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1. Rating di legalità ed esercizio etico dell’attività di impresa

Il “Rating di legalità” è uno strumento di promozione della gestione etica dell’attività di impresa  disciplinato da un apposito Regolamento di attribuzione adottato con il DM 57/2014, in attuazione dell’’art. 5-ter, co. 1, DL 24 gennaio 2012, n. 1, conv. con modif. dalla Legge 27/2012.

Lo scopo di questo parametro è quello dicontrastare le intromissioni della criminalità nell’economia, favorendo i soggetti che siano estranei a cooperazioni o collusioni con essa.

L’attribuzione del rating, espresso da una due o tre stelle, è di competenza dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, su richiesta delle aziende che abbiano un fatturato minimo di 2 mln di euro iscritte al Registro Imprese da almeno due anni.

Alla valutazione emessa dall’AGCM è ricollegato un interessante sistema premiale.

Nell’accesso al credito bancario le aziende che vantano il rating di legalità dovrebbero poter fruire di canali preferenziali, con istruttorie semplificate, caratterizzate da tempi e costi ridotti. Secondo il DL 1/2012, quelli che non ne tengono conto sono tenuti a trasmettere alla Banca d’Italia una dettagliata relazione sulle ragioni della decisione.

Il Regolamento chiarisce pure che è necessario applicare il rating al momento della concessione di finanziamenti pubblici, laddove è obbligatorio accordare almeno  uno  dei  seguenti vantaggi: preferenza in graduatoria; attribuzione di punteggio aggiuntivo; riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.

Tutte le amministrazioni pubbliche sono tenute ad applicare le disposizioni contenute nel decreto entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore (il 6 agosto 2014).

2. Le tre ‘stelle’

Le stelle attraverso le quali si esprime il rating vengono attribuite in costanza di specifici presupposti che investono, tra l’altro, le qualità morali degli organi direttivi e di amministrazione, la lealtà verso il mercato e i concorrenti, le condizioni di lavoro riservate al personale, il corretto assolvimento degli obblighi tributari.

Ai fini dell’acquisizione della prima stella (livello base) l’azienda deve dichiarare che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci) non sono destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di patteggiamento per reati tributari ex d.lgs. 74/2000 e per reati ex d.lgs. n. 231/2001.

Per i reati di mafia è inoltre richiesto che non sia stata iniziata azione penale ai sensi dell’art. 405 c.p.p..

L’impresa in quanto tale non deve essere destinataria di sentenze di condanna né di misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al citato d.lgs. n. 231/2001.

Impediscono altresì il rilascio della stella la condanna per illeciti antitrust gravi, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. La stessa efficacia ostativa è ricollegata agli accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né avere ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto gli obblighi di restituzione.

Tutti i provvedimenti che impediscono l’attribuzione della stella dovranno essere divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato. L’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.

Per l’attribuzione delle altre stelle è necessario che vengano rispettati ulteriori requisiti,  la cui sussistenza deve essere oggetto di autocertificazione da parte del legale rappresentante.

La presenza di ciascun requisito comporta l’assegnazione di un segno +. Il cumulo di tre segni di questo tipo garantisce l’attribuzione di una ulteriore stella, fino a un massimo di tre:

  • rispetto dei contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria;
  • utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;
  • adozione una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001;
  • attuazione di processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility;
  • iscrizione in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;
  • adesione a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria.

3. Il procedimento per il riconoscimento delle stelle

La richiesta del rating deve essere formulata all’AGCM seguendo una procedura molto articolata e complessa. Le modalità di invio della richiesta sono tassative e il loro mancato rispetto rende assolutamente irricevibile la domanda.

L’Autorità delibera entro 60 giorni, ai quali se ne aggiungono altri 30 in caso di osservazioni da parte dei ministeri dell’Interno e della Giustizia.

In caso di rifiuto dell’attribuzione, l’AGCM è tenuta a comunicarne le motivazioni, dando all’azienda la possibilità di controbattere. In caso di esito positivo, si inserisce l’azienda nell’elenco di aziende con rating concesso, sospeso o revocato. Il rating dura due anni ed è rinnovabile su richiesta; può essere revocato se viene perso uno dei requisiti per la prima stella; in caso di eliminazione di uno degli altri sei è posta in atto la riduzione del punteggio.

Il dott. Claudio Melillo (cell. +39 335 7660876), fondatore dell’omonimo Studio di consulenza milanese, in merito alla implementazione della procedura avverte: «Abbiamo acquisito una esperienza pluriennale in campo economico-giuridico e tributario che ci consente di affiancare con successo qualunque tipologia di impresa, sia nella richiesta del ‘rating di legalità’ sia nell’adozione dei cosiddetti modelli di gestione e controllo del rischio fiscale previsti dalla legge delega in corso di attuazione …».

Studio Melillo – Consulenza Economico-Giuridica e Tributaria

Webwww.claudiomelillo.it – Skype: studiomelillo – Cell. +39 335 7660876

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