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crimine

(di Renata Włodarczyk – Traduzione dalla lingua polacca di Jolanta Grębowiec Baffoni)

Sintesi

L’obiettivo del presente articolo è la sintesi e la presentazione pratica della problematica della sicurezza dei nostri documenti di fronte alle possibilità a disposizione dei falsari contemporanei e le attività propedeutiche alla persecuzione di tali crimini. In termini concreti la problematica, costituita dalla possibilità di elaborare i documenti e la dalla dimostrazione della falsificazione avvenuta, è rappresentata in questo elaborato sulla base di due casi di pratica criminalistica. L’autrice del presente articolo non è un perito o esperto dell’ambito degli studi dei documenti, per questo motivo si è servita del materiale proveniente da una tesi di master in “Sicurezza Interna” svolta presso la Scuola Universitaria della Polizia di Szczytno. Il candidato – dott. Paweł Włodarski, come esperto e perito giudiziario ha scritto la tesi intitolata “Lo studio della problematica della falsificazione dei documenti” (“Zarys problematyki fałszowania dokumentów”), che riflette la sua specializzazione professionale. L’indagine sui documenti da lui svolta in conformità alla richiesta del giudice, con il ricorso ad illuminazione con diverse lunghezze d’onda, ha permesso, in ambedue casi, di esprimere opinioni categoriche. Gli esempi esposti hanno ottenuto il consenso alla pubblicazione da parte dell’esperto del laboratorio criminalistico. Uno di essi riguarda un atto di nascita, l’altro invece un atto di morte. Di conseguenza, sull’esempio di questi due casi, realtivi a documenti che segnano l’inizio e la fine della vita di ogni uomo, si giunge all’osservazione che ogni persona può diventare la potenziale vittima di falsificazione dei documenti, in ogni fase della vita.

Parole chiave: sicurezza, falsificazione, falsari, documenti alterati, documenti contraffatti, indagine sui documenti, illuminazione con diverse lunghezze d’onda.

 

The security of our documents in the modern counterfeiters hands – on the example of two cases of forensic practice

Abstract

The aim of the article is a very general and practical presentation of the security of our documents in the face of opportunities available to modern counterfeiters and professionals pursuing the perpetrators of such crimes . Specifically , this problem , i.e. the fact of the possibility of remaking documents and proving that the offender has committed an act of forgery was illustrated on the example of two cases of forensic practice . The author of this report is neither an expert nor a cognoscente in the field of classical document studies , and therefore its report is based on source material derived from the work which is the summary of postgraduate studies in the major: “Homeland Security” at the Police Academy in Szczytno, Poland. Graduate – Mr Paweł Włodarski as a cognoscente and court expert wrote the paper entitled “Outline of problems of document falsification”, which reflects what he copes with professionally. An expert examination of documents commissioned to him – which involved illumination of the documents with different wavelengths – allowed him, in both cases, to give a categorical opinion. The basis for presenting those contents was to obtain a permission from the author to the “borrowing” of his examples, himself being a former forensic expert at a lab and a practicing cognoscente. And so it happened . One of the presented examples concerns a birth certificate, and the second – a death certificate. Therefore it is easy to see that these two basic documents close with “a buckle” the whole life of every human being.

Keywords: safety, forgery, counterfeiters, counterfeit documents, converted documents, inspections of the documents, lighting by different wavelengths of light.

Bezpieczeństwo naszych dokumentów w rękach współczesnych fałszerzy – na przykładzie dwóch przypadków z praktyki kryminalistycznej

Streszczenie

Celem prezentowanego artykułu jest bardzo ogólne a praktyczne przedstawienie problematyki bezpieczeństwa naszych dokumentów w obliczu możliwości jakimi dysponują współcześni fałszerze i służby ścigające popełniających te przestępstwa. Konkretnie problem ten, tzn. fakt możliwości przerobienia dokumentów i udowodnienia sprawcy dopuszczenia się czynu fałszerstwa, został zobrazowany na przykładzie dwóch przypadków z praktyki kryminalistycznej. Autorka niniejszego opracowania nie jest ani ekspertem, ani biegłym z zakresu klasycznych badań dokumentów, dlatego swoje doniesienie oparła na materiale źródłowym, pochodzącym z pracy stanowiącej podsumowanie studiów podyplomowych na kierunku: „Bezpieczeństwo Wewnętrzne” w Wyższej Szkole Policji w Szczytnie. Absolwent – Pan Paweł Włodarski jako ekspert i biegły sądowy napisał pracę pt. „Zarys problematyki fałszowania dokumentów”, która odzwierciedla to czym on zajmuje się zawodowo. Przeprowadzone w ramach zleconej mu ekspertyzy badania dokumentów – oświetlanych różnymi długościami fal, pozwoliły w obu przypadkach wydać opinię kategoryczną. Podstawą do zaprezentowania tych treści było uzyskanie od autora zgody na „zapożyczenie” jego przykładów jako byłego eksperta laboratorium kryminalistycznego i biegłego-praktyka. Tak też się stało. Jeden z przedstawionych przykładów dotyczy aktu urodzenia, a drugi – aktu zgonu. Zatem łatwo zauważyć, iż te dwa podstawowe dokumenty zamykają „klamrą” całe życie każdego człowieka.

Słowa kluczowe: bezpieczeństwo, fałszerstwo, fałszerze, dokumenty przerobione, dokumenty podrobione, badanie dokumentów, oświetlenie różnymi długościami fal świetlnych.

 

Безопасность наших документов в руках сегодняшних фальшивомонетчиков – Пример двух случаeв из практики судебно

Bezpieczeństwo naszych dokumentów w rękach współczesnych fałszerzy – na przykładzie dwóch przypadków z praktyki kryminalistycznej

Introduzione

La sicurezza dell’uomo contemporaneo si imbatte in pericoli presenti in quasi ogni ambito della vita, per questo motivo continuamente vengono predisposti tantissimi sistemi di protezione, metodi biometrici, innovazioni mediche e tecniche in tutti i campi della scienza intesa in senso lato. Tuttavia, in questo lavoro, non si tratta dei pericoli per la nostra vita o per la nostra salute dovuti alle attività criminose svolte dagli altri o ad un incidente. Il tema presentato ci costringe a riflettere sulla sicurezza dei nostri documenti, che sono a rischio di varie forme della loro contraffazione, alterazione, ovvero falsificazione. Da questa prospettiva, prendendo in considerazione l’industrializzazione del diciannovesimo secolo e il continuo progresso tecnologico, accanto alle indubbie conquiste in vari campi della vita, incontriamo il progressivo sviluppo della criminalità, al cui inseguimento si pongono sempre più audacemente le tecniche criminalistiche. Il senso stesso di questa scienza multidisciplinare si basa su: compimento, indagine e prevenzione dei reati. Osservando le attività criminose contro i documenti sappiamo che i falsari sono attivi da sempre, che le falsificazioni avvenivano molto prima della nascita della scienza criminalistica. La storia del crimine riporta numerosi esempi delle falsificazioni realizzate molti secoli fa su diversi tipi di iscrizioni, documenti, dipinti, o altre opere d’arte, che venivano contraffatti, realizzando le procedure criminose conformemente alle conquiste tecnologiche dell’epoca e alla “creatività” del falsario, ovvero in vari modi. Quindi la storia di falsificazione del documento è tanto vecchia quanto il documento stesso e i modi di falsificazioni e delle loro scoperte progredivano nel corso dei secoli. Per motivi della loro sicurezza venivano introdotti i mezzi comprovanti la loro veridicità in forma di timbri, registri, diverse segnature (conosciute soltanto agli interessati). Praticamente il continuo sviluppo della civilizzazione e il veloce progresso tecnologico si connettevano con l’introduzione dei documenti sempre più nuovi, con le loro protezioni sempre più sofisticate e complicate, fino ad arrivare alle nuove forme dei documenti elettronici – utilizzati sempre più frequentemente. La scala dei pericoli quindi aumenta con l’accesso alle tecnologie avanzate che incoraggiano l’introduzione dei metodi di falsificazione sempre più ricercati. Dall’altra parte, l’utilizzo appropriato di queste tecnologie dovrebbe garantire l’alta qualità delle protezioni per ogni forma del documento, dalla possibilità della sua contraffazione o alterazione.

Prendendo in considerazione il numero e i tipi di documenti utilizzati e in circolazione oggi è molto difficile creare una loro lista completa. Ne esistono centinaia e continuamente nascono le loro forme sempre più nuove, magari prendendo il posto degli altri che da sempre accompagnavano l’uomo nella sua vita quotidiana. Contemporaneamente fra i documenti più utilizzati si elencano: i documenti di pagamento, di ricevute, estratti di conti bancari, documenti d’identità, certificati medici, certificati del datore di lavoro, assegni, cambiali, ricette, libretti universitari, diplomi di maturità, tesserini, richieste di vario tipo, certificazioni, testamenti, certificati di retribuzione del datore di lavoro, certificati di battesimo e di cresima, atti di matrimonio, fatture con IVA, carte di pagamento, patenti automobilistiche, contratti civili e legali, garanzie, permessi, licenze, oppure già ricordati atti di nascita o di morte. In questo gruppo si possono comprendere anche le informazioni sui potatori informatici come per esempio i hard disk, CD e DVD, carte di memoria, USB “PenDriver”, ecc.

Nella legge polacca nel § 14 art. 115 del codice penale è stato spiegato il concetto del documento “Il documento è ogni oggetto o un altro portatore delle informazioni con il quale è connessa una legge specifica, oppure il quale per motivi del contenuto compreso in esso rappresenta la prova di legge, della relazione di legge oppure della circostanza avente il significato legale” [I decreti del 6 giugno 1997 – Codice penale (G.U. del 1997, N. 88, posizione 553, con ulteriori modifiche]. Quindi ogni forma del documento “funzionante” nella circolazione pubblica presenta l’oggetto tutelato dalla legge.

Lo sviluppo della civilizzazione e l’accrescimento del numero dei documenti che ci accompagnano nella vita, genera l’espansione della produzione dei documenti falsi la cui messa in circolazione ha per l’obiettivo il raggiungimento di un fine illegittimo da parte del falsario o dalla persona che si serve di tale documento. Per questo motivo è difficile stabilire quali documenti vengono falsificati più spesso e in quale numero, ma probabilmente quelli utilizzati più frequentemente e comportanti il maggior profitto. Ovviamente, in questi casi il tipo di falsificazione è connesso con l’obiettivo del falsario, ovvero con la tendenza di ottenere i specifici profitti materiali.

In questo luogo vale la pena di chiarire il termine “falso” che nella concezione comune viene compreso come: contrario alla verità, insincerità, bugia, truffa, tono inesatto di un suono specifico di uno strumento musicale o della voce umana. Invece la parola “falsificazione” – nei termini delle spiegazioni enciclopediche significa “il crimine consistente in contraffazione o alterazione dei documenti, denaro, carte di valore, opere d’arte, ecc.”. Generalmente parlando – in criminalistica la parola “falsificazione” si riferisce a un oggetto, molto spesso un documento sottoposto all’indagine con l’obiettivo di verifica della sua autenticità o della sua falsificazione, delle tecniche utilizzate per raggiungere l’obiettivo di falsificazione e, attraverso gli studi comparativi, con obiettivo di rivelare l’autore del reato.

Il documento contraffatto – è il documento falso eseguito per intero secondo il modello e la somiglianza al documento autentico. Con l’alterazione del documento abbiamo a che fare quando vengono riportati dei cambiamenti nel documento autentico. Di conseguenza la criminalistica usa i metodi e le tecniche per scoprire la falsificazione e i falsari di vari tipi di documenti (in ampio significato di questo termine), che agiscono illegittimamente nel confronti della legge penale. Le questioni dell’autenticità del documento come eventuale oggetto del reato sono state precisate dal Codice penale di cui § 1 art. 270 codice penale: “Chi contraffa o trasforma il documento per utilizzarlo come autentico oppure chi utilizza tale documento, è soggetto alla pena pecuniaria, pena di riduzione della liberta o di privazione della libertà da 3 mesi fino a 5 anni” [Decreti del 6 giugno 1997 – Codice penale (G.U. del 1997 n. 88, posizione 553, con ulteriori modifiche)]

 

Due casi scelti dalla pratica criminalistica illustranti l’alterazione dei documenti da parte dei criminali (falsari)

In entrambi i casi, l’organo che ha convocato il perito forense ha commissionato la perizia al fine di determinare “se i documenti mostrano segni di alterazione, in caso affermativo, se esiste la possibilità di leggere le scritte originarie su questi documenti e se le iscrizioni presenti in questi documenti sono state eseguite con lo stesso mezzo scrivente”.

I documenti sono stati sottoposti alle indagini strumentali con l’utilizzo dell’apparecchiatura: ottica (microscopio stereo con la scala variabile degli ingrandimenti), di illuminazione (fonti di luce di varie lunghezze d’onda, fonte di luce monocromatica), di misurazione e i filtri ottici interferenziali. Le indagini svolte hanno permesso di stabilire in modo categorico che i documenti probatori portavano le tracce di alterazione, le annotazioni manuali sono state eseguite con l’uso di diversi mezzi scriventi.

Nel primo caso:

  1. Sono state stabilite le tracce di alterazione;
  2. Sono stati riportati alla luce i contenuti delle scritte originali (rimosse chimicamente).

Nel secondo caso:

  1. Sono state stabilite le tracce di alterazione;
  2. Per motivi della rimozione meccanica delle scritture è stata rimossa anche la superficie del documento, quindi non è stato possibile leggere le scritte originarie.

 

Il primo esempio di utilizzo delle tecniche di illuminazione che dimostrano l’alterazione del documento nella luce con diverse lunghezze d’onda:

Fig1

Fig. 1. Le scritte illuminate con la luce bianca radente riflettente. Nelle due immagini è visibile la differenza dei colori dei mezzi coprenti.

Fig2

Fig. 2. Le scritte illuminate con le luci di diverse lunghezze d’onda. Nell’immagine è visibile la differenza nelle proprietà ottiche.

Fig3

Fig. 3. Le scritte illuminate con la luce trasmessa. Nell’immagine sono visibili i resti di un altro mezzo coprente.

Fig4

Fig.4. Le scritte illuminate con le luci di diverse lunghezza d’onda. L’immagine osservata attraverso i filtri ottici interferenziali.

Fig5

Fig. 5. Le scritte illuminate con la luce trasmessa. Nell’immagine sono visibili i resti di un altro mezzo coprente.

Fig6

Fig. 6. Le scritte illuminate con la luce di diverse lunghezze d’onda. L’immagine è osservata attraverso i filtri ottici interferenziali.

 

Il secondo esempio di utilizzo delle tecniche di illuminazione che dimostrano l’alterazione del documento nella luce con diverse lunghezze d’onda:

Fig7

Fig. 7. Le scritte illuminate con la luce trasmessa. Nell’immagine osservata sono visibili i danneggiamenti della superficie.

Fig8

Fig. 8. Le scritte illuminate con la luce radente riflessa. Nell’immagine sono visibili le rimanenze del mezzo scrivente originario, osservate con il filtro ottico interferenziale.

Fig. 9. Le scritte illuminate con la luce radente riflessa. Nell’immagine sono visibili le rimanenze del mezzo scrivente originario, osservate con il filtro ottico interferenziale.Fig9

 

Fig. 10. La scritta è stata eseguita con un altro mezzo scrivente. Il documento è osservato con illuminazione di luce radente riflessa. L’immagine è osservata con il filtro ottico interferenziale.

Fig10

 

Conclusioni

Lo sviluppo tecnologico, in particolare la rapida informatizzazione e il facile accesso alle più recenti tecniche (ad esempio: Computer, scanner, stampanti, fotocamere digitali, fotocopiatrici) permette la falsificazione dei documenti, anche alle persone con poca esperienza in questo ambito. I criminali moderni – falsari che si occupano di contraffazione e di alterazione dei documenti realizzano le falsificazioni in modi e ai livelli molto diversi. Ciò dipende dall’importanza del documento, capacità del falsario, mezzi finanziari impegnati, conoscenze delle protezioni del documento autentico e delle possibilità delle loro sostituzioni. Le mass media frequentemente riportano che la contraffazione dei documenti, come marche da bollo, accise, banconote di carta si svolge in serie in decine o addirittura in centinaia di migliaia di copie.

Oggi della contraffazione dei documenti su larga scala si occupano i centri specializzati nella contraffazione. Tuttavia di alterazione dei documenti si occupano anche i falsari meno specializzati e in pratica spesso si verificano i metodi molto più semplici di alterazione del documento autentico, come per esempio:

  • rimozione di parte del testo con l’aiuto delle azioni meccaniche;
  • rimozione di parte del testo con l’aiuto delle azioni chimiche;
  • ritocco dei segni specifici;
  • aggiunte dei particolari al testo – aggiunte che cambiano il senso del contenuto del documento.
  • aggiunte dei particolari al testo con il danneggiamento della superficie – aggiunte eseguite dopo la precedente rimozione dei segni specifici;
  • Cambiamento dei particolari all’interno del testo attraverso utilizzo dei segni originari come base per le nuove lettere o le cifre.

Oggi, se da una parte lo sviluppo informatico e tecnologico permette di ottenere le stampe di alta qualità, dall’altra presenta diverse difficoltà nell’attività di indagine sui documenti. Molte volte il perito dei documenti si trova in reale difficoltà a giungere alla verità oggettiva, soprattutto in presenza di maggiore l’esborso finanziario per la “produzione” dei documenti falsi. E’ indispensabile e indiscutibile la formazione dei periti di questo ambito di criminalistica, come anche la strumentazione di altissima qualità, per garantire l’efficacia delle indagini criminalistiche in questo settore.

Fonte bibliografica.

Włodarski, Zarys problematyki fałszowania dokumentów, Szczytno 2010, publikacja napisana na podstawie pracy absolwenta studiów podyplomowych kierunek Bezpieczeństwo Wewnętrzne. Kryminalistyka w procesie karnym.

 

(Anna Płońska[i] – Traduzione dalla lingua polacca di Jolanta Grębowiec Baffoni)

 

La pratica della lotta contro i crimini economici. Un resoconto sulla Terza Conferenza Internazionale di Londra dedicata alla Criminalità dei Colletti Bianchi

A metà del mese di ottobre del 2014, nel pieno cuore del quartiere degli affari di Londra, ormai per la terza volta ha avuto luogo la conferenza internazionale riguardante la criminalità economica “Third International White Collar Crime Istitute”, organizzata dalla Sezione per le Cause Penali dell’Associazione Americana degli Giuristi (American Bar Association, Criminal Justice Section). ABA Criminal Justice Section è stata fondata nel 1920 e oggi conta oltre 20 mila membri, fra l’altro: giudici, magistrati, avvocati, pubblici ministeri, professori delle leggi penali, studenti di giurisprudenza ma anche gli altri funzionari della giustizia impiegati nelle cause penali. Questa molteplicità delle mansioni indubbiamente permette di mantenere l’approccio interdisciplinare, necessario nelle attuali sfide di fronte alle quali si trova la legge penale.

Nella sede della cancelleria legale Berwin Leighton Paisner che si trova in Adelaide House presso London Bridge a Londra, oltre 120 importanti specialisti dell’ambito della criminalità economica provenienti da numerosi paesi, fra l’altro: Gran Bretagna, Stati Uniti, Cina, Indie, Corea del Nord, Francia, Germania, Polonia, Svizzera, Danimarca, Austria, Grecia e Turchia, hanno discusso sui problemi essenziali nell’ambito delle differenze legislative che diventano il fondamento per attuazione della responsabilità penale per i crimini economici, ma anche nell’ambito dei risultati della crisi economica che ha toccato i singoli paesi, a diversi livelli.

Nella prima giornata, dopo una breve introduzione di James E. Felman, CynthiaHujar e Michael Caplan e dopo l’apertura della conferenza da Nicholas Purnell, si è svolta la prima sessione sul tema “Il procedimento penale e il procedimento preliminare: la comparazione dei meccanismi di esecuzione della legge, di funzionamento degli organi di inseguimento e di scambio internazionale delle prove”, nella quale hanno partecipato Nina Marino, Ilias G. Anagnostopoulos, Jennifer Downing, Ross Dixon, Elvan Sevi Firat e Jimmy Pappas. I relatori, in modo chiaro e interessante, hanno presentato i casi della loro quotidiana esperienza lavorativa, e la loro discussione ha reso possibile l’individuazione degli alcuni aspetti differenti negli singoli paesi. Come un esempio delle differenze legislative è interessante indicare il sistema greco dove nella legge penale non esiste la responsabilità penale societaria

Nella fase successiva sono state svolte due sedute parallele. Nella prima Aaron Stephens, Tushar Ajinkya, Indrani Franchini, Paul Laffan, Janet Levine oraz Richard Sallybanks hanno discusso sul tema “I cambiamenti globali nell’osservanza della politica di anticorruzione nelle attività di investigazione e nell’esecuzione della legge”. Durante il dibattito sono state toccate fra l’altro le questioni delle nuove norme e delle iniziative che sorgono in vari paesi, delle problematiche connesse con lo svolgimento delle attività internazionali di investigazione, ma anche alcune questioni legate con i fattori culturali ed etici che influiscono sul fattore della vita umana.

Nello stesso tempo aveva luogo un’altra seduta, altrettanto interessante, sul tema “Le conseguenze negative – non è la fine quando credi che sia la fine – immigrazione, esclusione, e gli altri fattori influenti sul cambiamento della vita”. Il dibattito svolto da Prof. Lucian E. Dervan dalla Facoltà di Legge di Southern Illinois University, Roger A. Burlingame, Amanda Pinto, William N. Shepherd e Joe D. Whitley, riguardava i risultati delle condanne per i crimini economici di carattere globale (come per esempio il lavaggio di soldi sporchi svolto da uno o più delinquenti sui territori di alcuni paesi). I relatori hanno toccato fra l’altro le questioni dei trend attuali di questo fenomeno soprattutto negli Stati Uniti e nella Gran Bretagna, con la considerazione di tutto il mondo. Si discuteva sugli “effetti collaterali” che possono sorgere davanti ai legali e ai loro clienti nella fase di procedimento penale nelle cause per i crimini economici.

Un argomento interessante e nello stesso molto importante è stato sollevato nella relazione “L’etica nello sport: le sfide nella sua introduzione”, esposta da Michael G. Garcia, durante il pranzo svoltosi nel rappresentativo Fishmongers’ Company Banqueting Hall. L’autore, Michael G. Garcia, è il responsabile della Camera Investigativa della Commissione Etica presso la Federazione Internazionale di Calcio (FIFA). Facendo riferimento all’attuale problema della corruzione nel calcio mondiale, Garcia ha rivolto la richiesta di pubblicare il suo ampio rapporto sull’asta per i Campionati Mondiali di Calcio del 2018 e 2022. Riferendosi agli esempi dell’Comitato Olimpico Internazionale e del Professionale American Football League (NFL), Garcia ha messo in evidenza che le controversie connesse con il procedimento dell’asta, è per FIFA un’ottima occasione alle riforme.

            Un altro dibattito, svoltosi ormai nella seconda sessione delle sedute dei sottogruppi, è stato dedicato al tema “Informatori/attività Qui Tam”. Durante la discussione è stata sollevata soprattutto la problematica di sviluppo del fenomeno degli informatori e dell’influenza della loro attività sulle imprese, sulle indagini interne ma anche sulla giustizia. Sono state esposte anche le più importanti conquiste e le concrete proposte di far fronte a questo fenomeno. Nella discussione hanno partecipato: Scott L. Marrah, Christine Braamskamp, Nicholas C. Harbist e Felicity Johnston.

Nello stesso momento, nell’altro gruppo di seduta, si è discusso su “I regolamenti delle istituzioni finanziarie: il consolidamento della collaborazione fra gli organi globali”. Il tema principale della discussione è stata “la congestione dell’ambiente regolativo”, come sfida nelle attuali attività delle istituzioni finanziarie. Il tema sollevato, tuttavia, non è l’unico problema che sorge oggi davanti alle istituzioni finanziarie, che sempre più spesso devono risolvere i problemi dei regolatori dai paesi di tutto il mondo. In questo dibattito hanno partecipato i relatori: Pamela Chepiga, Marc P. Berger, Calum Burnett, e Robert Patton.

L’altra sessione plenaria riguardava un argomento molto attuale di cibersicurezza, nella discussione intitolata “La cibersicurezza – le nuove norme riguardanti la tutela della privacy e i nuovi pericoli della criminalità organizzata”. Il tema per la sua attualità ha suscitato molto interesse poiché la cibercriminalità è uno dei pericoli più grandi che si verifica in ogni settore della vita e ad ogni livello sociale. Durante la discussione Edward R. Mcnicholas, Andy Archibald, Michael Drury i AmyJeffress hanno indicato sia i pericoli che le indicazioni pratiche per i giuristi che si trovano di fronte alle sfide della sicurezza cibernetica.

Il secondo giorno della conferenza è stato aperto da Emily Thornberry MP. La prima sessione plenaria è stata intitolata “Le politiche antitrust: investigazioni globali condotte dagli Stati Uniti, investigazioni condotte dall’UE, querele collettive e richieste di risarcimento dei danni”. Questa parte è stata dedicata alla politica della tutela della concorrenza e alle importanti problematiche riguardanti le intese attuate da due o più imprese con l’obiettivo di controllo e di coordinamento delle condotte della concorrenza sul mercato. Le intese di questo tipo sono illegali sia negli Stati Uniti che nei paesi dell’Unione Europea. Nella discussione, oltre i rappresentanti di questi paesi, hanno partecipato anche i delegati della Cina e della Corea del Sud, ciò ha permesso la più complessiva percezione del fenomeno delle intese illegali e comprendere l’importanza della necessità di una collaborazione internazionale volta all’inseguimento di queste condotte e di una collaborazione internazionale nell’ambito di procedimenti penali delle pratiche concorrenziali illegali. Nello stesso ambito si è discusso sulle procedure riguardanti le aste. Le discussioni sono state aperte alla conclusione delle relazioni di Kirby Behre, Yong SeokAhn, dr. Markus Rubenstahl e dr. Zhan Hao.

La sessione plenaria finale è stata dedicata al tema “La moneta virtuale – l’onda del futuro o una tendenza transitoria”. Secondo o resoconti dei relatori, funzionari governativi ed esperti del settore privato: Laura Colombelle Marshall, Michael J. Driscoll, Kathryn R. Haun, Susan Lea Smith, e Carol R. Van Cleef, nel corso dell’ultimo anno l’utilizzo delle valute virtuali, soprattutto della valuta Bitcoin, nel giro degli affari, è notevolmente aumentato. Contemporaneamente è aumentato anche il suo utilizzo nella criminalità economica. Durante questa sessione plenaria si è discusso non solo sulle regolamentazioni nel settore del diritto penale e civile, ma anche sui problemi attuali e sule prospettive future del sistema di pagamento, spesso controverso, con l’uso della moneta virtuale.

Al termine della Conferenza, “Third International White Collar Crime Institite”, le donne partecipanti alla Conferenza sono state invitate al pranzo presso la Cancelleria Legale K&L Gates, durante il quale è stata svolta la tavola rotonda “Le donne e i Colletti Bianchi”. Le partecipanti hanno potuto toccare le questioni riguardanti la diversità di genere negli ambienti giuridici. Non sono mancate le storie ispiratrici e il sostegno reciproco.

Link al programma della Conferenza

http://www.americanbar.org/content/dam/aba/events/criminal_justice/london14_agenda.authcheckdam.pdf

Praktyka zwalczania przestępczości gospodarczej – sprawozdanie z Trzeciej Międzynarodowej Konferencji poświęconej Przestępczości Białych Kołnierzyków w Londynie.

W połowie października 2014 r., w samym sercu biznesowej dzielnicy Londynu, już po raz trzeci odbyła się międzynarodowa konferencja dotycząca przestępczości gospodarczej „Third International White Collar Crime Istitute” organizowana przez Sekcję do Spraw Karnych Amerykańskiego Stowarzyszenia Prawników (American Bar Association, Criminal Justice Section). ABA Criminal Justice Section została założona w 1920 r., a w jej skład wchodzi ponad 20 tysięcy członków, w tym między innymi: sędziów, prokuratorów, adwokatów, oskarżycieli, profesorów prawa karnego, studentów prawa, a także innych pracowników wymiaru sprawiedliwości zajmujących się sprawami karnymi. Ta różnorodność niewątpliwie pozwala zachować niezbędne w dzisiejszych czasach interdyscyplinarne podejście do wyzwań stawianych prawu karnemu.

W siedzibie kancelarii prawnej Berwin Leighton Paisner, mieszczącej się w Adelaide House przy London Bridge w Londynie ponad 120 wybitnych specjalistów w dziedzinie przestępczości gospodarczej z wielu krajów, w tym m.in. z Wielkiej Brytanii, Stanów Zjednoczonych, Chin, Indii, Korei Północnej, Francji, Niemiec, Polski, Szwajcarii, Danii, Austrii, Grecji i Turcji dyskutowało na temat istotnych problemów, powstających na gruncie zarówno różnic legislacyjnych będących podstawą konstruowania odpowiedzialności karnej za przestępstwa gospodarcze, jak i skutków kryzysu ekonomicznego, który w różnym stopniu dotykał poszczególne kraje, czy wreszcie różnic socjologicznych i kulturowych, które mają niebagatelny wpływ na efektywność ścigania owych przestępstw.

     W pierwszym dniu, po krótkim wprowadzeniu James E. Felman, Cynthia Hujar oraz Michael Caplan oraz otwarciu konferencji przez Nicholas Purnell, odbyła się pierwsza niezwykle interesująca sesja plenarna na temat „Postępowanie karne i postępowanie przygotowawcze: porównanie mechanizmów egzekwowania prawa, funkcjonowania organów ścigania oraz międzynarodowej wymianie dowodów”, w której udział wzięli Nina Marino, Ilias G. Anagnostopoulos, Jennifer Downing, Ross Dixon, Elvan Sevi Firat oraz Jimmy Pappas. Prelegenci w niezwykle jasny sposób przedstawiali precedensy, z jakimi spotykają się na co dzień reprezentując swoich klientów, a w wyniku prowadzonej przez nich dyskusji można było klarownie zauważyć wybrane aspekty różnicujące poszczególne systemy prawne. Jako przykład odmienności legislacyjnych poszczególnych państw można wskazać chociażby na fakt, iż w greckim systemie prawa karnego nie występuje korporacyjna odpowiedzialność karna.

            W dalszej części konferencji równolegle prowadzone były dwa panele, z których w pierwszym Aaron Stephens, Tushar Ajinkya, Indrani Franchini, Paul Laffan, Janet Levine oraz Richard Sallybanks dyskutowali na temat „Globalne zmiany w przestrzeganiu polityki antykorupcyjnej, czynnościach dochodzeniowych oraz egzekwowaniu prawa”. Poruszano m.in. kwestie nowych przepisów oraz inicjatyw powstających w różnych krajach, problemów związanych z prowadzeniem międzynarodowych czynności dochodzeniowych, jak również kulturowych i etycznych czynników wpływających na czynnik ludzki.

W tym samym czasie odbywał się równie interesujący panel na temat „Negatywne konsekwencje – To nie koniec, kiedy myślisz, że to koniec – imigracja, wykluczenie i inne czynniki wpływające na zmianę życia”, gdzie o skutkach, jakie niosą za sobą skazania za przestępstwa gospodarcze o charakterze globalnym (np. przestępstwo prania pieniędzy popełnione przez sprawcę/sprawców na terenie kilku państw) dyskutowali: Prof. Lucian E. Dervan z Wydziału Prawa Southern Illinois University, Roger A. Burlingame, Amanda Pinto, William N. Shepherd oraz Joe D. Whitley. Prelegenci poruszali przede wszystkim kwestie aktualnych trendów występujących w tej dziedzinie w Stanach Zjednoczonych, Wielkiej Brytanii, jak i na całym świecie. Poruszone zostały także zagadnienia skutków ubocznych, jakie mogą dotknąć prawników oraz ich klientów na etapie postępowania karnego w sprawach o przestępstwa gospodarcze.

Bardzo ważną częścią konferencji był wykład na temat „Etyka w sporcie: wyzwania w jej wdrażaniu” wygłoszony podczas obiadu, odbywającego się w bardzo reprezentacyjnym Fishmongers’ Company Banqueting Hall, przez Michael G. Garcia, pełniącego funkcję niezależnego przewodniczącego Izby Śledczej Komisji Etyki Międzynarodowej Federacji Związku Piłki Nożnej (FIFA). W nawiązaniu do palącego problemu korupcji w światowej piłce nożnej, Garcia wezwał do opublikowania swojego obszernego raportu dotyczącego przetargu na Mistrzostwa Świata 2018 i 2022. Powołując się na przykłady Międzynarodowego Komitetu Olimpijskiego oraz Zawodowej Ligii Futbolu Amerykańskiego (NFL), podkreślił on, iż kontrowersje wiążące się z procedurą przetargową dają FIFA idealną okazję do reformy.

Kolejny panel dyskusyjny, w drugiej już serii paneli w podgrupach, poświęcony był tematowi „Informatorzy/działania „Qui Tam””. Dyskutowano w nim w szczególności o rozwoju zjawiska informatorów i ich wpływu na przedsiębiorstwa, dochodzenia wewnętrzne a także wymiar sprawiedliwości. Omówione zostały również najnowsze osiągnięcia i trendy radzenia sobie z omawianym zjawiskiem. W powyższym panelu udział wzięli: Scott L. Marrah, Christine Braamskamp, Nicholas C. Harbist, oraz Felicity Johnston.

W tym samym czasie, w drugiej grupie panelowej dyskutowano na temat „Regulacje instytucji finansowych: wzmocnienie współpracy między globalnymi organami”. Główny tematem podjętej dyskusji było „zatłoczenie środowiska regulacyjnego”, z którym to wyzwaniem zmierzać się muszą obecnie instytucje finansowe. Nie jest to jednak jedyne wyzwanie stawiane globalnym instytucjom finansowym. Stają one bowiem również przed problemem coraz większej liczby zapytań ze strony regulatorów z krajów na całym świecie. Prelegentami w powyższym panelu dyskusyjnym byli: Pamela Chepiga, Marc P. Berger, Calum Burnett, oraz Robert Patton.

Kolejna sesja plenarna dotyczyła bardzo aktualnego zagadnienia cyberbezpieczeństwa, a tematem panelu dyskusyjnego było „Cyberbezpieczeństwo – nowe przepisy dotyczące ochrony prywatności i nowe zagrożenia przestępczości zorganizowanej”. Obecnie bowiem cyberprzestępczość stanowi jedno z najpoważniejszych zagrożeń. Podczas dyskusji, Edward R. Mcnicholas, Andy Archibald, Michael Drury i Amy Jeffress wskazywali zarówno na zagrożenia jak i na praktyczne wskazówki dla prawników stojących przed wyzwaniami bezpieczeństwa cybernetycznego.

Drugiego dnia konferencji, słowo wstępne wygłosiła Emily Thornberry MP. Pierwsza sesja plenarna, zatytułowana „Polityka antymonopolowa: globalne dochodzenia prowadzone przez Stany Zjednoczone, dochodzenia prowadzone przez UE oraz powództwa zbiorowe i roszczenia o odszkodowanie”. Panel ten poświęcony był polityce ochrony konkurencji oraz istotnym zagadnieniom związanym z kartelami oraz procedurami przetargowymi. Jak wiadomo, tworzenie karteli, tj. porozumień pomiędzy dwoma lub więcej przedsiębiorstwami w celu koordynacji zachowań konkurencyjnych na rynku, jest traktowane jako zachowanie bezprawne zarówno w Stanach Zjednoczonych jak i krajach UE. W dyskusji, oprócz przedstawicieli powyższych krajów udział wzięli także przedstawiciele Chin i Korei Południowej, co pozwoliło na globalne spojrzenie na zjawisko bezprawnych karteli i współpracy międzynarodowej mającej na celu ich ściganie, a także międzynarodowych postępowań karnych w zakresie prawnie zabronionych praktyk antykonkurencyjnych. Prelegentami w tym panelu byli: Kirby Behre, Yong Seok Ahn, dr Markus Rubenstahl, oraz dr Zhan Hao.

Końcowa sesja plenarna, poświęcona była tematowi „Wirtualna Waluta – powiew przyszłości czy przemijający trend”. Jak wskazywali prelegenci – zarówno urzędnicy państwowi jak i eksperci z sektora prywatnego: Laura Colombell Marshall, Michael J. Driscoll, Kathryn R. Haun, Susan Lea Smith, oraz Carol R. Van Cleef, w ostatnim roku wykorzystywanie w obrocie gospodarczym wirtualnych walut, w szczególności waluty Bitcoin znacznie wzrosło. Tym samym wzrosło również ich wykorzystanie w ramach przestępczości gospodarczej. W trakcie tej sesji plenarnej omawiano nie tylko unormowania z zakresu prawa karnego i cywilnego, ale również aktualne problemy i prognozy na przyszłość dla, bez mała, kontrowersyjnego systemu płatności, jakim jest wirtualna waluta.

Po zakończeniu konferencji „Third International White Collar Crime Institite” kobiety w niej uczestniczące miały okazję wzięcia udziału w odbywającym się w Kancelarii Prawnej K&L Gates obiedzie i panelu dyskusyjnym pt. „Kobiety i Białe Kołnierzyki”, gdzie poruszane były kwestie różnorodności płci w środowisku prawniczym. Nie zabrakło także inspirujących historii oraz wzajemnego wsparcia.

Link do programu konferencji: http://www.americanbar.org/content/dam/aba/events/criminal_justice/london14_agenda.authcheckdam.pdf

Note

[i] Anna Płońska phd – ricercatrice presso la Cattedra di Legge sui Reati e del Diritto Penale Tributario – Facoltà di Legge, Amministrazione ed Economia dell’Università di Wrocław.

dr Anna Płońska – Katedra Prawa o Wykroczeniach i Karnego Skarbowego – Wydział Prawa, Administracji i Ekonomii, Uniwersytet Wrocławski

 

di Jolanta Grębowiec Baffoni

1. Due facce della stessa medaglia

Nella storia della Legge è possibile distinguere la comparsa di determinati concetti normativi, introdotti e riconosciuti dagli organi competenti, o per il comune riferimento all’obbedienza morale o per l’assoluta autorità di Dio, e di teorie con funzione di punto di riferimento per gli individui e le società, che spaziano dalla filosofia antica attraverso il Cristianesimo fino alle ideologie, che nascono nella ricerca del bene, inteso conformemente ai principi e alle tendenze del momento, e talvolta muoiono per la loro inefficienza o addirittura per la loro assurdità.

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