Economia Corporate Social Responsibility

Earth Overshoot Day e il Deficit Ecologico

di Giuseppe Pepe

Il 20 agosto 2013 l’umanità ha esaurito le risorse naturali annuali che la Terra le mette a disposizione, determinando un indebitamento naturale che grava sulle generazioni future, le quali dovranno convivere con una carenza ancor maggiore di tali risorse. Tale giornata è stata denominata “Earth Overshoot Day” per indicare il periodo dell’anno in cui il consumo e l’utilizzo di risorse naturali da parte dell’uomo supera la produzione delle stesse da parte del pianeta.

Il Global Footprint Network, centro di ricerca internazionale sulla sostenibilità, analizza la domanda di risorse ecologiche, che il pianeta mette a disposizione, dell’intera popolazione e la capacità di ricostituire quelle stesse e di assorbire i rifiuti, nonché la CO2 prodotta, determinando così l’impronta ecologica dell’umanità. Dall’analisi condotta si evince come, nel 2013, in soli otto mesi la popolazione abbia consumato il budget di risorse naturali annuale ponendosi in una posizione di debito per i restanti quattro mesi. Per contro, nel 1960 l’umanità utilizzava solo due terzi delle riserve ecologiche in possesso della Terra: infatti l’Overshoot ecologico è iniziato il decennio successivo, quando sono incrementate sia la domanda di risorse utilizzate che le emissioni di anidride carbonica oltrepassando il fabbisogno di materie prime che il pianeta è in grado di assicurare nel breve termine.

Premettendo che l’Overshoot day viene calcolato dal GNF (Global Footprin Network) in base ad una serie di assunzioni che determinano la stima di una data, si può notare come quest’ultima sopraggiunga sempre in anticipo rispetto gli anni precedenti:

  • 1993, Overshoot day è stato registrato il 21 ottobre;
  • 2003, Overshoot day è stato registrato il 20 settembre;
  • 2013, Overshoot day è stato registrato il 20 agosto.

Questo fenomeno diviene sempre più evidente ed è possibile constatarne una delle conseguenze principali:  il cambiamento climatico. Esso viene in parte provocato dall’emissione di CO2 ad un tasso più elevato di quanto le foreste e gli oceani siano in grado di assorbire; ciò causa a sua volta ingenti danni economici oltre che ambientali: infatti la Coldiretti, la principale organizzazione degli imprenditori agricoli sul territorio nazionale ed europeo, ha stimato circa 1 miliardo di euro di danni causati alle aziende agricole dal clima anomalo.
Quindi, è possibile immaginare in astratto l’esistenza di un bilancio naturale e paragonare l’Overshoot day all’esaurimento del budget ecologico che annualmente il pianeta mette a disposizione dell’uomo, provocando un circolo vizioso che determina, nel tempo, un aumento sempre più cospicuo del deficit ecologico, facendo sì che si verifichi un costante anticipo della data in questione. Questo determina un consumo inappropriato di risorse e un incremento degli interessi ecologici che saranno addebitati alle prossime generazioni.

Infatti, secondo le stime del GFN oggigiorno stiamo vivendo come se avessimo a disposizione una terra e mezza, mentre per metà secolo si prevede che consumeremo due volte le risorse che la terra potrà generare. Gli italiani, attualmente, stanno sfruttando materie prime pari a quattro volte l’Italia, configurandosi in una posizione di debito ecologico, prosciugando le risorse all’interno dei propri confini e prendendole altrove, in quanto l’ecosistema italiano non è in grado di produrne a sufficienza. Da ammirare sono i paesi creditori ecologici, come la Svezia, che riesce a soddisfare la domanda di risorse attingendo quasi esclusivamente al proprio ecosistema.

In definitiva è possibile affermare che il deficit ecologico e quello finanziario siano correlati: infatti, i debitori ecologici sono incentivati per motivi economici a ridurre la propria dipendenza di risorse naturali, così come i creditori hanno interesse nel preservare il loro patrimonio ecologico.