Diritto Criminologia e criminalistica

L’utilizzo dei prodotti grafici nella diagnosi medica (neuropsicologica, psichiatrica e neurologica)

L’utilizzo dei prodotti grafici nella diagnosi medica (neuropsicologica, psichiatrica e neurologica)

di Sylwia Skubisz-Slusarczyk[i]

(Traduzione dalla lingua polacca a cura di Jolanta Grebowiec-Baffoni)

L’obiettivo della seconda parte di questa elaborazione è una breve panoramica dei collegamenti delle scienze sulla scrittura con diverse discipline di scienza, del loro reciproco intreccio e delle conclusioni comuni nel contesto della “diagnosi” sulla base della scrittura. Tale conoscenza è un prezioso materiale durante lo svolgimento delle analisi, delle considerazioni e delle verifiche, svolte nell’ambito della scrittura manuale. Il contesto di questo tema è molto ampio e il grado della sua complessità è molto significativo, prendendo in considerazione che in maggior parte dei casi sono necessari i riferimenti agli argomenti medici che si collegano con questi casi in modo immediato. Per questo motivo anche in questa parte ci limitiamo a presentare solo gli elementi più importanti (fattori) connessi con i cambiamenti che si verificano nel grafismo della persona.

La diagnosi psicologica ha per obiettivo quello di determinare il livello dello sviluppo dei processi orientativo-cognitivi e la descrizione delle funzioni psichiche, come caratteristiche della personalità del paziente e delle sue reazioni emotive[ii]. Nella sfera della psicologia, lo specialista durante l’analisi si interessa di seguenti ambiti: abilità intellettuale, percezione visiva e uditiva, funzioni motorie e somatosensomotorie, funzioni linguistiche, memoria visiva e uditiva e integrazione percettivo-motoria[iii]. Durante la valutazione di queste funzioni lo specialista può imbattersi inoltre sul complesso quadro eziologico della malattia del paziente o delle disfunzioni provocate dal trauma cerebrale.

Il ridotto livello della qualità della vita dei malati dopo il trauma cranio-cerebrali, è il risultato dell’esperienza negativa subita che comporta i deficit organici: sensomotori[iv], cognitivi[v] e psicosociali. Per motivo di diverse caratteristiche dei traumi cerebrali i tipi dei deficit non sono identici e prevedibili, poiché le forze fisiche comportanti il trauma originano diversi tipi di lesioni – dai più gravi ai meno gravi, dagli sparsi ai difficili da localizzare. I pazienti riscontrano numerose conseguenze dei traumi: di comunicazione linguistica e scrittoria, di memoria, di equilibrio fisico ed emotivo, di controllo dei comportamenti. Per motivo di tipi e di ampiezza dei traumi, in ogni dei casi i cambiamenti presentano una mescolanza di disturbi.

La diagnostica neuropsicologica permette di descrivere quantitativamente e qualitativamente l’abilità delle capacità intellettuali indicando i lati più e meno forti nell’ambito dei processi cognitivi della persona analizzata. I risultati possono servire per la documentazione dell’attuale stato di salute, invece nella comparazione dei risultati ottenuti nel passato permettono di valutare il progresso della malattia e l’efficacia delle terapie. In alcuni casi la diagnostica fornisce molti dati essenziali nel processo della diagnosi medica della persona analizzata, permettendo ai medici eseguire una diagnosi appropriata.

Come esempio può servire una descrizione di un caso della paziente[vi] dopo un grave trauma cranio-cerebrale. I disturbi specifici comprendevano: le funzioni motori, percettivi, linguistici, e quelli non specifici, presenti nella sfera di memoria, pensiero e motivazione. Nel caso presentato dopo il trauma era possibile il ricupero delle capacità perse di lettura e di scrittura (e questo argomento in particolare è l’oggetto del nostro interesse). Il tempo di cambiamenti nel quadro di questi disturbi era lento, anche se era visibile il progresso nell’ambito di attività cognitive, compreso la lettura e la scrittura.

Nel primo anno della terapia la scrittura si distingueva per:

  • una bassa abilità grafomotoria della mano sinistra con l’aumento della tensione muscolare,
  • una corretta trascrizione dei modelli delle lettere con il basso livello grafico,
  • la scrittura con il dettato delle semplici frasi e parole contenenti le lettere riconoscibili,

Nel secondo anno della terapia la scrittura si caratterizzava da:

– un aumento dell’abilità della mano sinistra e un piccolo miglioramento del livello grafico,

– un migliore riconoscimento delle lettere che permetteva di scrivere le parole e le brevi frasi in modo più preciso e corretto.

– un migliore livello di scrittura sia libera che sotto il dettato.

Nell’anno successivo della terapia si potevano verificare:
– un piccolo abbassamento di tensione nella mano sinistra influente sul miglioramento del livello grafico della scrittura,

–  gli inizi di automatizzazione della scrittura,

– gli inizi di sensibilità ortografica e delle domande sulla correttezza scrittoria delle parole,

– i tentativi della scrittura spontanea[vii].

Gli inizi della riabilitazione si concentravano soprattutto sul ripristino delle capacità della differenziazione visiva e tattile degli oggetti e dei loro disegni, accanto alle lettere e cifre e sulla fissazione dei loro modelli grafici con gli esercizi volti a miglioramento delle funzioni di analisi e di sintesi visiva. Sono stati introdotti inoltre gli esercizi grafomotori volti ad aumentare la precisione della mano sinistra. Contemporaneamente, sulla base delle lettere già fissate, sono stati introdotti gli esercizi di trascrizione, della scrittura delle parole o delle brevi frasi udite, con la loro lettura. Gradualmente apparivano le possibilità di lettura generale delle brevi frasi, tuttavia senza capacità di analisi delle lettere. Gli anni successivi hanno portato un graduale aumento di consapevolezza dei propri limiti e delle difficoltà motorie, cognitive e sociali ciò ha comportato una maggiore motivazione della paziente al proseguimento della terapia. È stato osservato un aumento del campo della memoria immediata, sono svanite le confabulazioni, è migliorata la capacità del pensiero. Sono state ripristinate le capacità di lettura e di scrittura (sotto dettato e libera) dei testi con la corretta analisi e la sintesi delle lettere nelle parole. È aumentata l’autonomia della paziente[viii].

Nel caso presentato la diagnostica ha permesso la valutazione e la determinazione di una corretta influenza della riabilitazione neuropsicologica.

Vale la pena aggiungere che nella letteratura vengono esposti diversi esempi dei metodi utili nella diagnosi neuropsicologica[ix]. Una delle proposte più interessanti che unisce gli aspetti clinici e la misurazione è la procedura di diagnosi neuropsicologica, elaborata da I. Tonkonog, L. Wasserman, S. Dorofsiewa e J. Meierson. La procedura è, secondo gli autori, destinata alla diagnostica di maggior parte delle funzioni psichiche, disturbi di linguaggio, lettura, scrittura, calculia[x], gnosia[xi], prassia[xii]  e tipi di memoria specifici nelle persone con la disfunzione cerebrale. L’analisi dei dati può fornire la base per la diagnosi e inoltre può rendere possibile la programmazione delle attività riabilitative neuropsicologiche. La proposta di Tongonog e dei coautori sfrutta l’elasticità della diagnosi attraverso l’elaborazione di due versioni della ricerca, abbreviata e completa, per adattarla alle possibilità del malato. Il valore del metodo è l’elaborazione della misurazione delle funzioni psichiche attraverso la presentazione degli indicatori e delle scale di valutazione dei disturbi. Una scala riguarda le funzioni psichiche, l’altra ha il carattere complementare e riguarda il linguaggio e i sintomi dei disturbi[xiii].

La procedura dell’esame neuropsicologico[xiv] nell’ambito della scrittura comprende:

  1. La trascrizione della frase. Il compito consiste nella trascrizione di una breve frase le cui parole sono scritte con diversi caratteri tipografici.
  2. La scrittura degli engrammi automatizzati. Il compito consiste nello scrivere alcune parole che fanno parte degli elementi della traccia mnemonica: Polonia, nome e cognome, il nome del paese della sua residenza.
  3. La realizzazione delle lettere partendo dalle lettere separate. Il compito consiste nel comporre le parole dalle lettere singole.
  4. La scrittura delle parole sotto dettatura.
  5. La scrittura delle frasi sotto dettatura.
  6. La scrittura autonoma. Il compito consiste nella scrittura autonoma su un tema proposto[xv].

Il quadro della scrittura viene utilizzato anche nella diagnosi medica, soprattutto neurologica e psichiatrica. Esso rappresenta una fonte di informazione sul progresso o sull’arresto della malattia e sull’efficacia della terapia intrapresa. L’analisi dell’espressione scrittoria esige l’esame neurologico e psichiatrico, poiché ambedue categorie dei disturbi sono strettamente connessi. In molti casi dei disturbi esclusivamente psichici si possono osservare i cambiamenti della scrittura di carattere neurologico[xvi], ciò comporta la necessità di svolgimento degli ulteriori studi. Invece quando la scrittura è chiaramente tremolante ed atattica, abbiamo a che fare con alternazioni e disturbi psicotici che esigono l’analisi psichiatrica[xvii].

L’affermazione che il paziente soffre delle specifiche difficoltà di lettura o/e di scrittura non è una cosa semplice e univoca. Non basta solamente prendere la conoscenza con la tecnica di lettura della persona analizzata o con l’esame dei suoi manoscritti. Una corretta verifica delle irregolarità nell’ambito indicato è connessa con lo svolgimento di molte analisi specialistiche che richiedono tanto tempo[xviii]. La diagnostica medica delle persone con le malattie psichiche[xix]  è multipolare, poiché comprende molti fattori, iniziando dal tipo della patologia[xx] e terminando sulla terapia farmacologica. L’analisi dei manoscritti non offre la possibilità di trarre le conclusioni, che in questi casi è difficile attendersi. Di conseguenza non si può realizzare il catalogo dei caratteri grafici disturbati che si possono verificare nella scrittura delle persone malate psichicamente, poiché la progressiva stabilizzazione della loro struttura psichica dei malati in molti casi è connessa con il loro ripristino alla vita normale, con l’obiettivo di farli funzionare in modo più normale possibile e corretto, ciò comporta che la loro scrittura non si differenzia più di tanto dalle scritture delle persone sane psichicamente[xxi]. I legittimi in questi casi sono soltanto le conclusioni probabili, tratte con la maggior prudenza. Non si può non considerare la diagnostica psicologica che è un elemento molto importante della diagnosi del paziente e rientra nell’ambito della diagnosi psichiatrica, necessaria per ottenere il quadro completo della persona[xxii].

Il concetto di abilità è una categoria ampiamente compresa poiché fa venire in mente diverse attività e situazioni di carattere positivo, ma a volte anche drammatico. Nell’ambito delle capacità personali possiamo parlare fra l’altro di abilità motoria, abilità di vita quotidiana, abilità nell’ambito di comunicazione (scrivere, leggere, parlare). Ogni abilità è composta dalle fasi di costruzione e di organizzazione dell’attività della persona in relazione all’oggetto, allo stimolo, alla situazione e dalla fase di impiego dei processi sensoriali del sistema nervoso. Ogni fase comprende i fenomeni seriali, ciò significa che a loro interno vengono svolti numerosi processi, distribuiti secondo una sequenza temporale. Il concetto di abilità psicomotoria bisogna descriverlo come una capacità acquisita di alta coordinazione dei movimenti liberi. Questa abilità non può essere compresa esclusivamente come apprendimento o come addestramento, ma piuttosto come un insieme complesso di fenomeni che avvengono nel sistema nervoso, cui il risultato è il movimento dei muscoli. L’abilità aumenta con l’acquisizione della pratica e del perfezionamento dell’attività. Questa abilità è visibile nella scrittura o nell’attività di camminare. Tuttavia questo fenomeno è sottoposto ad alcuni cambiamenti per l’indebolimento della percezione o per la perdita dell’abilità motoria, ciò è immediatamente connesso con il fenomeno dell’insufficienza del sistema nervoso[xxiii].

I cambiamenti nella sfera delle capacità personali avvengono di solito fuori dalla consapevolezza della persona, sia al livello cellulare che al livello degli organi, ed essi indubbiamente influiscono sul quadro grafico delle persone sofferenti di diversi tipi di malattie. La diagnosi in questi casi è molto difficile ma anche delicata dal punto di vista di estrazione delle caratteristiche di un disturbo concreto, osservabili nella scrittura[xxiv].

Nella letteratura scientifica[xxv] vengono sottolineate le connessioni delle attività scrittorie e di lettura con il linguaggio verbale e con le altre funzioni superiori, come memoria, pensiero, attenzione. Il funzionamento dei meccanismi senso-motori uditivi e articolatori, comuni per il linguaggio e per la scrittura, rende possibili i processi di codificazione dei simboli sonori in risposta ai segni grafici. La determinazione dei segni grafici relativi al testo esige la conservazione della loro struttura spaziale e un appropriato ordine delle lettere nelle parole. Se l’ordine spaziale delle lettere e di tutto il testo scritto è un messaggio riguardante la scrittura, la conservazione dell’ordine degli elementi nel testo, ovvero la loro organizzazione temporale, è comune sia per il testo parlato che scritto. Ambedue fattori sono volti per il raggiungimento di un determinato obiettivo, sono il compito che esige organizzazione e controllo. È la premessa comune – psicofisiologica – delle attività linguistiche e scrittorie[xxvi].

Le persone con le patologie neurologiche, per esempio sofferenti di morbo di Alzheimer[xxvii], subiscono la degenerazione intellettuale e la loro scrittura contiene le caratteristiche grafiche comuni per le persone anziane, come per esempio: omissione delle lettere, ripetizione delle lettere, connessione impropria delle lettere e delle parole, micrografia[xxviii]. Il malato perde la dominanza sull’apparato esecutivo del secondo sistema segnaletico[xxix]. In risultato di ciò si possono avere i sintomi particolari più visibili nella lingua parlata che scritta. Appare la cosiddetta logoclonia, che al livello di favella consiste nel ripetere ritmico delle finali delle parole, invece nella scrittura si manifesta attraverso il raggruppamento delle sillabi, soprattutto finali. Un simile sintomo è la palilalia (palin – ogni tanto, laleo – parlo) che consiste nel ripetere la stessa parola o anche la frase. Queste irregolarità nei casi gravi appaiono sia nel linguaggio parlato che scritto. Nel secondo caso abbiamo a che fare con lo stato descritto come paligrafia[xxx]. Con il progresso della malattia tutti i pazienti perdono la capacità scrittoria, tuttavia questo momento è individuale per ogni persona[xxxi].

Un altro esempio di malattie degenerative è il morbo di Parkinson i cui sintomi percepibili nella scrittura possono indicare la depressione scrittoria a livello motorio, che consiste nel rallentamento e nella perdita di automatizzazione[xxxii]. È un sintomo abbastanza caratteristico che si manifesta nelle lettere molto piccole che diminuiscono progressivamente nell’atto scrittorio, ciò è visibile nella prima riga grafica e poi in tutte le righe successive. Non sempre però si verifica il rallentamento della scrittura e la grafia non sempre è illeggibile. In alcuni malati la scrittura viene disturbata ulteriormente dal tremolio della mano. Il tremolio può apparire per motivi della posizione, oppure si può parlare di cosiddetto tremolio parkinsoniano di riposo, che diventa così forte da manifestarsi anche durante il movimento. Il rallentamento della scrittura è il sintomo più essenziale e l’analisi del tempo di cui necessita il malato per eseguirla può essere un elemento essenziale per la valutazione dello stato del paziente o dei risultati della cura. I successivi stadi della malattia sono connessi con le difficoltà dovute all’effetto di bradicinesia e acinesia durante l’atto scrittorio. La scrittura in questa fase diventa illeggibile. Molti malati con il tempo rinunciano a provare di scrivere, intraprendendo la scrittura soltanto durante le consultazioni neurologiche, a volte anche con un ottimo risultato[xxxiii].

Nel caso dei diffusi danni cerebrali i deficit di funzionamento a livello intellettuale possono essere diversi. Si può presentare: una profonda depressione, euforia ed eutonia[xxxiv], reazioni di nevrosi, disturbi caratteropatici[xxxv] o persino reazioni psicotiche. Questi stati possono manifestarsi nella sclerosi multipla, che è la malattia caratterizzata da molteplici diversità dei sintomi. Appaiono i disturbi in forma di alessia, aggraffia, e la scrittura può segnalare lo stato di allarme dell’organismo, prima che si possano riconoscere i sintomi concreti. La penna diventa pesante, le righe della scrittura irregolari, si interrompe il ritmo e l’ordine grafico. La scrittura riflette la situazione del disagio dello scrivente. Ulteriormente si rafforzano altri sintomi connessi con i disturbi di favella e con la paresi degli arti superiori e inferiori di diversa intensità[xxxvi]. Di conseguenza abbiamo a che fare non solo con i disturbi neurologici e le devianze psicopatologiche, ma anche con le alternazioni di tutto il complesso sistema di interdipendenza sociale del malato.  La diagnostica è molto difficoltosa, perché non è facile fare la descrizione di una “tipica sclerosi multipla”, poiché la malattia si distingue per una varietà dei sintomi.  Per questo motivo l’inizio della malattia può avere uno o più sintomi, tipici o atipici, lento, più raramente aggravato o eccezionalmente fulmineo[xxxvii].

Riassumendo, le considerazioni della seconda parte si possono concludere con un breve commento di accento un po’ pessimistico: non si può, sulla base del solo manoscritto, diagnosticare se il suo esecutore soffre di una determinata malattia. In questo campo bisogna essere molto prudenti nella formulazioni delle conclusioni e in questi casi è difficile parlare di qualsiasi possibilità di determinare qualsiasi malattia sulla base del manoscritto[xxxviii].

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[i] Dott. Ph.D. Sylwia Skubisz-Ślusarczyk, Università di Wrocław, Facoltà di Legge, Amministrazione ed Economia, Cattedra di Criminalistica

[ii] B. Gawda, Psychologiczna analiza pisma, Lublin 1999, p. 53 e successive.

[iii] M. Całkiewicz, Kryminalistyczne badania  patologicznego pisma ręcznego, Warszawa 2009, p. 109.

[iv] Comprendono i sensi e il movimento nello sviluppo della persona.

[v] I deficit cognitivi possono comprendere tutti i campi del funzionamento quotidiano, possono fra l’altro riguardare le funzioni linguistiche, attenzione, memoria, funzioni esecutive, percezione e orientamento visivo-spaziale. K. Koć-Bryczko, F. Pietraszkiewicz, Psychologia w medycynie. Część 1 – deficyty poznawcze u osób po udarze mózgu, Medycyna Ogólna i Nauki o Zdrowiu 2012, tom 18, n. 4, p. 340 e n. monz.pl/fulltxt.php?ICID=1035199(2016.10.09).

[vi] Nel luglio del 1997, la bambina passando le vacanze alle colonie estive è stata vittima di un incidente automobilistico nel quale ha subito il trauma cranio-cerebrale con la contusione del tronco cerebrale, rottura del l’emisfero cerebrale sinistro, ematomi bilaterali, edema cerebrale, frattura della diafisi dell’omero. Immediatamente dopo il trauma lo stato della bambina è stato molto grave. B. Daniluk, E. Zawadzka, „ Mamo, przeczytam Ci co napisałam” – dynamika zaburzeń w czytaniu i pisaniu u dziewczynki po urazie czaszkowo – mózgowym, [in:] A. Herzyk, B. Daniluk, M. Pąchalska, B. Duncan MacQueen, Neuropsychologiczne konsekwencje urazów głowy. Jakość życia pacjentów, UMCS, Lublin 2003, p 180.

[vii]B. Daniluk, E. Zawadzka, „ Mamo, przeczytam Ci co napisałam”…, op. cit., p. 183-184.

[viii] Ibidem p. 184. I cambiamenti nel quadro clinico sono stati analizzati non solo nell’ambito della scrittura ma anche nel riconoscimento delle lettere e delle cifre, della lettura e del calcolo.

[ix] Per esempio la diagnosi neuropsicologico nell’approccio di A. Łuria. Il modello della diagnosi clinico-sperimentale. La valutazione neuropsicologica nel modello clinico con l’utilizzo della misurazione. Procedimento analitico di Tonkonog e dei collaboratori. Vedi K. Jodzio, Diagnostyka neuropsychologiczna w praktyce klinicznej, Warszawa 2011.

[x] Il disturbo nelle esecuzioni delle funzioni aritmetiche.

[xi] Lo stato dei disturbi della capacità di riconoscimento degli elementi conosciuti nel proprio ambiente, con buon funzionamento della percezione. Agnosia visiva, uditiva e tattile. P. Sobolewski, Fizjologia i patologia układu nerwowego. Zagadnienia wybrane, Sandomierz 2005, p. 115 e successive.

[xii] La capacità di esecuzione dei movimenti complessi intenzionali.

[xiii] Vedi, E. M. Szepietowska, Badania neuropsychologiczne. Procedura i ocena, Lublin 2002, p. 15 i successive.

[xiv] Modello clinico che utilizza la misurazione.

[xv] E. M. Szepietowska, op. cit., p. 28. Il metodo elaborato esige la verifica attraverso il suo utilizzo nei pazienti di diversi gruppi clinici.

[xvi] Tremolio e omissione delle lettere nelle parole.

[xvii] W. Chłopicki, J. S. Olbrycht, Wypowiedzi na piśmie jako objaw zaburzeń psychicznych, Warszawa 1959, p. 16 e successive; A. Klęsk, Psychfizjologia i patologia pisma, Lwów 1924.

[xviii] M. Całkiewicz, op. cit.,  p. 107 i successive.

[xix]W. Chłopicki, J. S. Olbrycht, op. cit., p. 14 e successive.

[xx] Ibidem, p. 218- 238.

[xxi] Probabilmente l’interruzione della terapia farmacologica potrebbe causare i cambiamenti visivi nella scrittura

[xxii] Le spiegazioni dell’ambito della diagnosi psicologica sono state esposte nelle pagine precedenti.

[xxiii] J. Rembowski, Psychologiczne problemy starzenia się człowieka, Warszawa – Poznań 1984, p. 57 e successive.

[xxiv] Nel caso delle malattie di base neurologica è difficile indicare unanimamente le caratteristche che potrebbero essere un indicatore inequivocabile di una data malattia. La diagnostica sulla base della scrittura può essere servire solamente per l’introduzione della diagnostica medica. Più informazioni in S. Skubisz, Dowód z ekspertyzy pism patologicznych, na przykładzie choroby Alzheimera, Parkinsona i Stwardnienia Rozsianego, Zakamycze 2004, s. 150-151.

[xxv] M. Klimkowski, Pamięć człowieka i jej mechanizmy, Lublin 1976; A. R. Łuria, Problemy neuropsychologii i neurolingwistyki, Warszawa 1976.

[xxvi] A. R. Łuria tratta nelle tesi psicofisiologiche il sistema funzionale che condiziona il corretto percorso dello sviluppo del linguaggio e della scrittura.  Questo sistema è molto sviluppato nella fase iniziale della scrittura, ma successivamente con l’acquisizione di questa capacità e lo sviluppo della tendenza avviene il processo di automatizzazione. Di conseguenza si può parlare della struttura mutabile dell’attività scrittoria in relazione al grado di dominanza della tecnica di automatizzazione. A. R. Łuria, Podstawy neuropsychologii, Warszawa 1976.

[xxvii] Jak radzić sobie z choroba Alzheimera, Warszawa 1989.

[xxviii] E. Bertrand, J. Dymecki, J. Rafałowska, Choroby zwyrodnieniowe, [in:]J. Dymecki, J. Kulczycki, Neuropatologia, Wrocław 2005, p. 278.

[xxix] Il concetto che caratterizza il modo di trasmettere le informazioni presente solo nell’uomo e che consiste nel servirsi di favella e scrittura. http://www.edupedia.pl/words/index/show/125785_slownik_biologiczny-drugi_ukad_sygnalizacyjny.html (18.10.2016)

[xxx] T. Bilikiewicz, Psychiatria kliniczna, Warszawa 1969, p. 77.

[xxxi] Prima della totale perdita della capacità scrittoria il paziente raggiunge uno stadio in cui non è in grado di scrivere il proprie cognome sulla richiesta.  całkowitą utratą zdolności pisania, pacjent osiąga stadium w którym nie jest w stanie napisać swojego nazwiska na żądanie. Riesce a farlo quando ha davanti a sé il modello del proprio cognome. In alcuni casi il malato non è in grado di firmarsi senza il modello perché non si ricorda l’ordine delle lettere. I pazienti non sono in grado di ricordarsi la forma di diverse lettere presenti nei loro cognomi oppure nel testo che desiderano di scrivere. J. E. Behrend, Disease and Its Effekt on Handwriting, Journal of Forensic Sciences 1984, t. 29, n. 1.

[xxxii] A. Herzyk, D. Kadzielawa, Związek mozg-zachowanie w ujęciu neuropsychologii klinicznej, Lublin 2002, p. 191-212.

[xxxiii] H. Petit, H. Allain, P. Vermerscher, Choroba Parkinsona – klinika i leczenie, Warszawa 1997, p. 34 i n.

[xxxiv] Lo stato emotivo a livelli sproporzionati non adeguati allo stato fisico, per esempio letizia.

[xxxv] La caratterotapia si manifesta in diversi modi, si possono elencare alcuni di suoi tipi: malati “allegrotti”, malati tesi, eccitabili, a volte aggressivi,  intorpiditi, volgari, conflittuali, passivi, apatici, indifferenti a loro destino, timorosi a volte con le fobie, ipocondriaci.

[xxxvi] E. Herman, Diagnostyka chorób układu nerwowego, Warszawa 1982, p. 371-373.

[xxxvii] E. Forsythe, Jak żyć ze stwardnieniem rozsianym, Warszawa 1986, p. 16.

[xxxviii] Si può parlare nelle cattegorie delle deviazioni, da cosiddetta norma, ciò è causato non solo dalle irregolarità risultanti dallo stato dell’organismo, ma anche dall’influenza dei fattori esteriori.

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