Economia

Economia, lavoro e ambiente: un'alleanza vincente, il caso di Brussels (Belgio)

di Giorgio Beltrami

Il caso di cui tratta il presente articolo si colloca nello contesto più ampio dell’ Agenda Europa sulle Smart City. L’Europa ha, di fatto, pianificato una road map che ha come obiettivo primario la riduzione di emissioni dannose e la produzione e l’uso sostenibile di energia entro il 2020(1). Piano che, già per il 2013, prevede una messa a bando (call for proposals) di 365 milioni di Euro per finanziare i progetti più meritevoli e innovativi tra tutti quelli presentati. Interventi che negli anni si prevede possano apportare un incremento medio del PIL Europeo del 3% (figura 1) e un innalzamento medio al 75% (figura 2) del tasso di occupazione nella fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni (2) nella zona EU.

figura 1 Figura 1 – % di incremento del Pil per Paese (Fonte Eurostat 2013)

figura 2 Figura 2 – % di incremento occupazionale per paese nella fascia di età 24 – 65 anni entro il 2020 (fonte Eurostat 2013)

Attraverso il finanziamento di progetti coerenti con alcune macro aree di intervento (3), l’Agenda elaborata dalla Comunità Europea affida, di fatto, ai corpi intermedi locali (come comuni, macro aree omogenee) il compito di declinare gli stessi in azioni e progetti specifici incoraggiando e valorizzando in sede di valutazione dei progetti stessi ammessi a finanziamento la partenrship tra attore pubblico e soggetti privati. Brussels costituisce, insieme a Stoccolma e Glasgow, uno dei casi europei che meglio hanno incarnano la ratio descritta per il perseguimento e il raggiungimento degli obiettivi comunitari. Uno sforzo particolare è stato dedicato, da un lato, a coniugare i temi dello sviluppo economico e del lavoro con le istanze proprie delle politiche ambientali e, dall’altro, a costruire partnership efficaci pubblico-privata attraverso, anche, la creazione di un sistema coordinato di agenzie dedicate. Uno sforzo che dimostra come una sapiente regia pubblica possa aggregare e tenere insieme attori e istanze diverse attraverso azioni e progetti sinergici che consentono di valorizzare e integrare in un circolo virtuoso tre variabili come economia, lavoro e ambiente per generare valore aggiunto di settore e di sistema (4).

Brussels, un caso di sinergie virtuose
A Brussels il settore delle costruzioni ha un fatturato complessivo stimato in 900 milioni di euro annui con un numero di addetti totale che supera (tra operatori del settore e indotto) le 25.000 unità (5).
Risulta quindi essere un settore importante in cui si assiste sia alla ricerca di professionalità a elevato profilo sia alla richiesta di lavoratori. In particolare la domanda di edifici improntati a principi di sostenibilità, rispetto ambientale ed elevata efficienza energetica ha avuto una vera e propria impennata creando la necessità di attuare azioni e strategie che supportino e agevolino questa fortissima crescita (6).
La sinergia virtuosa “economia-lavoro-ambiente” viene perseguita attraverso specifici progetti ed interventi finalizzati a sostener la crescita del settore delle costruzioni attraverso politiche di lo sviluppo e cooperazione che coinvolgono tutti i portatori di interesse diretto e indiretto.
E’ questo lo scopo, ad esempio, del progetto Employment-Environment Alliance. Attraverso un approccio partecipativo, l’iniziativa riunisce associazioni di categoria, sindacati, attori del mondo dell’economia, dell’istruzione e operatori della green economy per sviluppare proposte ed azioni che creino opportunità e cooperazione per gli stessi, in primo luogo. Una partnership che genera, da un lato, genera business e, dall’altro, rinnovate occasioni e modalità per lo sviluppo di conoscenze, competenze e tecniche realizzative che soddisfino requisiti energetici e ambientali ad elevata sostenibilità.
La volontà di offrire nuove opportunità professionali e l’impegno ad applicare il “Contratto per l’Economia e occupazione (C2E)(7)” rendono Le Centre de Reference(8) un punto di riferimento imprescindibile. Il Centro opera nel quadro di una partnership tra settore delle costruzioni e autorità pubbliche e mira a sviluppare un mercato delle “eco – costruzioni” e delle energie rinnovabili con lo scopo primario di incrementare gli accessi occupazionali per lavoratori meno qualificati.
Lo stesso Centro supporta politiche di avviamento al lavoro attraverso strategie formative di settore erogate in collaborazione con professionisti del settore su temi verticali quali materiali isolanti, eco – materiali, impianti fotovoltaici ecc. Sempre nel settore delle costruzioni il Centro ha avviato un osservatorio sui “mestieri mancanti” per individuare e quantificare quali siano i profili emergenti, i nuovi profili e le nuove competenze necessari per lavorare nel settore delle costruzioni. I risultati dell’Osservatorio consentiranno, inoltre, di orientare e definire le priorità del sistema formativo professionale pubblico per la formazione di figure coerenti con i fabbisogni del mercato.
Un primo punto fermo e qualificante dei progetti e delle iniziative di cui sopra è certamente la ricerca costante del coinvolgimento delle aziende(9) e dei professionisti del settore quali attori e alleati qualificati per lo sviluppo di politiche attive che consolidino, qualifichino e rilancino il settore .
Un importante investitore pubblico coinvolto nello sforzo di creare sinergia tra economia, lavoro e ambiente è l’“Authority Regionale per l’Housing” (SLRB)(10). Essa si occupa pianifica la realizzazione di alloggi a basso costo e supervisiona le attività degli gli uffici locali preposti alla gestione degli stessi. SLRB ha fatto dello sviluppo sostenibile una priorità del suo Piano strategico 2010-2014. Piano che mira ad uno sviluppo dell’housing sociale che sia rispettoso dell’ambiente e contribuisca alla riduzione di emissioni di CO2. Nello specifico, dal 2010 tutti progetti sviluppati da SLRB devono rispettare le linee guida sulla passività degli edifici(11) e, nel caso di ristrutturazioni, devono adottare tutti gli accorgimenti che qualificano gli edifici come costruzioni a basso consumo energetico. Tutto ciò a beneficio sia degli inquilini, che si vedono sensibilmente ridurre costi ed oneri, sia dell’ambiente. Inoltre SLRB impone che sia attuato il principio per cui, in caso di ristrutturazione, costi/oneri per i nuovi occupanti siano inferiori a quelli sostenuti dagli occupanti pre-ristrutturazione: tutto ciò grazie agli interventi strutturali tesi ad abbattere e contenere i consumi energetici.
Ancora, il SLRB lavora da tempo sulla creazione di un “catasto energetico(12)” del proprio patrimonio al fine di, nel medio e lungo periodo, di migliorarne in modo stabile e progressivo l’attività di gestione e manutenzione degli edifici.
Infine – ad ulteriore conferma di un approccio sistemico – c’è l’”Agenzia regionale per lo sviluppo” (SDRB)(13) che opera nel settore della cooperazione economica e dell’espansione urbana il cui scopo è quello di mantenere o riportare le persone a risiedere nell’area metropolitana di Brussels. Finalità perseguita attraverso politiche fiscali che agevolano l’acquisto di alloggi da parte di persone a basso/moderato reddito perseguite attraverso una consolidata partnership tra pubblico e privato e un’attenzione costante sui temi della sostenibilità energetica e dell’ambiente.

Considerazioni finali
Il “sistema” Brussels offre alcuni elementi di riflessione sul modello attuato:
1. Un modello di governance a rete, pur richiedendo maggiori sforzi di coordinamento, garantisce meglio, però, l’ efficacia di azioni e progetti di sviluppo economico e occupazionale proprio perché caratterizzato da legami di reciproco benefici(14);
2. Il modello applicato a Brussels implica un impegno attivo dell’attore pubblico come enabler(15) attraverso Agenzie e Disposizioni normative e/o Regolamenti attuativi sviluppati ad hoc con il compito di agevolare e accellerare il convergere di interessi settoriali attorno a grandi temi e urgenze quali quelli ambientali; è solo attraverso il superamento di interessi contrapposti e la combinazione degli stessi che si può trasformare un potenziale fattore problematico, quale la sostenibilità ambientale, in una opportunità e in un elemento di traino capace di rilanciare occupazione, sviluppo economico e nuova coesione sociale;
3. Un approccio sistemico quale quello della capitale belga consente, inoltre, di ottimizzare risorse limitate operando da fattore di conservazione delle professionalità già presenti e di nascita e sviluppo di nuovi profili professionali generando nuova occupazione e reale inclusione sociale.
Brussels testimonia la possibilità di forme di partenrship pubblico-privato che possono essere raggiunte attraverso l’assunzione da parte dell’attore pubblico di un ruolo consapevole di “facilitatore” capace di operare secondo politiche attive improntate alla creazione di consenso e condivisione di interessi. Politiche che sottendono competenze strategiche di comunicazione, visione e pianificazione a medio e lungo termine e che sanno comporre attorno ad interessi comuni istanze tipiche di settori quali il sistema economico, il mercato del lavoro e le nuove sensibilità ambientali.

Note:

(1) Europa 2020, http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nutshell/flagship-initiatives/index_it.htm .
(2) Per una visione di dettaglio degli indicatori elaborati dalla Comunità Europea si veda “Europe 2020 Headline Indicators – National targets” .
(3) Le macro aree di intervento individuate dalla Comunità Europea sono : edifici e costruzioni, trasporti e mobilità, sistemi locali per la produzione di energia.
(4) Aldilà delle previsioni fatte dalla EU, ad oggi, appare difficile trovare out look capaci di quantificare i nuovi posti di lavoro e i numeri dello sviluppo economico connessi al tema smart cities: il rapporto The New Economics Cities (a cura di The Climate Group, ARUP, Accenture and Horizon) afferma che le Smart Grid potrebbero generare nei prossimi decenni un incremento di nuovi lavori nel settore pari al 50% della media attuale e un potenziale incremento significativo del GDP delle città che ne saranno coinvolte.
Resta il fatto che aldilà della difficoltà di trovare previsioni puntuali, diversi report (Smart Cities a cura di ARUP, 2010; Danish Smart Cities: sustenaible Living in a urban world, AA. VV.) e articoli (Smart Cities of the future, AA. VV, 2012; Smart cities: implications of urban planning for human resource development, Mohan Thiete, 2011; Rethinking human capital, creatività and urban growth, Michal Storper et Allen Scott 2009) concordano sul legame tra smart city e nuove opportunità di sviluppo del capitale umano e di crescita di occasione professionali anche in termini di seconde chance.
(5) “Bruxells, from eco-building to sustainable city”, 2011
(6) “Bruxells, from eco-building to sustainable city”, 2011
(7) “Contrat pour l’Économie et l’Emploi, Region de Bruxelles- Capitale “
(8) The professional Reference Centre for construction, http://www.brussels.irisnet.be/working-and-doing-business/vocational-training/centres-de-reference
(9) Come incentivo alle aziende già coinvolte o che vogliano coinvolgersi viene rilasciato il marchio “Aziende Ecodimaniche”.
(10) http://www.sustainablecity.be/
(11) iPHA, http://www.passivehouse-international.org/index.php?page_id=150
(12) In Italia si vedano le seguenti esperienze: Lombardia (http://www.cened.it/ceer) e Valle d’Aosta (http://www.regione.vda.it/energia/certificazioneenergetica/catasto_i/default_i.asp)
(13) http://www.sdrb.be/fr/main.asp