore a quello di diverse Nazioni leader dell’Occidente e dell’Unione Europea.

Singapore, o meglio la Repubblica di Singapore, conta ad oggi una popolazione di poco superiore ai 5 milioni (5.567.000 – dati luglio 2014), costituita principalmente da persone di etnia Cinese (74%) ed, in misura minore, di etnia Malese (13%), Indiana (10%), Europea (3%).

L’interesse degli operatori economici mondiali nei confronti di Singapore non è quindi riconducibile alle dimensioni del mercato in sé, ricco e florido, ma pur sempre molto limitato se paragonato ad altri mercati emergenti: il carattere attrattivo di Singapore va ricercato in un mix di fattori economici, sociali, politici, geografici che hanno portato questo insieme di piccole isole a diventare la principale piattaforma commerciale ed il più importane hub economico di tutta l’area ASEAN (Association of South East Asian Nations), nonché tra i più strategici a livello mondiale.

Ovviamente, tale discorso vale anche per le aziende italiane: nessuna impresa internazionalizzata, con una strategia di internazionalizzazione rivolta in particolare all’Est Asia e Sud-Est Asia può prescindere da Singapore, perché proprio da qui passano le merci e le esportazioni che hanno come destinazione definitiva gli altri Paesi dell’ASEAN.

I fattori critici di successo di tale mercato sono costituiti principalmente da:

  1. Una Economia di libero mercato altamente sviluppata e di successo, fortemente dipendente dalle esportazioni, in particolare nel campo della elettronica di consumo, dei prodotti informatici, dei prodotti farmaceutici e chimici, ma anche da un settore in costante crescita quale è quello dei servizi finanziari.
  2. La presenza di un ambiente sociale e culturale notevolmente aperto e del tutto privo di corruzione.
  3. Prezzi stabili.
  4. Sistema fiscale e burocratico trasparente ed efficiente.
  5. Contesto politico stabile.
  6. Manodopera altamente qualificata.
  7. Ottimo ed efficiente sistema infrastrutturale.
  8. Una distribuzione omogenea ed equa della ricchezza interna prodotta che ha contribuito negli anni alla creazione di un benessere diffuso tra la popolazione (e non concentrato nelle mani di pochi come avviene ormai in quasi tutto il mondo), dimostrato dal raggiungimento di un livello di PIL procapite ($ 62.500 – dato luglio 2014) superiore a quello della maggior parte dei Paesi sviluppati.
  9. La volontà politica di fare di Singapore il più importante centro finanziario ed high-tech del Sud-Est asiatico, ha permesso la creazione di un clima complessivamente favorevole agli investimenti diretti esteri (IDE) in ambito tecnologico, favorendo l’apertura di numerose filiali di multinazionali e società attive nel mondo in settori ad alto contenuto innovativo (in primis, ICT, farmaceutiche, tecnologie medicali,etc..).
  10. Una crescita costante del Prodotto Interno Lordo, interrotta solo nel periodo 2008-2009 per la naturale contrazione delle esportazioni causata dalla crisi economica e finanziaria globale (PIL: + 4,1% nel 2014).
  11. La realizzazione, a partire da quest’anno – 2015, del mercato unico ASEAN, un’immensa area di oltre 600 milioni di abitanti che comprende, oltre a Singapore, Indonesia, Malesia, Filippine, Thailandia, Vietnam, Cambogia, Laos, Myanmar, Brunei. L’accordo porterà all’abolizione dei dazi doganali, alla liberalizzazione degli investimenti, alla libera circolazione di capitali e lavoratori all’interno di tutta l’area.

 

Settori che offrono concrete opportunità di business per le aziende italiane [1]

  1. Food and Beverage. Ottime le prospettive nel settore in quanto Singapore è fortemente dipendente dal mercato alimentare internazionale, dal momento che importa la maggior parte del suo fabbisogno alimentare complessivo.
  1. Macchine utensili, macchinari ed apparecchiature. Singapore offre buone prospettive nel settore macchinari e impianti, in particolare per le imprese aventi un orizzonte non limitato al mercato locale, ma interessate a tutto il sud-est asiatico e ad impiantare in loco, a tal fine, una struttura operativa, approfittando dell’ottimo livello delle infrastrutture, caratterizzato da altissimi livelli qualitativi.
  1. Lusso, gioielli, cosmetica. Singapore, dato l’alto reddito pro-capite, e’ uno dei mercati di sbocco asiatici più interessanti per le imprese italiane specializzate nel settore dell’alta moda, del lusso, della gioielleria e della cosmesi.
  1. Mezzi di trasporto e magazzinaggio. Singapore e’ un hub importantissimo per il settore trasporti ed in particolare per quello marittimo. Buona e’ la presenza di imprese italiane di settore e numerosi sono gli armatori che scelgono il porto di Singapore per l’espletamento di manutenzione periodica in funzione delle strutture offerte.
  1. Prodotti di elettronica, hardware, software. Singapore e’ un luogo d’importanza cruciale per le imprese specializzate nel settore dei prodotti elettronici, computers, hardware e software, microchips ecc. A Singapore sono presenti le più importanti imprese di settore (Apple, Yahoo, St Microelectronics ecc.).
  1. Abbigliamento ed articoli sportivi. In costante crescita la cultura dello sport e del tempo libero.
  1. High-tech. Fortemente incentivati dal governo locale sono gli investimenti esteri nel settore High-tech.

 

 

Note

[1] Fonte: InfoMercati Esteri – Focus Singapore – Ultimo aggiornamento: febbraio 2014.