Diritto Criminologia e criminalistica

Gli enti di certificazione internazionale dei periti esperti in analisi criminalistica dei documenti

(di Adrian Szumski) [i]

traduzione dalla lingua polacca di Davide Artico

a cura di Jolanta Grębowiec-Baffoni

Il perito esperto, in quanto persona dotata di specifiche competenze, svolge una parte importante nel procedimento. Ha un ruolo fondamentale qualora nella valutazione di un caso si rendano necessarie informazioni specifiche che l’organo giudicante non è in grado di ottenere in altra maniera. Non di rado si tratta di saperi afferenti a campi limitati e specialistici, nel cui ambito il giudice non per forza dev’essere specialista. A tali ambiti di specializzazione appartengono anche, senza dubbio, le analisi criminalistiche dei documenti. La presenza del perito durante il procedimento garantisce, con ciò stesso, una maggiore probabilità di stabilire la verità oggettiva, consentendo inoltre di risolvere il caso più velocemente. Uno dei fattori decisivi rispetto alla necessità di rivolgersi ai periti è la loro professionalità: l’organo che nomini una data persona a svolgere tale ruolo dev’essere infatti completamente certo dell’affidabilità della perizia che gli sarà sottoposta.

Del livello delle sue conoscenze e capacità dovrebbe prendersi cura innanzitutto la persona stessa che funga da perito, pur se esistono soggetti istituzionali il cui compito è proprio valutare il livello dei periti esperti e degli enti che si servono dell’opera dei medesimi; a tali soggetti appartengono pure gli enti di certificazione che agiscono su scala internazionale. Il concetto di certificazione (detta pure accreditamento) va inteso quale emissione di una garanzia ufficiale che l’opera ovvero le analisi compiute da un dato soggetto corrispondano agli standard di eccellenza precedentemente stabiliti per il suo ambito di competenza. Tale certificazione, ossia accreditamento, ha carattere individuale e volontario, con il certificando che ha l’obbligo pregresso di frequentare gli opportuni corsi e sostenere i relativi esami che attestino le sue conoscenze e capacità [ii]. Le procedure di accreditamento (certificazione) riguardano vari ambiti di competenza, fra cui l’analisi criminalistica dei documenti.

Si possono qui indicare alcuni esempi di soggetti che si occupano di certificazione dei periti, soggetti che hanno sede in vari Paesi e che agiscono su scala internazionale. Nel presente contributo si tratteggeranno quattro enti di questo tipo: The Chartered Society of Forensic Science (CSFS), The Academy of Experts (TAE), l’American Board of Forensic Document Examiners (ABFDE), nonché il Board of Forensic Document Examiners (BFDE).

Il primo di tali enti, The Chartered Society of Forensic Science, fondata nel 1959 e nota inizialmente come Forensic Science Society, è un’associazione domiciliata in Gran Bretagna che rappresenta quasi tremila membri di oltre sessanta Paesi del mondo [iii], per cui si può affermare che si tratta di un ente attivo su scala internazionale nel senso pieno del termine. Varrà la pena di sottolineare che appartengono a tale associazione non soltanto coloro che pratichino attivamente, ma anche altre categorie di persone afferenti alla criminalistica. Esistono infatti i seguenti tipi di membro della CSFS [iv]:

  • Student, ovvero studenti che stanno per qualificarsi nell’ambito della criminalistica o di materie affini;
  • Affiliate, cioè coloro che siano agli inizi della carriera di criminalista o che abbiano interessi in questo campo;
  • Associate, persone di recente formazione nell’ambito della criminalistica;
  • Professional, membri che si occupano di criminalistica a livello professionale;
  • Fellow, cioè membri che abbiano raggiunto traguardi d’eccellenza nell’ambito della criminalistica o di materie affini.

Gli obiettivi dell’Associazione sono strettamente inerenti a sviluppare i contatti fra coloro che si occupano di criminalistica ed a migliorarne le competenze. Fra tali scopi si annoverano in particolare [v]:

  • garantire la formazione e l’aggiornamento di coloro che pratichino attivamente la criminalistica. Tale scopo è perseguito fra l’altro con l’organizzazione regolare di convegni che costituiscono un forum per comunicazioni e scambio d’opinioni fra praticanti, ricercatori accademici e studenti, e che consentono di ampliare le proprie conoscenze in un dato ambito [vi];
  • favorire ricerca e sviluppo nella teoria e nella pratica criminalistiche. La relativa attività della CSFS consiste soprattutto nel promuovere le pratiche virtuose, nel coadiuvare la pubblicazione dei risultati della ricerca, nonché nel mantenere un elenco delle organizzazioni che forniscono sostegno finanziario alla ricerca. Da notare che, nonostante sia un soggetto indipendente, l’Associazione rimane in contatto permanente con il Consiglio di consulenza scientifica del Ministero degli Interni britannico, con l’ufficio britannico di accreditamento UKAS, con il Forensic Science Regulator ed altri organismi di supervisione, e con il Gruppo formazione in scienze forensi del Regno Unito (UKFSEG) [vii];
  • promuovere ed aggiornare le norme inerenti a teoria e pratica criminalistiche. A questo proposito la CSFS innanzitutto collabora con il già citato Forensic Science Regulator, stabilisce standard professionali elevati nell’ambito della criminalistica e rimane in contatto con le maggiori organizzazioni di professionisti in Europa e nel mondo [viii].

Nell’ambito della sua attività l’Associazione applica tutta una serie di sistemi di accreditamento, compresi quelli relativi agli standard richiesti per le varie tecniche criminalistiche, occupandosi pure dell’accreditamento dei corsi universitari [ix]. Parte fondamentale dell’attività della CSFS è inoltre l’editoria. L’ente pubblica il periodico “Science & Justice”, debitamente soggetto a peer reviewing, nonché una rivista in forma elettronica di tipo open access e un bollettino indirizzato ai soci. Tale attività favorisce sia la realizzazione degli scopi sociali dell’Associazione (ad esempio attraverso la diffusione degli sviluppi più recenti della criminalistica) sia la promozione della stessa CSFS.

Per ciò che concerne il processo di certificazione dei candidati al posto di perito, esso comprende, oltre all’analisi critica di casi scelti in cui sia stato coinvolto un dato esperto, anche un test per chi si candidi a ricevere il certificato. Il test riguarda i saperi tecnici specialistici di cui è in possesso il candidato, costituendo tanto una verifica della sua conoscenza di questioni quali il lavoro del giudice, l’interpretazione delle prove, la responsabilità professionale e i relativi obblighi, quanto una verifica delle sue competenze che consiste nella partecipazione del candidato a un procedimento simulato. Passata con successo la procedura, il candidato si può iscrivere all’albo dei periti esperti tenuto dalla CSFS [x].

Associazione internazionale per la certificazione dei periti, la formazione degli esperti e la tutela dei loro interessi è anche The Academy of Experts, che rappresenta le organizzazioni dei periti di tribunale della Gran Bretagna e di quelli affiliati all’Associazione europea dei periti di tribunale (EuroExpert). Il processo di certificazione condotto da tale associazione comprende una rigorosa procedura di verifica che garantisce che sia mantenuto uno standard elevato di competenze degli esperti, portandoli così al riconoscimento ufficiale del pieno accreditamento quale periti di tribunale. Al proposito l’associazione si attiene agli standard etici e professionali contenuti nel Codice di buona condotta, la cui applicazione è garantita da una commissione disciplinare [xi].

Essere membri dell’Associazione comporta una serie di vantaggi, fra cui [xii]:

  • il riconoscimento internazionale dello status professionale e dell’affidabilità di esperto accreditato dalla TAE;
  • sostegno all’aggiornamento professionale per mezzo di corsi, seminari ed incontri, la partecipazione ai quali è riconosciuta su scala mondiale;
  • servizi informativi, nell’ambito dei quali la TAE garantisce ampio accesso alle informazioni grazie alla sua attività editoriale;
  • consulenza tecnica. L’Associazione aiuta i suoi membri ad adeguarsi agli standard derivanti da regole e norme nuove, nonché a mantenere la condotta migliore;
  • sostegno pratico, cioè aiuto fornito ai membri nel loro lavoro quotidiano di esperti.

Varrà la pena di aggiungere che alla TAE appartengono non soltanto coloro che si occupano di criminalistica e di analisi criminalistiche dei documenti, ma anche esperti commerciali o che collaborano con l’industria, provenienti da tutto il mondo. L’Accademia propone anche, fra l’altro, corsi di aggiornamento ed accreditamenti per mediatori ed altre figure che si occupino di arbitrato [xiii].

Organizzazioni d’altro tipo sono l’American Board of Forensic Document Examiners e il Board of Forensic Document Examiners, attivi negli Stati Uniti. Se infatti la CSFS e la TAE sono organizzazioni di certificazione dei periti in tutta una serie di campi, l’ABFDE e il BFDE si concentrano invece in senso stretto sulla problematica delle analisi criminalistiche dei documenti. Sarà opportuno ricordare qui che tali soggetti operano sotto la sorveglianza di ancora un’altra organizzazione, il Forensic Specialties Accreditation Board (FSAB), il cui scopo è l’accreditamento degli enti autorizzati a svolgere la certificazione in determinate specialità della criminalistica. Benché non sia obbligatorio, l’accreditamento da parte del FSAB è comunque un elemento importante di consolidamento e uniformità dei processi di certificazione nel campo della criminalistica. Gli unici soggetti attualmente accreditati dal FSAB a certificare i periti nell’ambito delle analisi dei documenti sono i già ricordati ABFDE e BFDE [xiv].

Scopi della prima delle suddette organizzazioni sono dunque la creazione, il rafforzamento e il mantenimento degli standard di competenza di chi si occupi di analisi criminalistiche dei documenti, e la certificazione del ruolo di esperti qualificati per chi soddisfi ai requisiti stabiliti dall’ABFDE. Tale organizzazione tende così verso una soluzione sistemica, cioè a identificare i candidati qualificati a svolgere il ruolo di perito nell’ambito delle analisi dei documenti dimodoché essi, con le loro competenze specialistiche, possano tornare utili ai giudici ed agli altri soggetti interessati [xv]. Tale compito viene svolto compiendo il processo di certificazione delle persone ad esso interessate. Tuttavia, a differenza della già ricordata CSFS, che è aperta ai cittadini di qualsiasi Stato, la certificazione compiuta dall’ABFDE si limita fondamentalmente a chi risieda legalmente in pianta stabile negli Stati Uniti, in Canada, in Australia o in Nuova Zelanda.

Secondo i requisiti stabiliti, alla base del processo di certificazione dell’ABFDE stanno innanzitutto la formazione del candidato, la sua esperienza e i risultati da lui ottenuti, infine l’esito dell’esame. In particolare i candidati devono soddisfare ai criteri seguenti [xvi]:

  • elevato livello morale, etico e professionale, oltre ad onestà e buona reputazione;
  • laurea perlomeno di primo livello o titolo di studio equivalente;
  • compimento, debitamente documentato, di un corso biennale in un laboratorio criminologico riconosciuto dall’ABFDE;
  • referenze di tre persone già in possesso di certificazione ABFDE, che confermino le qualifiche e l’elevato livello etico del candidato;
  • impegno attivo nella pratica dell’analisi criminalistica dei documenti al momento della presentazione della domanda;
  • dar prova di attività professionale nell’ambito dell’analisi criminalistica dei documenti;
  • passare l’esame organizzato dall’ABFDE, che comprende una prova scritta, un colloquio e una parte pratica e che abbraccia un vasto ambito della problematica dell’analisi criminalistica dei documenti.

Il processo di certificazione si conclude con l’emissione di un certificato della qualifica relativa all’analisi criminalistica dei documenti, la cui durata quinquennale può essere prolungata a condizione che vengano soddisfatti i requisiti stabiliti dall’organizzazione, cioè la partecipazione attiva a procedimenti giudiziari o lo svolgimento di altri compiti inerenti all’analisi criminalistica dei documenti, nonché l’ottenimento, sull’arco del quinquennio, di almeno 40 punti di certificazione, assegnati fra l’altro per la partecipazione a convegni di criminalistica riconosciuti dall’ABFDE e per la pubblicazione di articoli sulle riviste approvate dall’organizzazione [xvii].

La seconda organizzazione di certificazione dei periti attiva in Nordamerica è il Board of Forensic Document Examiners, creato allo scopo di gestire un programma di certificazione professionale teso a verificare i saperi, le abilità pratiche e le capacità del criminalista analista di documenti. Pure tale organizzazione ha formulato criteri propri d’emissione dei certificati, che risultano affini a quelli in vigore presso l’AFBDE. Chi richieda la certificazione è tenuto dunque a soddisfare, fra gli altri, anche ai requisiti seguenti [xviii]:

  • laurea di primo livello o superiore, conseguita in un ateneo accreditato (ovvero titolo di studio estero equivalente);
  • aggiornamento nell’ambito dell’analisi criminalistica dei documenti, oltre al miglioramento delle proprie competenze in riferimento all’attuale stato dell’arte nella professione data;
  • formazione permanente e svolgimento del lavoro d’analisi criminalistica dei documenti, svolti in maniera sistematica;
  • due lettere di raccomandazione di persone che siano a conoscenza del lavoro svolto dal richiedente e del livello etico del medesimo;
  • dimostrare un alto livello morale;
  • impegno ad ottemperare alle norme del Codice etico BFDE e del Codice di responsabilità professionale;
  • passare l’esame organizzato dal BFDE.

In caso di esito positivo dell’esame, l’interessato riceve un certificato che, analogamente a quello dell’ABFDE, è valido cinque anni e dev’essere necessariamente rinnovato partecipando all’apposito Programma rinnovo certificati. I criteri che consento il rinnovo del certificato sono analoghi a quelli previsti dall’ABFDE e riguardano soprattutto l’attività d’esperto svolta dell’interessato e, di conseguenza, il miglioramento delle sue qualifiche professionali [xix].

Riassumendo, si deve constatare che i soggetti che compiono la certificazione dei periti nell’ambito della criminalistica, ivi compresa l’analisi criminalistica dei documenti, svolgono un ruolo essenziale nella verifica delle competenze dei periti stessi e nel miglioramento del livello della stessa verifica. Dal punto di vista dell’organo giudiziario, un perito che presenti un certificato emesso da un’organizzazione di questo tipo fornisce maggiori garanzie di professionalità ed affidabilità. Invece, dal punto di vista dell’esperto, il certificato rappresenta un documento che conferma inequivocabilmente le sue competenze e la sua attendibilità nel campo dell’analisi criminalistica dei documenti; non indifferente per l’esperto è anche l’aspetto del prestigio derivante dall’aver ottenuto un documento simile. Un certificato emesso da un soggetto attivo su scala internazionale può dunque costituire un’indicazione essenziale nel processo decisionale di nomina del perito. È importante anche perché i sistemi di formazione degli esperti variano da Paese a Paese, mentre in alcuni il sistema continua a non esserci od è viziato da determinate imperfezioni [xx].

Altro aspetto positivo dell’attività dei soggetti che svolgono la certificazione dei periti nell’ambito dell’analisi criminalistica dei documenti è la loro tendenza ad unificare, almeno in ambito generale, gli standard di questo campo della criminalistica. Da questo punto di vista è lodevole soprattutto la grande attenzione che le suddette organizzazioni prestano ai requisiti morali ed etici formulati nell’ambito dei processi di certificazione. Un adeguato livello etico dovrebbe infatti essere, a fianco di competenza ed esperienza, uno dei criteri più importanti per la nomina dei periti. Invero le norme etiche recano spesso i tratti di regole non scritte, con il loro campo di significato che più di una volta risulta definito in maniera poco precisa, ciò nonostante esse non sono meno essenziali delle norme giuridiche, anzi secondo alcuni autori sono addirittura gerarchicamente superiori al principio di legalità [xxi]. L’onestà e l’imparzialità di una perizia sono infatti indispensabili affinché quest’ultima possa essere considerata materiale attendibile nel corso del procedimento. Pare tuttavia che la standardizzazione del lavoro del perito dovrebbe spingersi ancora più in là, arrivando a comprendere la metodologia di analisi, le relative tecniche e persino, entro un certo limite, la strumentazione tecnologica da usarsi per l’analisi. Da questo punto di vista esistono enormi differenze fra i vari Paesi, il che non consente di concordare che i pareri emessi dai periti di Paesi diversi siano del tutto equivalenti fra loro. Una tale standardizzazione risulterebbe sicuramente ardua da ottenersi ma, almeno su scala regionale, appare realizzabile.

Essenziale è da ritenersi anche il significativo accento posto sul miglioramento delle qualifiche professionali, fra cui quelle d’aspetto pratico, il che è normalmente una condizione necessaria al rinnovo del certificato. I saperi specifici di chi sia nominato a svolgere la funzione di perito, infatti, non possono limitarsi alle sole conoscenze teoriche: una solida conoscenza della teoria deve accompagnarsi alle capacità pratiche. È soltanto la somma di tali capacità, quelle teoriche e quelle pratiche, a dar senso all’espressione “saperi specifici” e, con ciò stesso, a determinare se una certa persona abbia la predisposizione a svolgere la funzione di perito [xxii]. I saperi del perito, inoltre, debbono andare di pari passo con il progresso nei vari ambiti della vita, pena rivelarsi insufficienti, o addirittura inutili, nei casi in cui egli venga nominato a svolgere tale funzione.

Varrà infine la pena di sottolineare che le organizzazioni tratteggiate sopra costituiscono pure un importante forum per lo scambio d’opinioni ed esperienze fra i periti di vari Paesi, favorendo così l’avanzamento tanto nelle analisi criminalistiche dei documenti, quanto in altri campi della criminalistica. Esse creano inoltre un senso d’appartenenza che favorisce una migliore integrazione dell’ambiente degli esperti. Ciò, a sua volta, rende più semplice il rappresentarli nei contatti con le pubbliche autorità, facendo in modo che i vari postulati da loro avanzati, per esempio in materia di modificazioni alla legge, abbiano maggiori possibilità d’essere accolti.

Per ciò che concerne le prospettive che si aprono per le organizzazioni che svolgono la certificazione dei periti nell’ambito dell’analisi criminalistica dei documenti, pare che la significatività dei soggetti di questo genere sia in aumento. Tenuto presente il progressivo armonizzarsi delle norme di legge e delle procedure, tanto penali quanto civili, per forza di cose tale processo dovrà coinvolgere anche la criminalistica in quanto scienza ausiliaria nel procedimento giudiziario.

Le organizzazioni di certificazione dei periti attualmente esistenti su scala internazionale stanno operando con efficienza, per cui occorre ritenere adeguati i sistemi da loro creati per la verifica delle competenze degli esperti. Non bisogna però dimenticare che persino un certificato emesso dall’organizzazione più rinomata non fornisce la garanzia totale che il parere emesso sia corretto, né elimina la possibilità d’errore. È dunque obbligo dell’organo che ha nominato il perito svolgere, nel corso del procedimento, un’analisi approfondita del parere da questi emesso, per confrontarlo con le altre prove raccolte nel caso.

[i] Dott. Ph.D. Adrian Szumski, Università di Breslavia Dipartimento Studi Internazionali

[ii] Ved. J. Robbins, Expert Witness Trainig. Profit From Your Expertise, Ashland, 2010, p. 109.

[iii] http://www.csofs.org/Society-roles, ultimo accesso 26/06/2016.

[iv] http://www.csofs.org/Membership, ultimo accesso 26/06/2016.

[v] Ch. Lawless, Forensic Science: A Sociological Introduction, London – New York, 2016, p. 49.

[vi] http://www.csofs.org/Training, ultimo accesso 26/06/2016.

[vii] http://www.csofs.org/Aims-Objectives, ultimo accesso 26/06/2016.

[viii] Ibid.

[ix] Ch. Lawless, op. cit., p. 49.

[x] M.J. Allen, Foundations of Forensic Document Analysis: Theory and Practice, Chichester, 2016, p. 11.

[xi] https://www.academyofexperts.org/about-tae, ultimo accesso 28/06/2016.

[xii] https://www.academyofexperts.org/membership-grades-experts/benefits, ultimo accesso 28/06/2016.

[xiii] https://www.academyofexperts.org, ultimo accesso 30/06/2016.

[xiv] H.H. Harralson, Developments in Handwriting and Signature Identification in the Digital Age, New York, 2013.

[xv] ABFDE Rules and Procedures Guide, p. 1.

[xvi] http://www.abfde.org/htdocs/certification/QualificationsandRequirementsforCerts.pdf, accesso 24/06/2016.

[xvii] ABFDE Rules and Procedures Guide, p. 31.

[xviii] http://www.bfde.org/page55/application.html, ultimo accesso 25/06/2016.

[xix] Per ulteriori informazioni sul rinnovo dei certificati BFDE ved. http://www.bfde.org/testing.html, ultimo accesso 25/06/2016.

[xx] Ad esempio in Polonia le uniche istituzioni che abbiano elaborato un modello proprio di formazione dei candidati a perito sono l’Istituto perizie legali di Cracovia e il Laboratorio criminologico centrale presso il Comando generale della Polizia. Per ulteriori informazioni sulla formazione dei periti di tribunale ved. M. Strzebońska, Biegli bardziej biegli?, http://nawokandzie.ms.gov.pl/numer-11/wokanda-11/biegli-bardziej-biegli.html, ultimo accesso 01/07/2016.

[xxi] T. Hanausek, Zarys taktyki kryminalistycznej, Warszawa, 1994, p. 27. Per ulteriori informazioni sulle norme etiche in criminalistica ved. anche O.C. Schroeder, Ethical and Moral Dimensions in Forensic Science, “Journal of Forensic Science Society”, 1986, pp. 27 e segg.; R.T. Bowen, Ethics and the Practice of Forensic Science, London – New York, 2010.

[xxii] Z. Kegel, Ekspertyza i jej wykonawca, in: Z. Kegel (a cura di), Współczesna kryminalistyka i nauki pokrewne w administracji, Wałbrzych, 2013, p. 148.

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