Fisco Diritto tributario

Un Sud che “attrae” grazie al credito d’imposta

Un Sud che “attrae” grazie al credito d’imposta

di Claudio Melillo

Il credito d’imposta a poco più di un anno dalla sua introduzione: un resoconto riepilogativo dalle origini ai limiti che ne hanno incoraggiato una ulteriore messa a punto

Istituito dalla legge di Stabilità 2016, che lo ha reso operativo dall’1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2019, il credito d’imposta è un’agevolazione di cui possono fruire, mediante apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate, le imprese disposte ad acquisire beni strumentali nuovi da destinare alle strutture operative localizzate nel Mezzogiorno.

L’agevolazione non compete ai soggetti che operano in alcuni settori – siderurgico, navale, finanziario, assicurativo – ovvero alle imprese in difficoltà.

Tale beneficio è concesso nella misura massima del 10 per cento per le grandi imprese, del 15 per cento per quelle medie e del 20 per cento per le piccole imprese. Aliquote per le quali, a fronte dell’emendamento al D.L. 243/2016 presentato in Commissione Bilancio, è previsto un aumento in misura pari, rispettivamente, al 25 per cento, 35 e 45 per cento, tralasciando il caso di percentuali minori per alcune località del Molise e dell’Abruzzo.

Ancor più rilevante risulta essere il disposto ampliamento della base di calcolo dell’agevolazione. Fermo restando che sono esclusi gli ammortamenti riferiti al bene agevolato, il calcolo sarà da effettuarsi non più al netto bensì al lordo degli ammortamenti fiscali dedotti nel periodo d’imposta per quei beni rientranti nello stesso ambito di quelli oggetto dell’investimento. Trattasi di una modifica volta a sanare un limite. Sulla base delle disposizioni attuali, infatti, viene penalizzato quel soggetto che, negli anni passati, ha investito maggiormente in beni strumentali con il risultato di un beneficio, paradossalmente, poco vantaggioso.

In merito al limite massimo dei progetti d’investimento agevolabili, variazioni in aumento saranno applicate alle piccole e medie imprese, rispettivamente, da un ammontare di 1,5 e 5 milioni di euro a un ammontare di 3 e 10 milioni di euro. Per le grandi imprese, la soglia resta invariata sui 15 milioni di euro.

Nel più ampio quadro di modifiche, merita, poi, un cenno, la possibilità, prevista nell’emendamento ma attualmente negata, di rendere cumulabile il credito d’imposta con aiuti de minimis e altri aiuti di Stato. Si può ritenere che tale modifica potrebbe certamente rendere più appetibili le zone del Sud, a condizione che non se ne determini un abuso tale da indurre a considerare l’agevolazione come poco meritocratica.

Un percorso virtuoso, dunque, avviato nel 2016 e – auspicabilmente – destinato a proseguire nella stessa direzione.

Nella società odierna che, sempre più, subisce l’illusoria differenza tra Nord e Sud è quasi indispensabile uno Stato che risollevi il Mezzogiorno dalla carenza di opportunità, creandole.

Il credito d’imposta, alla luce delle nuove modifiche, è una di queste. Rappresenta quel passo in più per ridurre il gap, ormai ampio, tra i due estremi del Paese. Perché di questo si tratta.

Non bisogna incorrere nell’errore di ritenere che le aziende del Sud siano meno efficienti di quelle del Nord. Di fatto, il Meridione ha subito maggiormente la crisi ritrovandosi a operare con aziende sempre più piccole, motivo per il quale il gap è oggi così vasto.

In conclusione, le misure della Legge di stabilità, quali il credito d’imposta, permettono di valorizzare i punti di forza del Mezzogiorno, rendendolo appetibile non solo per i turisti ma, ancor più, per gli investitori.

- Dottore Commercialista ed Esperto Contabile iscritto all’ODCEC di Milano. - Membro delle Commissioni “Fiscalità Internazionale” e “Contenzioso” dell’ODCEC di Milano. - Membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale di Ragioneria (INR). - Owner presso “Studio Tributario Melillo” in Milano e Legnano. - Founder & Managing Partner presso Melillo & Partners Studio Legale Tributario. - Of Counsel (Tax Advisor) presso Studio AGFM – Alinovi, Guiotto, Ferrari & Mattioli (www.studioagfm.it) di Parma e Milano. - Of Counsel (Tax Advisor) presso Eurocons S.r.l. (www.eurocons.it) di Torino. - Dottore di Ricerca in Diritto Tributario presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. - Direttore Scientifico del Centro Studi di Economia e Diritto – Ce.S.E.D.. - Direttore Editoriale del periodico digitale free ECONOMIAeDIRITTO.it, iscritto al Tribunale di Milano. - Co-responsabile scientifico (insieme al Prof. Ing. Antonio Nesticò) del progetto di ricerca in materia di valutazione dei beni intangibili a fini tributari, condotto dal Ce.S.E.D. di Milano in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Fisciano (SA). - Docente e membro del Comitato Scientifico del Corso di Laurea in Scienze Criminologiche, dell’Investigazione e della Sicurezza presso l’Università L.U.de.S. di Lugano e Malta. - Collaboratore delle principali riviste specializzate in materia tributaria e societaria. - Cultore di Diritto Tributario. - Docente in materia tributaria in master, corsi, seminari e convegni in Italia e all’estero (es. Master in Diritto Tributario, Contabilità e Pianificazione Fiscale presso LUISS Guido Carli). - In attesa di iscrizione all’Albo dei CTU del Tribunale di Milano (Sezione Civile e Penale). - In procinto di conseguire la Laurea in Ingegneria Gestionale. - Idoneo all’insegnamento di Diritto Tributario, Scienza delle Finanze, Finanza Aziendale e Politica Economica presso l’Università LUISS di Roma. - Correlatore di tesi di laurea specialistica presso la cattedra del Prof. Alberto Nobolo dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

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