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scrittura

(di Iwona Zieniewicz[i] e Sylwia Skubisz-Ślusarczyk[ii] – traduzione dalla lingua polacca a cura di Jolanta Grebowiec Baffoni)

L’uomo può mentire, fingere, negare, il suo ritratto può farlo cambiare e dimostrarlo più bello di quel che realmente è, il libro o la lettera scritta dalla sua mano può ingannare. Tuttavia esistono alcune caratteristiche che “dicono” sempre la verità, fra queste è la scrittura, «poiché l’uomo è indivisibilmente connesso con la sua vera essenza rappresentata dalla scrittura»[iii].

La scrittura, nonostante il suo carattere convenzionale, rappresenta una realtà unica per ogni persona: scrivere significa riprodurre l’io – impossibile da imitare dagli altri. La scrittura matura con noi, registra i nostri cambiamenti interiori, i nostri blocchi, le crisi, si ammala con noi e invecchia a pari passi con noi.

Diverse capacità della psiche dell’uomo e soprattutto le differenze nelle capacità di ricordare e di riprodurre (anche i segni grafici), fanno che nella scrittura di ogni persona appaiono diversi gruppi caratteristici (che non sono altro che abitudini e usi propri dello scrivente) che differenziano una concreta grafia da tante altre. Tale condizione determina l’individualità della scrittura e per questo motivo la grafia matura viene definita come allontanamento dal modello calligrafico, perché a pari passo con lo sviluppo della tecnica scrittoria, viene adattata ai bisogni di una scrittura abile e veloce[iv].

Le caratteristiche della scrittura non sono immutabili e fisse poiché nella grafia vengono riprodotti molteplici fattori che influiscono sulla persona scrivente, perciò diverse circostanze e condizioni, differenti stati emotivi, possono influire sul mutamento della scrittura[v].

Nella letteratura scientifica i fattori influenti sul cambiamento della scrittura personale vengono divisi in endogeni ed esogeni[vi].

I fattori endogeni sono connessi con la condizione psiconeurologica e osseo-motoria dell’uomo e rispondono a stati emotivi, stanchezza, disturbi psichici, traumi del sistema osseo-motorio (in particolare dell’arto scrivente), possono presentarsi in risultato di assunzione di farmaci, alcool, stupefacenti, ecc. I disturbi provocati da fattori endogeni vengono chiamati disturbi patologici della scrittura[vii].

Invece i fattori esogeni vengono connessi con le condizioni nelle quali è stata vergata la scrittura, quindi: tipo di mezzo scrivente, superficie scrittoria, posizione corporea, temperatura dell’ambiente ed anche aiuto prestato durante l’attività scrittoria.

L’influenza dei fattori endogeni ed esogeni è da sempre l’oggetto di studi scientifici che vengono condotti al fine di poter indicare i gruppi di caratteristiche che potrebbero dimostrare lo stato della persona al momento dell’atto scrittorio. Indubbiamente, le conclusioni che potrebbero permettere una sorta di “diagnosi”, sarebbero molto utili nel campo peritale. Bisogna sottolineare che dalle ricerche svolte finora, risulta che l’influenza dei fattori sopraelencati non è significativa al fine di poter indicare le cause dei mutamenti nella scrittura, per motivi di somiglianza di questi mutamenti avvenuti in diverse condizioni. In altre parole: molti fattori endogeni ed esogeni determinano nella scrittura mutamenti simili. In molte situazioni bisogna prendere in considerazione anche la partecipazione contemporanea di alcuni diversi fattori, sia endogeni che esogeni. Le situazioni di questo tipo possono verificarsi per esempio nel momento della stesura del testamento, quando il quadro grafico può mutare per vari motivi, come: malattia, farmaci assunti, stato emotivo e posizione corporea. Per questo motivo è molto difficile stabilire quale dei fattori ha avuto maggiore l’influenza nei cambiamenti scrittori che si sono verificati nel testamento. Qualche volta la loro qualità e la quantità permettono di formulare le conclusioni plausibili sulle cause dei mutamenti della scrittura, tuttavia sono soltanto le supposizioni.

Nonostante le ridotte possibilità di valutazione in base alla scrittura, bisogna sottolineare che la conoscenza dell’influenza di diversi fattori sul quadro della scrittura è molto importante nel lavoro del grafologo giudiziario. Disponendo di una conoscenza adeguata, il perito, in molte circostanze, è in grado di confrontare il materiale contestato e di comparazione e trarre le conclusioni sulle condizioni scrittorie (o almeno di accertare i disturbi della scrittura) e sullo stato della persona nel momento della realizzazione della scrittura contestata. Tale conoscenza può favorire le spiegazioni sulle divergenze nelle scritture analizzate, realizzate dalla stessa persona, a condizione di poter disporre di una adeguata quantità del materiale di comparazione, ovvero realizzato nello stato e nelle condizioni simili a quelle in cui è stata vergata la scrittura in questione. Il perito che si sofferma sull’analisi del materiale realizzato nello stato e nelle condizioni differenti dalle condizioni in cui è stata realizzata la scrittura contestata, mette a rischio l’attendibilità della perizia.

In questo luogo bisogna sottolineare il ruolo degli organi processuali che si rivolgono all’esperto con la richiesta di perizia sulla scrittura e che hanno il dovere di fornirgli una quantità adeguata del materiale di comparazione. L’esame del materiale di comparazione acquisito con la considerazione delle condizioni scrittorie e dello stato della persona scrivente, indubbiamente riduce il rischio di fornire all’organo processuale un’ opinione sbagliata.

Nella letteratura criminalistica si possono riscontrare soprattutto le descrizioni delle ricerche sui fattori endogeni che influiscono sulla scrittura. Le ricerche sui fattori esogeni sono molto rare, per questo motivo le autrici hanno deciso di interessarsi della problematica dell’influenza della posizione corporea sulla scrittura. Si ritiene che gli studi di questo tipo sono molto utili nella pratica peritale, poiché l’atto scrittorio può essere realizzato in diverse posizioni corporee, come avviene per esempio nel caso della redazione della firma per la ricevuta delle consegne postali o altre ricevute (talvolta in piedi), ma anche nella realizzazione delle scritte e delle annotazioni di diversa lunghezza, non escludendo i testamenti (anche a letto).

Per questo motivo è stato svolto un esperimento che riproduceva una situazione di rilascio della firma per il ritiro di un documento o di una consegna postale. L’esperimento consisteva nella realizzazione di una breve annotazione: “KWITUJĘ ODBIÓR”, (n.d.t. “CONFERMO IL RITIRO”) da parte dei partecipanti nella ricerca, con la stesura della data e della firma. La realizzazione di questi campioni avveniva in:

1)    posizione in piedi con il foglio steso su un supporto predisposto per scrivere in piedi;

2)    posizione in piedi con il foglio sullo stesso supporto situato sul tavolo;

3)    in posizione seduta “standard”.

Le scritture realizzate nella posizione seduta ”standard” sono servite come punto di riferimento per i campioni realizzati nelle posizioni “non standard”. I partecipanti hanno compilato tre moduli a persona, di conseguenza da ogni partecipante le autrici hanno acquisito 9 campioni di scrittura. L’esperimento ha avuto per obiettivo quello di verificare eventuali mutamenti della scrittura, frequenze e tipologie di questi mutamenti e di constatare le eventuali possibilità di stabilire le condizioni in cui sono state realizzate le grafie.

Fig. 1

                 Fig. 1. L’esempio del modulo utilizzato nelle ricerche

Nell’esperimento hanno partecipato 15 persone in età da 19 a 60 anni: una persona di 19 anni, una di 60 anni, due persone di 47 e 48 anni. Altre persone erano in età da 22 a 23 anni. Di conseguenza le grafie analizzate si possono considerare mature e stabili.

Gli studi sono stati svolti con il metodo di comparazione della grafia, che viene considerato il più valido nelle ricerche e nella pratica peritale per gli organi di inseguimento e organi giudiziari. Servendosi di questo metodo, sono state comparate le caratteristiche identificative della scrittura in ambito di cinque gruppi:

A)    sintetiche (che riguardano le proprietà generali della scrittura),

B)    topografiche (la distribuzione della grafia),

C)    motorie (come conseguenza dei movimenti realizzati durante l’attività scrittoria),

D)   misurabili (che si possono misurare e ottenere il risultato matematico o descrittivo),

E)     di costruzione della scrittura[viii].

L’osservazione dei campioni delle scritture ha permesso di scegliere, nell’ambito dei gruppi specifici, le caratteristiche concrete, che di conseguenza sono state sottoposte alle analisi. Nell’ambito delle caratteristiche sintetiche sono stati analizzati: personalizzazione, fluidità, leggibilità, cura grafica. Le caratteristiche topografiche comprendevano: direzione del rigo di base dell’ annotazione “CONFERMO IL RITIRO” e della firma, distribuzione della firma sul rigo predisposto, spazi fra i segni grafici e fra le parole. Nell’ambito delle caratteristiche motorie sono stati analizzati l’impulso e la pressione grafica. In riferimento alle caratteristiche misurabili sono state analizzate: grandezza, proporzioni e inclinazione della scrittura. L’ultimo gruppo comprendeva l’analisi di presenza o di mancata presenza della ripetibilità nella costruzione di segni grafici, segni diacritici, legamenti e annotazioni della data.

A)    Caratteristiche sintetiche

Valutando le caratteristiche identificative comprese nel gruppo delle caratteristiche sintetiche, la riduzione della cura grafica dell’annotazione è stata osservata:

1)    in piedi, con il solo supporto, senza l’uso del tavolo – in sette persone;

2)    in piedi, con il supporto disposto sul tavolo – in cinque persone.

Nel gruppo di queste persone soltanto in tre casi il cambiamento è avvenuto sia con il solo supporto senza l’uso del tavolo, sia con il supporto disposto sul tavolo. In due persone il mutamento di questa caratteristica è avvenuta soltanto in posizione in piedi con l’uso del tavolo.

Fig. 2

Fig. 2. Le firme realizzate in tre posizioni: a) seduta, b) in piedi, c) in piedi al tavolo. Si osservano i cambiamenti nella riduzione della cura grafica

La semplificazione della scrittura e la conseguente riduzione della leggibilità sono stati osservati:

1)    in piedi, con il solo supporto, senza l’uso del tavolo – in cinque persone;

2)    in piedi, con il supporto disposto sul tavolo, – in quattro persone.

Nel gruppo di queste persone soltanto in due casi la semplificazione della scrittura e la conseguente riduzione della leggibilità si sono verificate sia con il solo supporto senza l’uso del tavolo, sia con il supporto disposto sul tavolo.

Fig. 3

Fig. 3. Le firme realizzate in tre posizioni: a) seduta, b) in piedi, c) in piedi al tavolo. Si osservano le semplificazioni e la riduzione della leggibilità della scrittura.

B)    Caratteristiche topografiche

In ambito delle caratteristiche topografiche sono state osservate le mutazioni nella direzione del rigo di base delle annotazioni e dei frammenti delle firme:

1)    in piedi, con il solo supporto, senza l’uso del tavolo – in sette persone si sono verificati i mutamenti nelle annotazioni “CONFERMO IL RITIRO”, in quattro di esse anche nelle firme, in tre di esse le mutazioni riguardavano sia annotazioni “CONFERMO IL RITIRO” che le firme. Il rigo di base assumeva l’aspetto diverso con i cambiamenti del percorso in una persona (per esempio inizialmente il rigo era diritto poi diventava cadente, un’altra volta cadente e ascendente con altre combinazioni)

2)    in piedi, con il supporto disposto sul tavolo, – in sette persone, di cui solo in due persone tali cambiamenti non sono avvenuti in posizione in piedi senza l’uso del tavolo.

Fig. 4

Fig. 4. Le firme realizzate in tre posizioni: a) seduta, b) in piedi, c) in piedi al tavolo. Si osservano i cambiamenti del rigo di base dell’annotazione “CONFERMO IL RITIRO” e della firma.

All’analisi è stata sottoposta anche la distribuzione della firma sul rigo predisposto, i cambiamenti sono avvenuti in posizione:

1)    in piedi, con il solo supporto, senza l’uso del tavolo – in due persone,

2)    in piedi, con il supporto disposto sul tavolo, – in una persona.

Fig. 5

Fig. 5. Le firme realizzate in tre posizioni: a) seduta, b) in piedi, c) in piedi al tavolo. Si osservano i cambiamenti connessi con la distribuzione della firma sul rigo predisposto.

Nell’ambito di analisi delle distanze fra i segni grafici e le parole non sono stati osservati dei cambiamenti significativi. Tali cambiamenti si sono verificati soltanto in due persone e riguardavano tutte e due posizioni in piedi (ovvero senza il tavolo e con il tavolo) e in una persona in piedi senza l’uso del tavolo.

C)    Caratteristiche motorie

In riferimento alle caratteristiche motorie della scrittura non sono stati osservati cambiamenti nell’ambito del impulso. Il grado dei collegamenti degli elementi dei segni grafici e degli stessi segni è stato mantenuto al livello simile in tutte le annotazioni realizzate in tre posizioni.

Invece i cambiamenti notevoli sono stati verificati nella pressione della scrittura. Tale fenomeno è stato osservato:

1)    in piedi, con il solo supporto, senza l’uso del tavolo – in quattordici persone, dove si è verificato l’indebolimento della pressione,

2)    in piedi, con il supporto disposto sul tavolo, – in nove persone.

Bisogna precisare che in sette persone la riduzione della pressione è avvenuta nelle annotazioni “CONFERMO IL RITIRO” eseguite in ambedue posizioni “non standard”, in due persone – la pressione della grafia eseguita in piedi senza il tavolo era più debole, invece con l’uso del tavolo è diventata più marcata. In cinque persone il cambiamento della pressione è avvenuto soltanto in posizione in piedi senza l’uso del tavolo. Nel caso delle scritture mediamente personalizzate e ben personalizzate il ritmo della pressione è stato mantenuto come nella posizione seduta, a contrario delle grafie meno personalizzate, dove nelle posizioni in piedi si sono verificati ulteriori momenti del disturbo del ritmo pressorio.

Fig. 6

Fig. 6. Le firme realizzate in tre posizioni: a) seduta, b) in piedi, c) in piedi al tavolo. I mutamenti della pressione. Il ritmo pressorio è stato mantenuto. La maggiore forza pressoria si verifica in posizione in piedi al tavolo.

 

D)   Caratteristiche misurabili

La grandezza, le proporzioni e l’inclinazione della scrittura sono state valutate nell’ambito delle caratteristiche misurabili. In riferimento alla grandezza della scrittura i cambiamenti sono stati minimi. Soltanto in tre persone è stata riscontrata la minima estensione nei campioni eseguiti in piedi senza e con l’uso del tavolo. Invece i cambiamenti più importanti sono stati riscontrati nell’inclinazione della scrittura, i fenomeni di diversificazione dell’inclinazione dei segni sono stati osservati nei campioni delle annotazioni eseguiti:

1)    in piedi, con il solo supporto, senza l’uso del tavolo – in sei persone,

2)    in piedi, con il supporto disposto sul tavolo, – in cinque persone, mentre i loro campioni eseguiti in piedi senza il tavolo non rivelano nessun cambiamento dell’inclinazione.

Fig. 7Fig. 7-1

Fig. 7. Le firme realizzate in tre posizioni: a) seduta, b) in piedi, c) in piedi al tavolo. I cambiamenti dell’inclinazione dei segni grafici.

Nella ricerca non sono stati riscontrati mutamenti delle proporzioni dei segni, ciò conferma la teoria, rappresentata soprattutto da E. Locard[ix], sull’immutabilità delle proporzioni fra gli elementi misurabili dei segni grafici: in nessun caso è stato osservato il cambiamento di questa caratteristica.

E)     Caratteristiche di costruzione della scrittura

Ugualmente non sono stati osservati cambiamenti nell’ambito di costruzione dei segni grafici a confronto con i campioni eseguiti in posizione seduta. I cambiamenti erano minimi e riguardavano la semplificazione degli alcuni segni grafici:

1)    in piedi, con il solo supporto, senza l’uso del tavolo – in cinque persone (in due di loro i cambiamenti si sono verificati anche in posizione in piedi con il supporto disposto sul tavolo),

2)    in piedi, con il supporto disposto sul tavolo, – soltanto in una persona.

Nelle annotazioni analizzate, anche in quelle dove sono stati osservati i cambiamenti, si è verificata la ripetibilità nell’ambito di:

–         costruzione di segni grafici,

–         costruzione di segni diacritici,

–         collegamenti dei segni,

–         collegamenti fra i segni,

–         nell’annotazione della data che, tuttavia, rappresentava la parte più stabile nei campioni.

In riferimento alle annotazioni bisogna sottolineare che in nessuno dei casi i cambiamenti sono stati significativi al punto di rendere difficile l’identificazione dei loro autori – nemmeno nei campioni dove sono stati riscontrati i mutamenti in riferimento a quattro o cinque gruppi di caratteristiche (ovvero in sei persone).

I cambiamenti più significativi dovuti alla posizione “non standard”, riguardavano il grado della pressione. In pratica, oltre la forza della pressione che viene valutata nell’ambito del campione prodotto secondo una “regola personale”, si prende in considerazione anche il ritmo della pressione che fornisce i dati più misurabili. Ovviamente, il cambiamento della pressione potrebbero disturbare il quadro grafico del campione analizzato, tuttavia, prendendo come riferimento il suo ritmo più frequente (meno sottoposto ai cambiamenti), tale caratteristica potrebbe essere riconosciuta come convergente. Come abbiamo già detto precedentemente, la situazione diventa più complicata nei casi, quando la grafia è priva del ritmo pressorio.

Risultati

Come risulta dagli studi, i cambiamenti visibili sono stati verificati:

–         nel percorso di rigo di base,

–         nell’inclinazione dei segni grafici.

Tuttavia, bisogna precisare che queste caratteristiche sono abbastanza spesso sottoposte ai cambiamenti (causati da fattori endogeni ed esogeni, possono essere prodotti consapevolmente e inconsapevolmente) e non rendono difficile l’identificazione.

Riflettendo su questi punti, bisogna ribadire che gli errori si possono evitare soltanto nei casi dove lo studioso dispone di una adeguata quantità e qualità del materiale di comparazione, prodotto in diverse posizioni corporee[x]. Ovviamente tale considerazione vale per il materiale raccolto per lo svolgimento della perizia.

Le ricerche svolte hanno dimostrato che le caratteristiche scrittorie più resistenti ai cambiamenti sono:

–         proporzioni grafiche,

–         impulso,

–         grandezza,

–         costruzione dei segni grafici,

–         stesura della data.

L’analisi dei campioni ha inoltre permesso di formulare la conclusione che i cambiamenti minori si verificano nelle firme, ciò si spiega con una maggiore automatizzazione dei movimenti scrittori (a contrario alle annotazioni diverse dalle firme).

I cambiamenti minori sono stati registrati anche nelle persone con la grafia mediamente o ben personalizzata. Nelle grafie non personalizzate i cambiamenti erano maggiori e alternavano nell’ambito della caratteristica analizzata.

Conclusioni

Le domande sulla possibilità di determinare in quale posizione corporea sono stati eseguiti i campioni, portano alla conclusione che i cambiamenti avvenuti nelle scritture, dovuti ad assunzioni delle diverse posizioni, non autorizzano a stabilire con certezza la posizione corporea, poiché i cambiamenti non sono tipici ed esclusivi per una sola condizione e si presentano con diversa forza e in ambito di quasi tutte le caratteristiche identificative. Inoltre, come dimostra la storia delle ricerche sulle grafie, i cambiamenti simili possono verificarsi per diversi motivi (fattori endogeni o esogeni). Certamente si possono formulare delle supposizioni, che sostenute dall’analisi del documento possono fornire delle risposte più sicure almeno sulla posizione scrittoria “non standard”, poiché talvolta alcuni documenti vengono compilati nelle posizioni corporee diverse da quella seduta.

Bibliografia

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4. Koziczak A. , Metody pomiarowe w badaniach pisma ręcznego; Instytut Ekspertyz Sądowych, Kraków 1997, ISBN 83-87425-01-X;

5. Locard E. : Dochodzenie przestępstw według metod naukowych, Księgarnia Powszechna, Łódź 1937;

6. Ozga E. , Wybrane zagadnienia wpływu zmian ustroju psychofizycznego człowieka oraz innych czynników na wygląd pisma ręcznego, a w szczególności podpisów (in:) Z. kegel (a cura di.), Problematyka dowodu z ekspertyzy dokumentów, T.I , Wrocław 2002;

7. Pięciorek E. , Deformacje pisma ręcznego a zwłaszcza wpływ ciężkiej pracy fizycznej na jego obraz (in:) Badania dokumentów. Deformacje pisma ręcznego, Wydawnictwo Centralnego Laboratorium Kryminalistycznego KGP, Warszawa 1999;

8. Pobocha J. , Problemy patologii pisma, Z Zagadnień Kryminalistyki, z. XX, Warszawa 1988;

9. Skubisz S. , Dowód z ekspertyzy pism patologicznych, Zakamycze 2004;

10. Skubisz-Ślusarczyk S. , Zieniewicz I., Reference material in handwriting expertise- an old issue still a challenge, Criminalistics and forensic examination, science, studies,practice, Vilnius, Charków 2013;

11. Zieniewicz I. , Wpływ cech patologicznych pisma na wartość dowodową ekspertyzy pismoznawczej, Zakamycze, 2005.

Note

[i] Iwona Zieniewicz, Phd. – docente e ricercatrice presso la Cattedra di Criminalistica, Facoltà di Legge, Amministarazione ed Economia, Università di Wrocław in Polonia.

[ii] Sylwia Skubisz-Ślusarczyk, Phd. – docente e ricercatrice presso la Cattedra di Criminalistica, Facoltà di Legge, Amministarazione ed Economia, Università di Wrocław in Polonia.

[iii] B. Hill, Tajniki pisma, Warszawa 1992, pp. 33-34.

[iv] Z. Czeczot, Badania identyfikacyjne pisma ręcznego, Warszawa 1971, p. 18-19.

[v] A. Klęsk, Psychofizjologia i patologia pisma, Warszawa 1924, p. 28.

[vi] E. Napieralska- Ozga, Wybrane zagadnienia wpływu zmian ustroju psychofizycznego człowieka oraz innych czynników na wygląd pisma ręcznego, a w szczególności podpisów (in:) Z. kegel (a cura di.), Problematyka dowodu z ekspertyzy dokumentów, T.I , Wrocław 2002, p. 103; E. Pięciorek, Deformacje pisma ręcznego a zwłaszcza wpływ ciężkiej pracy fizycznej na jego obraz (in:) Badania dokumentów. Deformacje pisma ręcznego, Wydawnictwo Centralnego Laboratorium Kryminalistycznego KGP, Warszawa 1999, pp. 12-13; I. Zieniewicz, Wpływ cech patologicznych pisma na wartość dowodową ekspertyzy pismoznawczej, Zakamycze, p. 61 e successive; S. Skubisz, Dowód z ekspertyzy pism patologicznych, Zakamycze 2004, p. 62 e successive.

[vii] La patologia della scrittura è rappresentata dalle alterazioni nell’ambito della grafia e nella sfera linguistica, in relazione a un modello di riferimento, personalizzato precedentemente dallo scrivente. J. Pobocha, Problemy patologii pisma, Z Zagadnień Kryminalistyki, z. XX, Warszawa 1988, pp. 116-117.

[viii] Le autrici hanno utilizzato il catalogo non ufficiale delle caratteristiche identificative della scrittura descritto soprattutto da A. Koziczak, Metody pomiarowe w badaniach pisma ręcznego; Instytut Ekspertyz Sądowych, Kraków 1997, ISBN 83-87425-01-X, pp. 37-47;

[ix] E. Locard: Dochodzenie przestępstw według metod naukowych, Księgarnia Powszechna, Łódź 1937, p. 159 e successive.;

[x] Dalle ricerche svolte dalle autrici sulla qualità dei saggi grafici raccolti nella pratica per l’analisi peritale, risulta che i saggi vengono raccolti in diverse posizioni corporee, ciò comporta la variabilità della scrittura. Cfr. S. Skubisz-Ślusarczyk, I. Zieniewicz, Reference material in handwriting expertise- an old issue still a challenge, Criminalistics and forensic examination, science, studies,practice, Vilnius, Charków 2013;

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(di Pietro Pavone)

La prestigiosa Università polacca di Wroclaw è stata teatro, dal 4 al 6 giugno 2014, del XVI Simposio di Studi sulla Scrittura.
Di fronte ad una numerosa platea, illustri esponenti delle scienze criminalistiche hanno dibattuto sui temi oggetto dell’evento apportando preziosi contributi personali nonché studi di casi concreti.
Le esperienze professionali nei diversi contesti internazionali dei relatori che si sono succeduti sul pulpito hanno arricchito l’analisi degli argomenti, offrendo agli stessi una connotazione di multidisciplinarità assolutamente essenziale nello studio delle scienze criminalistiche.
In questo quadro di necessaria amplificazione degli orizzonti della conoscenza intorno al tema dello studio sulla scrittura e sui documenti, ECONOMIAeDIRITTO.it ha trovato naturale collocazione presenziando le tre giornate dei lavori con relazioni ed interventi che hanno suscitato l’apprezzamento dei presenti.
L’opening del Simposio – come da tradizione – è stata affidata al Prof. Zdzislaw Kegel, fondatore dell’evento e membro del Comitato Scientifico del CeSED.
Si è dunque entrati nel vivo del dibattito affrontando gli aspetti grafici della scrittura, con particolare riguardo all’attività di analisi peritale, per poi sostenere il delicato tema della psicologia della scrittura. La valorizzazione dello scambio delle conoscenze grafologiche, resa possibile dal panorama internazionale rappresentato dai presenti nella “Sala della Musica” del Palazzo Principale dell’Università di Wroclaw, si è palesata nell’intervento del Prof. Iride Conficoni, dell’Università degli Studi di Urbino, che ha autorevolmente trattato il significato psicologico delle aste delle lettere nella grafologia morettiana, mettendo in risalto che “l’aspetto grafico della direzione assiale, risulta configurabile in una precisa caratteristica del grafismo e costituisce un unicum nel panorama grafologico internazionale”. La stessa relazione ha indotto la riflessione sulla centralità del sistema nervoso nell’esame della scrittura, con particolare riferimento ai riflessi provocati sui muscoli della mano.
Il tema della “firma modificata” ha posto le basi per le considerazioni in ordine alla falsificazione documentale, fenomeno criminale certamente non nuovo e recente, considerato che i falsi appartengono alla storia del crimine in Europa e nel mondo.
Da un punto di vista criminologico-giuridico, la falsificazione documentale è rilevante non solo quale condotta in sé, ma soprattutto quale condotta prodromica alla commissione di altre violazioni, di regola più gravi o rilevanti (ad esempio, evadere le imposte): il fenomeno della illecita sottrazione al pagamento delle imposte presenta una correlazione molto stretta con la falsificazione documentale, che il Direttore Editoriale dott. Claudio Melillo non ha mancato di evidenziare nella sua relazione concernente “L’importanza dell’analisi documentale e grafologica nella lotta all’evasione fiscale internazionale. Il caso italiano”.
Peraltro, la nocività sociale di condotte di contraffazione documentale, nel settore tributario italiano, si amplia ulteriormente ove si consideri che l’attività di accertamento è solo eventuale e comunque successiva rispetto al disvalore sociale già inesorabilmente realizzatosi.
Le considerazioni svolte attualizzano e rafforzano l’ambizioso progetto di ricerca in materia di “Criminologia e Criminalistica Tributaria”, di cui il Dott. Melillo è ideatore e coordinatore, finalizzato ad “analizzare i comportamenti che inducono gli individui e le imprese all’evasione fiscale e ad individuare misure preventive di questo grave fenomeno nonché meccanismi premiali per i soggetti virtuosi”.
Il caso italiano è stato ulteriormente messo a fuoco dal Responsabile di Redazione Avv. Giovanbattista Greco, che ha fornito un quadro essenziale della giurisprudenza relativa al valore probatorio della consulenza tecnica grafologica nell’ordinamento processuale civile italiano, prima distinguendo tra consulenza tecnica “deducente” e consulenza tecnica “percipiente”, poi soffermandosi sul valore attribuito nel nostro ordinamento alla consulenza grafologica.
La Prof.ssa Jolanta Grebowiec Baffoni, Responsabile delle Relazioni Internazionali della Rivista, curatrice della Rubrica di Criminologia e Criminalistica nonché docente presso l’Ateneo ospitante ha avuto un ruolo fondamentale sia nella fase di preparazione del Simposio che nel suo concreto svolgersi, consentendo la simultanea traduzione di diverse relazioni e arricchendo l’evento con uno specifico contributo, unitamente al Prof. Fabio Gabrielli (curatore della Rubrica Persona e Città e Preside della Facoltà di Scienze Umane presso la Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche di Lugano) in merito al bisogno di ritorno allo studio filosofico del documento in una società sempre più tecnologica e meno attenta all’altro, in modo da poter ritrovare i significati di fondo dell’esistenza umana.
In sostanza il meeting di Wroclaw, riuscendo, con estremo rigore scientifico, a coniugare i temi della psicologia applicata alle scienze del crimine, dell’importanza dei mezzi d’indagine per l’analisi tecnica e grafica dei documenti, della consulenza grafologica peritale e del suo valore probatorio, della falsificazione dei documenti, dell’erosione di materia imponibile indotta dal falso documentale, si è posto come un evento assolutamente interdisciplinare, in perfetta linea con lo spirito che anima la Rivista di ECONOMIAeDIRITTO.it, che è quello di “sostenere il principio di integrazione tra economia e diritto”.

 

 

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Dal 4 al 6 Giugno del 2014 si svolgerà la sedicesima edizione del Simposio di Studi sulla Scrittura organizzato dall’Università polacca di Wroclaw.

All’evento, che vedrà la partecipazione di alcuni tra i più illustri esponenti delle scienze criminalistiche operanti nel panorama internazionale, ECONOMIAeDIRITTO.it sarà presente con numerose relazioni.

Il Direttore Editoriale dott. Claudio Melillo affronterà il tema de ‘L’importanza dell’analisi documentale e grafologica nella lotta all’evasione fiscale internazionale. Il caso italiano’; il Responsabile di Redazione Avv. Giovanbattista Greco riferirà su ‘Il valore probatorio della consulenza tecnica grafologica nell’ordinamento processuale civile italiano’.

La Prof.ssa Jolanta Grebowiec Baffoni, curatrice della Rubrica di Criminologia e Criminalistica nonchè docente presso l’Ateneo ospitante ed il Prof. Fabio Gabrielli, curatore della Rubrica Persona e Città e Preside della Facoltà di Scienze Umane presso la Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche di Lugano, terranno interventi congiunti dal titolo ‘Dal testo all’esistenza, La fomazione dei giovani attraverso il documento filosofico‘ e ‘L’ansia e il rilassamento nella scrittura adolescenziale. I possibili vantaggi dell’applicazione dell’analisi grafo-linguistica in pedagogia e in assistenza sociale. Studi dei casi‘.

Informazioni e programma completo.

(di Sylwia Skubisz, Iwona Zieniewicz[i] – Traduzione dalla lingua polacca di Jolanta Grębowiec Baffoni)

La dominanza manuale è soltanto una delle asimmetrie che si riscontrano nelle persone, dal momento che, in quasi tutte, si verifica la dominanza di una delle gambe, ma anche di uno degli occhi e delle orecchie. Una persona su dieci si distingue per la dominanza della mano destra, otto per la dominanza della gamba destra, sette per l’occhio destro e sei per l’orecchio destro[ii].

É un fatto innegabile che quasi il 90% delle persone durante l’atto scrittorio usino la mano destra. Tuttavia, ci sono persone che scrivono con la mano sinistra oppure con ambedue mani. Bisogna però precisare che una persona non nasce mancina o destra. La dominanza di una delle due parti si forma di pari passo con il suo sviluppo e più avanti approfondiremo alcuni dei motivi di questo fenomeno.

La problematica della diversità nella formazione della dominanza manuale, viene sollevata da molto tempo. Ancora non molti anni fa i mancini subivano vere e proprie pene: si riteneva che la persona che utilizzava la mano sinistra (anche nell’atto scrittorio) era pigra, goffa, incompetente, ovvero «mal-destra».

Questo aspetto peggiorativo del mancinismo non è stato mai confermato scientificamente e ogni azione punitiva verso le persone con la dominanza di mano sinistra trovava origine soprattutto nella paura della diversità. Di conseguenza ancora negli anni ‘70 del secolo scorso si cercava di “disabituare” le persone, soprattutto i bambini, ad usare la mano sinistra, con metodi abbastanza drastici, fonte di diversi danni (come per esempio problemi d’apprendimento, di concentrazione, di abilità manuali, ecc.).

Oggi, piuttosto, siamo consapevoli che il mancinismo rappresenti una funzione normale (anche se differente da maggior parte dei casi), dell’organismo umano, che non va “combattuta”, ma della quale si cercano di capire i motivi. In base alle ricerche svolte fino ad oggi, sono stati distinti due gruppi di fattori: interiori ed esteriori. Fra gli esteriori sono stati compresi: influenze culturali e ambientali; fra quelli interiori, invece[iii]: condizionamenti genetici, influenze del testosterone sulla vita del feto che provoca il blocco della crescita di alcune zone dell’emisfero sinistro, con un più accentuato sviluppo dell’emisfero destro, agendo dannosamente sul cervello nel periodo prenatale e durante il parto.

Le ricerche scientifiche sul funzionamento del cervello affermano che nonostante la sua simmetria, le singole funzioni dell’organismo umano vengono divise fra i suoi due emisferi. Uno è responsabile per la favella e le funzioni linguistiche, compresa la lettura e la scrittura, l’altro, invece, decide per le capacità spazio-motorie, musicali, plastiche, emozioni, ecc. Le ricerche cliniche affermano che  nel 95% di persone la favella e il linguaggio (con le funzioni di lettura e di scrittura) sono controllate dall’emisfero sinistro e nelle rimanenti 5% – dall’emisfero destro. Nelle persone mancine nei 70% dei casi la zona del linguaggio è localizzata nell’emisfero sinistro, nei 15%, invece, nell’emisfero destro, e nei rimanenti 15% in ambedue emisferi (il controllo bilaterale del linguaggio). Nelle persone destre si riscontra la dominazione decisiva (asimmetria) dell’emisfero sinistro, più frequentemente che nelle persone mancine. Per questo motivo, nel caso di danni al centro del linguaggio, le persone mancine hanno più possibilità di riacquisire la funzione del linguaggio, che viene ripresa dall’emisfero destro non danneggiato[iv].

Il problema del mancinismo è stato anche oggetto d’interesse nell’ambito delle ricerche sulla scrittura manuale. Gli studiosi dell’atto scrittorio da sempre si pongono domande circa la possibilità di trarre conclusioni sulla esecuzione della grafia con la mano sinistra o destra, sulla possibilità di comparazioni delle scritture eseguite con le due mani, sulle possibilità di riscontrare caratteristiche simili fra queste grafie e di trovare segni peculiari per ognuna delle mani. Bisogna ammettere che l’esecuzione della scrittura con una mano diversa da quella usata quotidianamente è un’attività piuttosto difficile che provoca innaturalezze e deformazioni. Per questo motivo molti dei falsari si servono di questo “metodo” per mascherare e rendere irriconoscibile la propria scrittura. Tuttavia in molti casi scrivere con la mano “non abituata” è una necessità, per esempio nel caso di un danno fisico che impedisca l’utilizzo della mano dominante.

La difficoltà delle ricerche sulle scritture in questo ambito, è causata dalla mancanza dei sintomi certi e stabili, delle caratteristiche che potrebbero indubbiamente provare che la scrittura sia stata eseguita con la mano destra o sinistra e indicare i cambiamenti originati dall’esecuzione con l’altra mano. In alcuni manoscritti si possono distinguere le caratteristiche che potrebbero far ipotizzare il mancinismo, tuttavia non mancano le grafie con caratteristiche “mancine”, riscontrabili nelle scritture eseguite con la mano destra. Di conseguenza, di solito è difficile riscontrare il numero e la qualità delle caratteristiche relative che potrebbero identificare l’esecutore, anche nei limiti di probabilità. Anche questo fatto conferma ulteriormente una tesi fondamentale delle ricerche, che la scrittura è un atto individuale e irripetibile.

La presenza delle caratteristiche simili nelle scritture eseguite con la mano sinistra e destra, si spiega con il fatto che lo scrivente, eseguendo un testo, utilizza lo stesso modello dei segni grafici conservato nella memoria. Perciò richiama i propri modelli di esecuzione e cerca di scrivere come “è stato registrato” nella sua memoria. Le differenze nel quadro generale della scrittura e nelle caratteristiche particolari si originano per mancanza di capacità di scrivere con l’altra mano. Ovviamente tale capacità è possibile acquisirla attraverso esercizi sistematici. Nelle persone che scrivono abilmente con la mano abituale, il processo di apprendimento di scrivere con la mano “non abituata” potrebbe realizzarsi più facilmente, in tal caso possono presentarsi, anche in modo più esplicito, le caratteristiche comuni. Esiste anche l’opinione che proseguendo con gli esercizi e con il progresso scrittorio, possono svanire persino le tendenze caratteristiche per la scrittura mancina[v].

Le ricerche sulla scrittura mancina (tali ricerche sono state eseguite finora, ma si potrebbe svolgere ugualmente le ricerche sulla scrittura ‘destra’, eseguite con la mano sinistra) riguardano due profili. La prima riguarda la possibilità di conclusioni sull’esecuzione della scrittura con la mano sinistra. La seconda invece si interessa di possibilità di comparare la scrittura eseguita con la mano destra e sinistra e di indicare una relativa quantità e qualità di caratteristiche simili.

La prima questione fu l’oggetto d’interesse di J. V. P. Conwey, W. R. Harrison, e recentemente lo è stata anche di T. Tomaszewki.

Sia J.V.P. Conwey che W. R. Harrison hanno ipotizzato che non sia possibile una perfetta indicazione delle caratteristiche comprovanti l’esecuzione di uno scritto con la mano sinistra. Ovviamente si tratta di persone che adoperano la mano sinistra con l’abilità. Tuttavia J.V.P. Conwey ha indicato le caratteristiche che potrebbero essere ritenute caratteristiche per la mano sinistra. Fra esse elenca la formazione dei segni diacritici nelle lettere “t” e “ł”, realizzati nel movimento da destra a sinistra e anche le tracce dello spostamento della mano lungo il testo in quella direzione e inoltre l’esecuzione di alcuni elementi dei segni[vi].

Le opinioni di J.V.P. Conwey sono state oggetto delle ricerche di verifica di T. Tomaszewski, che consiglia prudenza di fronte a  simili teorie. Infatti, oltre alle caratteristiche tipiche che potrebbero affermare l’esecuzione della grafia con la mano sinistra – ovvero – l’esecuzione del movimento da destra a sinistra nella formazione dei segni diacritici nelle lettere “t” e “ł” e nelle cifre “5” e “7”,  l’esecuzione dei trattini, virgole, ecc. allo stesso modo, – nelle scritture che erano l’oggetto di ricerca, sono state trovate  caratteristiche che non confermavano tali assunti. Alcune persone mancine scrivevano lettere, cifre e altri segni in questione, allo stesso modo delle persone destre.  Invece nelle persone destre si annotava una decisa stabilità nell’esecuzione degli elementi sopraindicati. L’eccezione presentavano i segni diacritici che qualche volta erano eseguiti da destra a sinistra. Secondo l’autore, per motivi della possibile presenza delle ‘caratteristiche destre’ nella scrittura mancina, non si possono fare conclusioni sulla esecuzione della grafia con la mano destra. Invece con più sicurezza si possono fare le conclusioni sull’esecuzione con la mano sinistra. Quando nel testo si riscontrano le caratteristiche riconosciute “tipicamente mancine” (il modo di esecuzione delle lettere e delle cifre senza i segni d’interpunzione e diacritici), si può stimare che il testo sia stato eseguito da parte di una persona mancina. Sulla base di queste ricerche, si può definire che non è possibile determinare univocamente se il documento sia stato eseguito dallo scrivente mancino o destro. Questo argomento dovrebbe essere l’oggetto delle ulteriori ricerche[vii].

La scrittura mancina è stata sottoposta a ricerche anche sotto il punto di vista della possibilità della sua comparazione con la ‘scrittura destra’ della stessa persona. Nell’ambito di queste ricerche si è posta una particolare attenzione sia ai mutamenti nel quadro grafico che alle caratteristiche comuni.

W. Wójcik, nell’ambito delle sue ricerche su 80 campioni di grafie delle “persone destre”, ha stabilito che nelle scritture “sinistre”, eseguite da queste persone, mutano molte delle caratteristiche della scrittura eseguite con la mano destra. La scrittura “sinistra” di queste persone, è piuttosto un disegno deformato nella ricostruzione delle elementari proprietà della ‘scrittura destra’.

L’autore, descrivendo il percorso delle ricerche, elenca le caratteristiche annotate nella ‘scrittura sinistra’, non riscontrate nella ‘scrittura destra’:

–           riflessi speculari dei segni grafici (il segno o una sua parte è riflesso per il cambiamento della direzione scrittoria: nella maggior parte dei casi i movimenti usuali della mano destra, diretti da destra a sinistra – sono  mutati in movimenti da sinistra a destra);

–           disomogeneità nella grandezza delle lettere, delle parole, delle righe (la scrittura eseguita con la mano destra risulta più larga e più alta);

–           semplificazioni degli elementi grafici (mancanza degli aggiustamenti iniziali, finali, mancanza degli occhielli negli elementi sopra e sotto il rigo di base);

–           disomogeneità delle ombreggiature (per la pressione più forte sul mezzo scrivente);

–           disomogeneità dei legamenti;

–           diversi angoli di angolazione (la scrittura diritta, inclinata a sinistra);

–           omissioni delle lettere.

Fra le caratteristiche simili, l’autore ha elencato la topografia della scrittura, alcune proprietà dei legamenti e le proporzioni simili nonostante il cambiamento della grandezza di lettere[viii].

Le differenze osservate nella ‘scrittura sinistra’, hanno confermato la tesi dell’autore che per l’indagine su questo tipo di scritture, non siano sufficienti soli ‘manoscritti destri’.  A volte nelle ‘scritture sinistre’ si possono riscontrare le caratteristiche simili a quelle ‘destre’, e queste non sono sufficienti per poter esprimere un’opinione definitiva. Per poterlo fare bisognerebbe avere a disposizione numerosi campioni della ‘scrittura sinistra’[ix].

Z. Czeczot, sulla base di ricerche personali, che consistevano nella comparazione delle scritture eseguite dalla stessa persona con la mano destra e sinistra, indica le caratteristiche somiglianti e differenti di queste grafie. In poche persone (15 su 100 sottoposte alle ricerche) ha riscontrato le somiglianze generali nelle scritture eseguite con la mano destra e sinistra (le persone non hanno mai scritto prima con la mano sinistra). In altri casi rimanenti il quadro generale della scrittura era totalmente diverso.

L’autore identifica le caratteristiche della ‘scrittura sinistra’ che originano un quadro diverso dalla ‘scrittura destra’:

–           l’impulso diventa più debole,

–           una maggiore larghezza della scrittura,

–           una maggiore l’altezza della scrittura,

–           un altro grado di inclinazione (a volte nell’ambito dello stesso scritto, anche se si presenta la tendenza a inclinare la scrittura a sinistra),

–           la pressione più forte,

–           una minore fluidità della scrittura o la sua assenza,

–           la presenza dei segni speculari – riflessi nei confronti della scrittura eseguita con la mano destra.

La quantità e la qualità delle caratteristiche simili dipende invece dal grado della leggibilità della scrittura eseguita con la mano sinistra. In queste grafie si conservano bene alcune caratteristiche “destre”, come per esempio il modo di esecuzione di gruppi di lettere, gli spazi fra le lettere o fra i gruppi delle lettere, la topografia della scrittura.

L’autore, similmente agli altri ricercatori, ribadisce la necessità di utilizzare nelle perizie la scrittura eseguita sia con la mano destra che sinistra. Conferma inoltre la regola grafologica sulla opportunità di avere a disposizione più campioni di testi più lunghi, precisamente, nel nostro caso, il testo più lungo eseguito con la mano sinistra presenterà più possibilità di identificare il suo esecutore[x].

La conferma di queste opinioni sono gli esempi delle persone che nel corso della loro vita hanno scritto sia con la mano destra che sinistra. Un caso interessante è presentato  da una giovane studentessa di legge, che in un incidente stradale ha subito il danno irreversibile alla mano destra (è stato leso il nervo radiale), di conseguenza la ragazza è stata costretta di imparare a scrivere con la mano sinistra, oltre che eseguire le attività più complicate. La ragazza non ha subito i danni al livello neuromotorio del sistema nervoso centrale. Quando il centro del linguaggio e del movimento nell’ambito del sistema nervoso centrale non sono danneggiati, ma quando sono presenti lesioni al sistema esecutivo, abbiamo a che fare con il processo di adattamento alle relative attività dell’altra mano. Sono conosciuti diversi casi di persone con i danni agli arti superiori, che hanno imparato scrivere con la bocca o con il piede.

La ragazza è stata la vittima dell’incidente stradale subito dopo essersi diplomata, ovvero attorno all’età di 19 anni (a quest’età la grafia normalmente è già formata, anche se bisogna considerare le predisposizioni individuali). Le cure e le riabilitazioni terapeutiche hanno comportato molti miglioramenti, tuttavia non hanno portato nessun risultato positivo nell’ambito della scrittura. La ragazza, sia per ritrovare un equilibrio personale, sia per i suggerimenti delle persone care, iniziò gli studi universitari alla facoltà di Legge dell’Università di Wrocław. Gli studi universitari implicarono la necessità di scrivere con la mano sinistra. Tuttavia, la scrittura appresa con la mano destra, ha facilitato l’apprendimento della scrittura ‘sinistra’, per la memorizzazione e la padronanza dei segni grafici. L’unico compito era solo quello di coordinare i movimenti della mano sinistra a seconda dei movimenti strutturanti i segni grafici già conosciuti. Dopo quattro anni la giovane donna ha acquisito una buona abilità scrittoria. Oggi è in grado di eseguire un testo leggibile, con la velocità media.

Bisogna ribadire che l’apprendimento della scrittura con la mano sinistra, non si svolgeva con il superamento delle solite fasi di acquisizione cognitiva, come avviene in un bambino che intraprende lo studio scolastico. La ragazza avendo potuto attingere alla conoscenza superiore della scrittura, ha soltanto dovuto acquisire l’automatizzazione dei movimenti ‘sinistri’.

Nell’ambito delle nostre ricerche, abbiamo cercato di individuare nella scrittura di questa donna, le caratteristiche comprovanti l’esecuzione della scrittura con la mano sinistra. Successivamente siamo passate a comparare la scrittura eseguita con la mano destra (prima dell’incidente) con la mano sinistra (dopo l’incidente), cercando le caratteristiche della grafia mantenutesi, ma anche quelle mutate, dovute al cambiamento della mano scrivente.

Nella scrittura ‘sinistra’, abbiamo rilevato le caratteristiche che possono far sorgere incertezze sulla mano scrivente. Fra l’altro queste scaturiscono dall’osservazione dei movimenti scrittori di alcuni tagli delle lettere “ł” e “t”, che si alternano da destra a sinistra – come nelle scritture dei mancini, e da sinistra a destra – come nelle scritture ‘destre’ (fig. 1). La stessa dinamica si osserva nella costruzione dei segni diacritici, nei puntini e negli accenti posti sopra le lettere, che alternano la loro concavità a destra e a sinistra (fig. 2).

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Fig. n. 1.  Diversi modi di esecuzione dei tagli delle lettere “ł” e “t” nella scrittura eseguita con la mano sinistra.

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Fig. 2. Il modo di esecuzione dei segni diacritici nella scrittura eseguita con la mano sinistra – da sinistra a destra e da destra a sinistra.

Fra le caratteristiche che potrebbero rivelare l’esecuzione con la mano sinistra si osserva il modo di avviamento delle lettere ovali nelle lettere “a”, “o”, “d” ecc., che parte da destra e non da sinistra del segno, come accade normalmente nella scrittura ‘destra’. Tuttavia, la direzione di scrivere non avviene in senso orario, ma a contrario, come nella scrittura eseguita con la mano destra. (Fig. 3).

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Scrittura – mano  sinistra                Scrittura – mano  destra

Fig. 3.  Inizio dell’esecuzione degli ovali, caratteristico per la mano sinistra.

Il modo di realizzazione degli elementi sotto il rigo di base in alcune lettere, può suggerire l’esecuzione con la mano sinistra. L’occhiello in questi segni, “taglia” l’elemento sotto il rigo di base, partendo dalla destra e non dalla sinistra. (Fig. 4 – mano sinistra).

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Scrittura – mano destra              Scrittura – mano sinistra

                                                                              Fig. 4.  L’esecuzione degli elementi sotto il rigo di base.

            Confrontando ambedue campioni si può osservare soprattutto le differenze di esecuzione. La scrittura ‘sinistra’ è meno fluida, è più “appuntita”, a volte molto angolosa, meno regolare. Il quadro generale della scrittura è decisamente diverso: è più semplificato, senza aggiustamenti iniziali, senza occhielli nella parte sopra il rigo di base, ma soprattutto sotto il rigo di base. (Fig. 5).

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Scrittura – mano destra

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 Scrittura – mano  sinistra

Fig. 5. Il quadro della scrittura

            Le differenze si possono osservare anche nella distribuzione della grafia. Nella scrittura eseguita con la mano destra, il rigo di base delle parole e dei versi è diritto, invece nella scrittura eseguita con la mano sinistra, il rigo passa dal diritto a leggermente ondulato. Nonostante che nella scrittura eseguita con la mano destra e sinistra le distanze fra le parole siano simili, nella scrittura eseguita con la mano sinistra, fra le lettere si possono osservare le distanze più ampie.  (Fig. 6).

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Scrittura – mano destra

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Scrittura – mano sinistra

    Fig. 6. Le caratteristiche topografiche

È osservabile inoltre un diverso impulso della scrittura. Nel campione eseguito con la mano sinistra l’impulso è più debole, a gramma e a lettera, invece nella scrittura eseguita con la mano destra si osserva un misto, dall’impulso a lettera al gruppo di lettere.

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    Scrittura – mano sinistra                                    Scrittura – mano destra

Fig. 7. L’impulso della scrittura eseguito con la mano sinistra e destra

Si possono osservare inoltre i riflessi speculari. Essi riguardano il modo di collegamenti, che attualmente vengono eseguiti esclusivamente ad arco. Prima dell’incidente i collegamenti erano sia ad arco che a ghirlanda. Questa caratteristica viene riportata nelle lettere “m” e “n” nella Fig. 8. Inoltre si possono notare le esecuzioni speculari dei segni diacritici nelle lettere “ś”, “ć” e “ł”.  In questi riflessi speculari si possono osservare anche alcuni elementi dei segni “Ś”, “Ć”, “ł”,  “b”, “s”, “w”, “y”, “Ł”. (Fig. 9).

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       Il collegamento a ghirlanda della scrittura eseguita con la mano destra

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I collegamenti ad arco nella scrittura eseguita con la mano sinistra

Fig. 8. I collegamenti nelle scritture eseguite sia con la mano destra che sinistra

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Fig .9. La scrittura eseguita con la mano destra. I riflessi speculari nei segni “Ś”, “ł”, “b”, “S”, “w”, “y”, “Ł”.

Come differenze in questi campioni bisogna considerare già menzionato il modo di esecuzione dei tagli in alcune lettere “ł”, “t” o “Ł”, ma anche la direzione dalla quale inizia l’esecuzione degli ovali.

Oltre le differenze presentate si possono indicare alcune caratteristiche comuni. Fra esse si osservano soprattutto le proporzioni simili che si riscontrano nelle zone sotto il rigo di base. Si annotano anche le somiglianze nelle proporzioni degli elementi sopra il rigo di base. È simile anche l’altezza delle lettere dell’interriga anche se l’altezza dei segni singoli nella scrittura eseguita con la mano sinistra, è più diversificata. Fig. 8.

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Scrittura – mano destra                                      Scrittura – mano sinistra

Fig. 8.     Le proporzioni della scrittura

Le somiglianze riguardano anche la costruzione di alcuni segni grafici, la cui esecuzione è condizionata dall’abitudine acquisita in precedenza. Questa caratteristica è osservabile nei segni  “m”, “n”,  “A”, “P”, e nei segni diacritici nelle lettere “ś”, “Ś”, “ę”   nella figura 9.

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Scrittura – mano destra                           Scrittura – mano sinistra

Fig. 9.Il modellamento dei segni

In base alle somiglianze e alle differenze osservabili in questo caso, diventa difficile l’affermazione che il testo provenga dalla stessa persona.

In questo ma anche negli altri casi simili, la valutazione non può svolgersi soltanto in base alla comparazione delle mani destra e sinistra, ma bisogna tenere in considerazione le caratteristiche proprie all’esecuzione con la mano sinistra, per i particolari visibili in questo caso, dopo la lesione alla mano destra.

Le tesi presentate non dichiarano nulle le possibilità di ricerca e le conclusioni categoriche sull’identificazione, tuttavia nell’ambito della scrittura eseguita con la mano destra e sinistra, sono necessari ulteriori ricerche e studi di questo argomento.


[i] Dott.ssa Sylwia Skubisz e dott.ssa Iwona Zieniewicz, sono le ricercatrici presso la Cattedra di Criminalistica della Facoltà di Legge, Amministrazione ed Economia, dell’Università di Wrocław, in Polonia.

[ii] A.D. Bragdon, D. Gamon, Kiedy mózg pracuje inaczej, Gdańsk 2003, p. 53;

[iii] Sally P. Springer, Georg Deutsch,  Lewy mózg, prawy mózg, z perspektywy neurobiologii poznawczej, Prószyński i S- ka Sa, Warszawa 1998, pp. 128-134; gli autori citano le ricerche in base alle quali è stata confermata l’influenza delle cause elencate, nessuna di esse è stata riconosciuta dominante.

[iv] Sally P. Springer, op. cit., str.28- 32, autori citano le ricerche cliniche svolte con la diretta stimolazione elettrica degli emisferi del cervello nelle persone malate di epilessia  e tramite amobarbital procedure (ing.), conosciuta come test di J. Wada; A. Kędzia, Struktura i funkcje ośrodkowego układu nerwowego, (in:) J. Dywecki, J. Kulczycki (a cura di), Neuropatologia, Wrocław 2005, p. 5 e successive.;

[v] W. Wójcik; z zagadnień identyfikacji pisma leworęcznego. PK n. 22/1959,  p. 751-754;

[vi] T. Tomaszewski in: Księga pamiątkowa ku czci Profesora Andrzeja Szwarca , Wrocław 2001, p. 226- 227 da: J.V.P. Conwey, Evidential Documents i Springfild 1959, p. 201- 202; W. R.  Harrison, Suspect Documents, Their Scientific Exumination, London 1958, p. 369;

[vii] T. Tomaszewski in : Księga pamiątkowa…, op. cit., p. 227- 230;

[viii] W. Wójcik,  Z zagadnień….., op. cit., pp. 750-760;

[ix] W. Wójcik, Z zagadnień……, op. cit., 761;p……….

[x] Z. Czeczot, Badania identyfikacyjne pisma ręcznego, Warszawa 1971,  pp. 33-39;

di Elżbieta Żywucka-Kozłowska[i] e Kazimiera Juszka [ii]

 

La schizofrenia è una malattia che trova molto spazio nel campo medico e giuridico. Si tratta di un’affezione psichica i cui sintomi sono: disintegrazione della personalità, mancanza di contatto con la realtà, riduzione dei sentimenti, disturbi nei processi emotivi e del pensiero.

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