Diritto Criminologia e criminalistica

L’identificazione criminalistica nella scrittura. La scrittura con la mano sinistra e con la destra dello stesso scrivente. Le possibilità e condizioni di identificazione dell’autore

(di Sylwia Skubisz, Iwona Zieniewicz[i] – Traduzione dalla lingua polacca di Jolanta Grębowiec Baffoni)

La dominanza manuale è soltanto una delle asimmetrie che si riscontrano nelle persone, dal momento che, in quasi tutte, si verifica la dominanza di una delle gambe, ma anche di uno degli occhi e delle orecchie. Una persona su dieci si distingue per la dominanza della mano destra, otto per la dominanza della gamba destra, sette per l’occhio destro e sei per l’orecchio destro[ii].

É un fatto innegabile che quasi il 90% delle persone durante l’atto scrittorio usino la mano destra. Tuttavia, ci sono persone che scrivono con la mano sinistra oppure con ambedue mani. Bisogna però precisare che una persona non nasce mancina o destra. La dominanza di una delle due parti si forma di pari passo con il suo sviluppo e più avanti approfondiremo alcuni dei motivi di questo fenomeno.

La problematica della diversità nella formazione della dominanza manuale, viene sollevata da molto tempo. Ancora non molti anni fa i mancini subivano vere e proprie pene: si riteneva che la persona che utilizzava la mano sinistra (anche nell’atto scrittorio) era pigra, goffa, incompetente, ovvero «mal-destra».

Questo aspetto peggiorativo del mancinismo non è stato mai confermato scientificamente e ogni azione punitiva verso le persone con la dominanza di mano sinistra trovava origine soprattutto nella paura della diversità. Di conseguenza ancora negli anni ‘70 del secolo scorso si cercava di “disabituare” le persone, soprattutto i bambini, ad usare la mano sinistra, con metodi abbastanza drastici, fonte di diversi danni (come per esempio problemi d’apprendimento, di concentrazione, di abilità manuali, ecc.).

Oggi, piuttosto, siamo consapevoli che il mancinismo rappresenti una funzione normale (anche se differente da maggior parte dei casi), dell’organismo umano, che non va “combattuta”, ma della quale si cercano di capire i motivi. In base alle ricerche svolte fino ad oggi, sono stati distinti due gruppi di fattori: interiori ed esteriori. Fra gli esteriori sono stati compresi: influenze culturali e ambientali; fra quelli interiori, invece[iii]: condizionamenti genetici, influenze del testosterone sulla vita del feto che provoca il blocco della crescita di alcune zone dell’emisfero sinistro, con un più accentuato sviluppo dell’emisfero destro, agendo dannosamente sul cervello nel periodo prenatale e durante il parto.

Le ricerche scientifiche sul funzionamento del cervello affermano che nonostante la sua simmetria, le singole funzioni dell’organismo umano vengono divise fra i suoi due emisferi. Uno è responsabile per la favella e le funzioni linguistiche, compresa la lettura e la scrittura, l’altro, invece, decide per le capacità spazio-motorie, musicali, plastiche, emozioni, ecc. Le ricerche cliniche affermano che  nel 95% di persone la favella e il linguaggio (con le funzioni di lettura e di scrittura) sono controllate dall’emisfero sinistro e nelle rimanenti 5% – dall’emisfero destro. Nelle persone mancine nei 70% dei casi la zona del linguaggio è localizzata nell’emisfero sinistro, nei 15%, invece, nell’emisfero destro, e nei rimanenti 15% in ambedue emisferi (il controllo bilaterale del linguaggio). Nelle persone destre si riscontra la dominazione decisiva (asimmetria) dell’emisfero sinistro, più frequentemente che nelle persone mancine. Per questo motivo, nel caso di danni al centro del linguaggio, le persone mancine hanno più possibilità di riacquisire la funzione del linguaggio, che viene ripresa dall’emisfero destro non danneggiato[iv].

Il problema del mancinismo è stato anche oggetto d’interesse nell’ambito delle ricerche sulla scrittura manuale. Gli studiosi dell’atto scrittorio da sempre si pongono domande circa la possibilità di trarre conclusioni sulla esecuzione della grafia con la mano sinistra o destra, sulla possibilità di comparazioni delle scritture eseguite con le due mani, sulle possibilità di riscontrare caratteristiche simili fra queste grafie e di trovare segni peculiari per ognuna delle mani. Bisogna ammettere che l’esecuzione della scrittura con una mano diversa da quella usata quotidianamente è un’attività piuttosto difficile che provoca innaturalezze e deformazioni. Per questo motivo molti dei falsari si servono di questo “metodo” per mascherare e rendere irriconoscibile la propria scrittura. Tuttavia in molti casi scrivere con la mano “non abituata” è una necessità, per esempio nel caso di un danno fisico che impedisca l’utilizzo della mano dominante.

La difficoltà delle ricerche sulle scritture in questo ambito, è causata dalla mancanza dei sintomi certi e stabili, delle caratteristiche che potrebbero indubbiamente provare che la scrittura sia stata eseguita con la mano destra o sinistra e indicare i cambiamenti originati dall’esecuzione con l’altra mano. In alcuni manoscritti si possono distinguere le caratteristiche che potrebbero far ipotizzare il mancinismo, tuttavia non mancano le grafie con caratteristiche “mancine”, riscontrabili nelle scritture eseguite con la mano destra. Di conseguenza, di solito è difficile riscontrare il numero e la qualità delle caratteristiche relative che potrebbero identificare l’esecutore, anche nei limiti di probabilità. Anche questo fatto conferma ulteriormente una tesi fondamentale delle ricerche, che la scrittura è un atto individuale e irripetibile.

La presenza delle caratteristiche simili nelle scritture eseguite con la mano sinistra e destra, si spiega con il fatto che lo scrivente, eseguendo un testo, utilizza lo stesso modello dei segni grafici conservato nella memoria. Perciò richiama i propri modelli di esecuzione e cerca di scrivere come “è stato registrato” nella sua memoria. Le differenze nel quadro generale della scrittura e nelle caratteristiche particolari si originano per mancanza di capacità di scrivere con l’altra mano. Ovviamente tale capacità è possibile acquisirla attraverso esercizi sistematici. Nelle persone che scrivono abilmente con la mano abituale, il processo di apprendimento di scrivere con la mano “non abituata” potrebbe realizzarsi più facilmente, in tal caso possono presentarsi, anche in modo più esplicito, le caratteristiche comuni. Esiste anche l’opinione che proseguendo con gli esercizi e con il progresso scrittorio, possono svanire persino le tendenze caratteristiche per la scrittura mancina[v].

Le ricerche sulla scrittura mancina (tali ricerche sono state eseguite finora, ma si potrebbe svolgere ugualmente le ricerche sulla scrittura ‘destra’, eseguite con la mano sinistra) riguardano due profili. La prima riguarda la possibilità di conclusioni sull’esecuzione della scrittura con la mano sinistra. La seconda invece si interessa di possibilità di comparare la scrittura eseguita con la mano destra e sinistra e di indicare una relativa quantità e qualità di caratteristiche simili.

La prima questione fu l’oggetto d’interesse di J. V. P. Conwey, W. R. Harrison, e recentemente lo è stata anche di T. Tomaszewki.

Sia J.V.P. Conwey che W. R. Harrison hanno ipotizzato che non sia possibile una perfetta indicazione delle caratteristiche comprovanti l’esecuzione di uno scritto con la mano sinistra. Ovviamente si tratta di persone che adoperano la mano sinistra con l’abilità. Tuttavia J.V.P. Conwey ha indicato le caratteristiche che potrebbero essere ritenute caratteristiche per la mano sinistra. Fra esse elenca la formazione dei segni diacritici nelle lettere “t” e “ł”, realizzati nel movimento da destra a sinistra e anche le tracce dello spostamento della mano lungo il testo in quella direzione e inoltre l’esecuzione di alcuni elementi dei segni[vi].

Le opinioni di J.V.P. Conwey sono state oggetto delle ricerche di verifica di T. Tomaszewski, che consiglia prudenza di fronte a  simili teorie. Infatti, oltre alle caratteristiche tipiche che potrebbero affermare l’esecuzione della grafia con la mano sinistra – ovvero – l’esecuzione del movimento da destra a sinistra nella formazione dei segni diacritici nelle lettere “t” e “ł” e nelle cifre “5” e “7”,  l’esecuzione dei trattini, virgole, ecc. allo stesso modo, – nelle scritture che erano l’oggetto di ricerca, sono state trovate  caratteristiche che non confermavano tali assunti. Alcune persone mancine scrivevano lettere, cifre e altri segni in questione, allo stesso modo delle persone destre.  Invece nelle persone destre si annotava una decisa stabilità nell’esecuzione degli elementi sopraindicati. L’eccezione presentavano i segni diacritici che qualche volta erano eseguiti da destra a sinistra. Secondo l’autore, per motivi della possibile presenza delle ‘caratteristiche destre’ nella scrittura mancina, non si possono fare conclusioni sulla esecuzione della grafia con la mano destra. Invece con più sicurezza si possono fare le conclusioni sull’esecuzione con la mano sinistra. Quando nel testo si riscontrano le caratteristiche riconosciute “tipicamente mancine” (il modo di esecuzione delle lettere e delle cifre senza i segni d’interpunzione e diacritici), si può stimare che il testo sia stato eseguito da parte di una persona mancina. Sulla base di queste ricerche, si può definire che non è possibile determinare univocamente se il documento sia stato eseguito dallo scrivente mancino o destro. Questo argomento dovrebbe essere l’oggetto delle ulteriori ricerche[vii].

La scrittura mancina è stata sottoposta a ricerche anche sotto il punto di vista della possibilità della sua comparazione con la ‘scrittura destra’ della stessa persona. Nell’ambito di queste ricerche si è posta una particolare attenzione sia ai mutamenti nel quadro grafico che alle caratteristiche comuni.

W. Wójcik, nell’ambito delle sue ricerche su 80 campioni di grafie delle “persone destre”, ha stabilito che nelle scritture “sinistre”, eseguite da queste persone, mutano molte delle caratteristiche della scrittura eseguite con la mano destra. La scrittura “sinistra” di queste persone, è piuttosto un disegno deformato nella ricostruzione delle elementari proprietà della ‘scrittura destra’.

L’autore, descrivendo il percorso delle ricerche, elenca le caratteristiche annotate nella ‘scrittura sinistra’, non riscontrate nella ‘scrittura destra’:

–           riflessi speculari dei segni grafici (il segno o una sua parte è riflesso per il cambiamento della direzione scrittoria: nella maggior parte dei casi i movimenti usuali della mano destra, diretti da destra a sinistra – sono  mutati in movimenti da sinistra a destra);

–           disomogeneità nella grandezza delle lettere, delle parole, delle righe (la scrittura eseguita con la mano destra risulta più larga e più alta);

–           semplificazioni degli elementi grafici (mancanza degli aggiustamenti iniziali, finali, mancanza degli occhielli negli elementi sopra e sotto il rigo di base);

–           disomogeneità delle ombreggiature (per la pressione più forte sul mezzo scrivente);

–           disomogeneità dei legamenti;

–           diversi angoli di angolazione (la scrittura diritta, inclinata a sinistra);

–           omissioni delle lettere.

Fra le caratteristiche simili, l’autore ha elencato la topografia della scrittura, alcune proprietà dei legamenti e le proporzioni simili nonostante il cambiamento della grandezza di lettere[viii].

Le differenze osservate nella ‘scrittura sinistra’, hanno confermato la tesi dell’autore che per l’indagine su questo tipo di scritture, non siano sufficienti soli ‘manoscritti destri’.  A volte nelle ‘scritture sinistre’ si possono riscontrare le caratteristiche simili a quelle ‘destre’, e queste non sono sufficienti per poter esprimere un’opinione definitiva. Per poterlo fare bisognerebbe avere a disposizione numerosi campioni della ‘scrittura sinistra’[ix].

Z. Czeczot, sulla base di ricerche personali, che consistevano nella comparazione delle scritture eseguite dalla stessa persona con la mano destra e sinistra, indica le caratteristiche somiglianti e differenti di queste grafie. In poche persone (15 su 100 sottoposte alle ricerche) ha riscontrato le somiglianze generali nelle scritture eseguite con la mano destra e sinistra (le persone non hanno mai scritto prima con la mano sinistra). In altri casi rimanenti il quadro generale della scrittura era totalmente diverso.

L’autore identifica le caratteristiche della ‘scrittura sinistra’ che originano un quadro diverso dalla ‘scrittura destra’:

–           l’impulso diventa più debole,

–           una maggiore larghezza della scrittura,

–           una maggiore l’altezza della scrittura,

–           un altro grado di inclinazione (a volte nell’ambito dello stesso scritto, anche se si presenta la tendenza a inclinare la scrittura a sinistra),

–           la pressione più forte,

–           una minore fluidità della scrittura o la sua assenza,

–           la presenza dei segni speculari – riflessi nei confronti della scrittura eseguita con la mano destra.

La quantità e la qualità delle caratteristiche simili dipende invece dal grado della leggibilità della scrittura eseguita con la mano sinistra. In queste grafie si conservano bene alcune caratteristiche “destre”, come per esempio il modo di esecuzione di gruppi di lettere, gli spazi fra le lettere o fra i gruppi delle lettere, la topografia della scrittura.

L’autore, similmente agli altri ricercatori, ribadisce la necessità di utilizzare nelle perizie la scrittura eseguita sia con la mano destra che sinistra. Conferma inoltre la regola grafologica sulla opportunità di avere a disposizione più campioni di testi più lunghi, precisamente, nel nostro caso, il testo più lungo eseguito con la mano sinistra presenterà più possibilità di identificare il suo esecutore[x].

La conferma di queste opinioni sono gli esempi delle persone che nel corso della loro vita hanno scritto sia con la mano destra che sinistra. Un caso interessante è presentato  da una giovane studentessa di legge, che in un incidente stradale ha subito il danno irreversibile alla mano destra (è stato leso il nervo radiale), di conseguenza la ragazza è stata costretta di imparare a scrivere con la mano sinistra, oltre che eseguire le attività più complicate. La ragazza non ha subito i danni al livello neuromotorio del sistema nervoso centrale. Quando il centro del linguaggio e del movimento nell’ambito del sistema nervoso centrale non sono danneggiati, ma quando sono presenti lesioni al sistema esecutivo, abbiamo a che fare con il processo di adattamento alle relative attività dell’altra mano. Sono conosciuti diversi casi di persone con i danni agli arti superiori, che hanno imparato scrivere con la bocca o con il piede.

La ragazza è stata la vittima dell’incidente stradale subito dopo essersi diplomata, ovvero attorno all’età di 19 anni (a quest’età la grafia normalmente è già formata, anche se bisogna considerare le predisposizioni individuali). Le cure e le riabilitazioni terapeutiche hanno comportato molti miglioramenti, tuttavia non hanno portato nessun risultato positivo nell’ambito della scrittura. La ragazza, sia per ritrovare un equilibrio personale, sia per i suggerimenti delle persone care, iniziò gli studi universitari alla facoltà di Legge dell’Università di Wrocław. Gli studi universitari implicarono la necessità di scrivere con la mano sinistra. Tuttavia, la scrittura appresa con la mano destra, ha facilitato l’apprendimento della scrittura ‘sinistra’, per la memorizzazione e la padronanza dei segni grafici. L’unico compito era solo quello di coordinare i movimenti della mano sinistra a seconda dei movimenti strutturanti i segni grafici già conosciuti. Dopo quattro anni la giovane donna ha acquisito una buona abilità scrittoria. Oggi è in grado di eseguire un testo leggibile, con la velocità media.

Bisogna ribadire che l’apprendimento della scrittura con la mano sinistra, non si svolgeva con il superamento delle solite fasi di acquisizione cognitiva, come avviene in un bambino che intraprende lo studio scolastico. La ragazza avendo potuto attingere alla conoscenza superiore della scrittura, ha soltanto dovuto acquisire l’automatizzazione dei movimenti ‘sinistri’.

Nell’ambito delle nostre ricerche, abbiamo cercato di individuare nella scrittura di questa donna, le caratteristiche comprovanti l’esecuzione della scrittura con la mano sinistra. Successivamente siamo passate a comparare la scrittura eseguita con la mano destra (prima dell’incidente) con la mano sinistra (dopo l’incidente), cercando le caratteristiche della grafia mantenutesi, ma anche quelle mutate, dovute al cambiamento della mano scrivente.

Nella scrittura ‘sinistra’, abbiamo rilevato le caratteristiche che possono far sorgere incertezze sulla mano scrivente. Fra l’altro queste scaturiscono dall’osservazione dei movimenti scrittori di alcuni tagli delle lettere “ł” e “t”, che si alternano da destra a sinistra – come nelle scritture dei mancini, e da sinistra a destra – come nelle scritture ‘destre’ (fig. 1). La stessa dinamica si osserva nella costruzione dei segni diacritici, nei puntini e negli accenti posti sopra le lettere, che alternano la loro concavità a destra e a sinistra (fig. 2).

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Fig. n. 1.  Diversi modi di esecuzione dei tagli delle lettere “ł” e “t” nella scrittura eseguita con la mano sinistra.

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Fig. 2. Il modo di esecuzione dei segni diacritici nella scrittura eseguita con la mano sinistra – da sinistra a destra e da destra a sinistra.

Fra le caratteristiche che potrebbero rivelare l’esecuzione con la mano sinistra si osserva il modo di avviamento delle lettere ovali nelle lettere “a”, “o”, “d” ecc., che parte da destra e non da sinistra del segno, come accade normalmente nella scrittura ‘destra’. Tuttavia, la direzione di scrivere non avviene in senso orario, ma a contrario, come nella scrittura eseguita con la mano destra. (Fig. 3).

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Scrittura – mano  sinistra                Scrittura – mano  destra

Fig. 3.  Inizio dell’esecuzione degli ovali, caratteristico per la mano sinistra.

Il modo di realizzazione degli elementi sotto il rigo di base in alcune lettere, può suggerire l’esecuzione con la mano sinistra. L’occhiello in questi segni, “taglia” l’elemento sotto il rigo di base, partendo dalla destra e non dalla sinistra. (Fig. 4 – mano sinistra).

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Scrittura – mano destra              Scrittura – mano sinistra

                                                                              Fig. 4.  L’esecuzione degli elementi sotto il rigo di base.

            Confrontando ambedue campioni si può osservare soprattutto le differenze di esecuzione. La scrittura ‘sinistra’ è meno fluida, è più “appuntita”, a volte molto angolosa, meno regolare. Il quadro generale della scrittura è decisamente diverso: è più semplificato, senza aggiustamenti iniziali, senza occhielli nella parte sopra il rigo di base, ma soprattutto sotto il rigo di base. (Fig. 5).

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Scrittura – mano destra

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 Scrittura – mano  sinistra

Fig. 5. Il quadro della scrittura

            Le differenze si possono osservare anche nella distribuzione della grafia. Nella scrittura eseguita con la mano destra, il rigo di base delle parole e dei versi è diritto, invece nella scrittura eseguita con la mano sinistra, il rigo passa dal diritto a leggermente ondulato. Nonostante che nella scrittura eseguita con la mano destra e sinistra le distanze fra le parole siano simili, nella scrittura eseguita con la mano sinistra, fra le lettere si possono osservare le distanze più ampie.  (Fig. 6).

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Scrittura – mano destra

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Scrittura – mano sinistra

    Fig. 6. Le caratteristiche topografiche

È osservabile inoltre un diverso impulso della scrittura. Nel campione eseguito con la mano sinistra l’impulso è più debole, a gramma e a lettera, invece nella scrittura eseguita con la mano destra si osserva un misto, dall’impulso a lettera al gruppo di lettere.

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    Scrittura – mano sinistra                                    Scrittura – mano destra

Fig. 7. L’impulso della scrittura eseguito con la mano sinistra e destra

Si possono osservare inoltre i riflessi speculari. Essi riguardano il modo di collegamenti, che attualmente vengono eseguiti esclusivamente ad arco. Prima dell’incidente i collegamenti erano sia ad arco che a ghirlanda. Questa caratteristica viene riportata nelle lettere “m” e “n” nella Fig. 8. Inoltre si possono notare le esecuzioni speculari dei segni diacritici nelle lettere “ś”, “ć” e “ł”.  In questi riflessi speculari si possono osservare anche alcuni elementi dei segni “Ś”, “Ć”, “ł”,  “b”, “s”, “w”, “y”, “Ł”. (Fig. 9).

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       Il collegamento a ghirlanda della scrittura eseguita con la mano destra

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I collegamenti ad arco nella scrittura eseguita con la mano sinistra

Fig. 8. I collegamenti nelle scritture eseguite sia con la mano destra che sinistra

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Fig .9. La scrittura eseguita con la mano destra. I riflessi speculari nei segni “Ś”, “ł”, “b”, “S”, “w”, “y”, “Ł”.

Come differenze in questi campioni bisogna considerare già menzionato il modo di esecuzione dei tagli in alcune lettere “ł”, “t” o “Ł”, ma anche la direzione dalla quale inizia l’esecuzione degli ovali.

Oltre le differenze presentate si possono indicare alcune caratteristiche comuni. Fra esse si osservano soprattutto le proporzioni simili che si riscontrano nelle zone sotto il rigo di base. Si annotano anche le somiglianze nelle proporzioni degli elementi sopra il rigo di base. È simile anche l’altezza delle lettere dell’interriga anche se l’altezza dei segni singoli nella scrittura eseguita con la mano sinistra, è più diversificata. Fig. 8.

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Scrittura – mano destra                                      Scrittura – mano sinistra

Fig. 8.     Le proporzioni della scrittura

Le somiglianze riguardano anche la costruzione di alcuni segni grafici, la cui esecuzione è condizionata dall’abitudine acquisita in precedenza. Questa caratteristica è osservabile nei segni  “m”, “n”,  “A”, “P”, e nei segni diacritici nelle lettere “ś”, “Ś”, “ę”   nella figura 9.

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Scrittura – mano destra                           Scrittura – mano sinistra

Fig. 9.Il modellamento dei segni

In base alle somiglianze e alle differenze osservabili in questo caso, diventa difficile l’affermazione che il testo provenga dalla stessa persona.

In questo ma anche negli altri casi simili, la valutazione non può svolgersi soltanto in base alla comparazione delle mani destra e sinistra, ma bisogna tenere in considerazione le caratteristiche proprie all’esecuzione con la mano sinistra, per i particolari visibili in questo caso, dopo la lesione alla mano destra.

Le tesi presentate non dichiarano nulle le possibilità di ricerca e le conclusioni categoriche sull’identificazione, tuttavia nell’ambito della scrittura eseguita con la mano destra e sinistra, sono necessari ulteriori ricerche e studi di questo argomento.


[i] Dott.ssa Sylwia Skubisz e dott.ssa Iwona Zieniewicz, sono le ricercatrici presso la Cattedra di Criminalistica della Facoltà di Legge, Amministrazione ed Economia, dell’Università di Wrocław, in Polonia.

[ii] A.D. Bragdon, D. Gamon, Kiedy mózg pracuje inaczej, Gdańsk 2003, p. 53;

[iii] Sally P. Springer, Georg Deutsch,  Lewy mózg, prawy mózg, z perspektywy neurobiologii poznawczej, Prószyński i S- ka Sa, Warszawa 1998, pp. 128-134; gli autori citano le ricerche in base alle quali è stata confermata l’influenza delle cause elencate, nessuna di esse è stata riconosciuta dominante.

[iv] Sally P. Springer, op. cit., str.28- 32, autori citano le ricerche cliniche svolte con la diretta stimolazione elettrica degli emisferi del cervello nelle persone malate di epilessia  e tramite amobarbital procedure (ing.), conosciuta come test di J. Wada; A. Kędzia, Struktura i funkcje ośrodkowego układu nerwowego, (in:) J. Dywecki, J. Kulczycki (a cura di), Neuropatologia, Wrocław 2005, p. 5 e successive.;

[v] W. Wójcik; z zagadnień identyfikacji pisma leworęcznego. PK n. 22/1959,  p. 751-754;

[vi] T. Tomaszewski in: Księga pamiątkowa ku czci Profesora Andrzeja Szwarca , Wrocław 2001, p. 226- 227 da: J.V.P. Conwey, Evidential Documents i Springfild 1959, p. 201- 202; W. R.  Harrison, Suspect Documents, Their Scientific Exumination, London 1958, p. 369;

[vii] T. Tomaszewski in : Księga pamiątkowa…, op. cit., p. 227- 230;

[viii] W. Wójcik,  Z zagadnień….., op. cit., pp. 750-760;

[ix] W. Wójcik, Z zagadnień……, op. cit., 761;p……….

[x] Z. Czeczot, Badania identyfikacyjne pisma ręcznego, Warszawa 1971,  pp. 33-39;