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Darwinismo lavorativo: specializzarsi per superare la “selezione naturale”

ABSTRACT

Il mercato del lavoro, in particolare nei settori economico-giuridici, ha subito un’evoluzione parallela a quella caratterizzante l’essere umano; invero, il sorgere di nuove esigenze sociali, frutto di nuove e maggiori interazioni regolate da normative specifiche, sta richiedendo forme sempre più specializzate di intervento.

Possedere una preparazione generale su molti fronti sta non corrisponde più alle esigenze del sistema economico e la specializzazione verticale sta assumendo grande rilevanza. La “sopravvivenza” nel mondo del lavoro sembra ancorarsi a questo nuovo canone e riguarderà coloro che sapranno adattarsi ad un “ambiente” in continuo sviluppo.

 

Il concetto di “specializzazione” nell’avvocatura

Il concetto di specializzazione viene posto in evidenza nell’ambito forense dal Decreto del Ministro della Giustizia del 2015, n. 144, modificato a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, Sez IV, n. 5575/2017 che lo ha ritenuto illegittimo per quanto riguarda alcune sue disposizioni.

Le modifiche al citato decreto sono state promosse dalla medesima Corte, la quale, nel parere n. 03185/2019, ha sostenuto che “[…] l’intervento regolamentare in esame si giustifica, dunque, in ragione di un evidente fallimento del mercato dei servizi legali dove l’asimmetria informativa tra professionisti e clienti si traduce spesso in fenomeni di selezione avversa. La specializzazione ed un’adeguata organizzazione del coordinamento tra le diverse specializzazioni tra studi legali dovrebbe contribuire ad aumentare la qualità dell’offerta, riducendo gli effetti negativi dell’asimmetria informativa anche attraverso l’uso di tecnologie dirette alla semplificazione […]”.

Sono state, quindi, previste una serie di categorie in cui è possibile essere riconosciuti come specialisti a seguito dell’esperienza e della formazione maturata nell’ambito di riferimento. Il concetto chiave, dunque, si fonda sull’espressione “competenze specialistiche”; queste devono caratterizzare ciascun professionista in un momento storico in cui le problematiche lamentate dalla clientela sono “multiformi”, ossia, riguardano sempre più spesso tematiche complesse e allo stesso tempo interconnesse tra loro.

 

L’integrazione delle competenze quale risposta ai bisogni del cliente

Una volta maturate le competenze specialistiche distintive in un determinato settore, risulta necessario integrarle in un sistema che permetta di utilizzarle per soddisfare le molteplici richieste della clientela, sempre più esigente. Oggi la clientela ricerca sempre più professionisti specializzati in determinate materie, in grado di risolvere con professionalità ogni tipo di problematica, ancorché complessa e multidisciplinare.

Le questioni sottoposte dal cliente, tuttavia, presentano spesso numerose sfaccettature e richiedono, per una loro attenta soluzione, il ricorso a differenti competenze e discipline che, in virtù di quanto sopra riportato, difficilmente (o se non altro raramente con estrema qualità) possono concentrarsi in capo ad uno stesso professionista.

La specializzazione, quindi, deve essere accostata all’integrazione delle competenze distintive di cui ciascun professionista è dotato; considerando, per esempio, il settore giuridico, è possibile riscontrare numerosi collegamenti tra materie che, a primo impatto, sembrano tra loro poco affini.

La “chiave di volta” sta proprio nel confronto interdisciplinare tra differenti professionisti specializzati che devono rispondere in maniera puntuale allo specifico quesito del cliente.

L’iter che conduce ad una risoluzione efficace del problema prospettato parte dalla scomposizione dello stesso in tutte le materie e competenze richieste per la sua soluzione.

Quest’ultima sarà frutto del coinvolgimento di diversi professionisti specializzati, pronti a collaborare per risolvere il problema senza lasciare nulla al caso.

In questo modo si garantisce al cliente una risposta specialistica e si evita il rischio che un professionista sia costretto a fornire soluzioni su cui ha scarsa o addirittura nessuna esperienza e competenza.

 

Il networking: strumento perfetto per la multidisciplinarietà

Si è compreso che la scomposizione di un problema complesso presentato dal cliente in problemi più semplici richiede il coinvolgimento di diverse competenze specialistiche e la conseguente individuazione di professionisti specializzati idonei ad affrontarli.

Si tratta di uno step necessario per lo sviluppo della “consulenza del nuovo millennio”.

Ultimo tassello da considerare ed analizzare riguarda le “modalità” con cui è possibile aggregare un cospicuo numero di professionisti specializzati in differenti segmenti di discipline, senza che vi siano problemi legati, per esempio, alla sovrapposizione degli stessi ed alla conseguente concorrenza tra specialisti.

Lo strumento che ben si sposa con questo fine è il networking”, ossia, la possibilità di generare, su scala nazionale e globale, una rete di professionisti in possesso di competenze specialistiche e complementari che, con l’ausilio delle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione, possa rispondere celermente alle esigenze di qualunque tipo di cliente.

Recentemente, il concetto di “network” ha assunto grande rilevanza, in particolar modo per quanto riguarda l’evoluzione dei nuovi business 4.0.

Tale strumento può essere applicato molto efficacemente al mondo dei professionisti specializzati che vogliano impegnarsi a risolvere le problematiche “multiformipresentate dai clienti.

Dal punto di vista della clientela, invece, si presenta la possibilità di poter visionare in maniera rapida e completa, (grazie allo sfruttamento di siti internet ricchi di numerose funzionalità), il profilo di professionisti per poi, eventualmente, ingaggiarli.

In sintesi, il potenziale delle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione, utili per lo svolgimento di numerose operazioni on-line, diviene fonte di ricchezza sia sul fronte dei professionisti che su quello della clientela.

 

Conclusioni

I concetti posti in evidenza, nel contributo, possono essere sintetizzati in tal modo:

  • la specializzazione in singoli settori quale fonte di maggior cura e attenzione per il cliente: ciò deriva dal generale assunto, ricavato dalla concreta esperienza umana, ben espresso dalla seguente citazione dell’illustre poeta e scrittore Jorge Luis Borges :“non c’è uomo che, al di fuori della sua specializzazione, non sia propenso alla credulità”;
  • il “networking” come frontiera dei rapporti lavorativi del nuovo millennio: mantenere una maggiore cura e attenzione per il cliente parte proprio da qui. Le competenze specialistiche maturate da ciascun professionista non devono rimanere isolate ma, al contrario, devono essere sfruttate in maniera integrata sulla base di appositi sistemi di “networking”;
  • il potenziale espansivo delle nuove tecnologie come motore propulsore: per ultimo, si vuole evidenziare che le nuove tecnologie digitali possono fungere da motore propulsore per un’espansione ad ampio spettro, che permetta di raggiungere numerosi clienti, senza la necessità di prodigarsi fisicamente con sforzi inutili.

La combinazione di questi tre aspetti non può che portare al superamento della “selezione naturale” che si sta gradualmente verificando in ambito lavorativo, a causa dell’evolversi della società attuale e delle modalità di interazione tra soggetti.

Se l’arcaica teoria darwinista sia ancora attuale e declinabile al mondo del lavoro potrà rivelarlo solo il futuro.

(A cura di Rocco Pietro Di Vizio)


Rivista scientifica digitale mensile (e-magazine) pubblicata in Legnano dal 2013 – Direttore: Claudio Melillo – Direttore Responsabile: Serena Giglio – Coordinatore: Pierpaolo Grignani
a cura del Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D. Via Padova, 5 – 20025 Legnano (MI) – C.F. 92044830153 – ISSN 2282-3964 Testata registrata presso il Tribunale di Milano al n. 92 del 26 marzo 2013
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