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Economia quotidiana: siete sempre in ritardo? Ecco le conseguenze

È una calda mattinata estiva, il sig. J organizza con il suo gruppo di amici un picnic al parco per l’ora di pranzo e viene incaricato di preparare dei panini per tutto il gruppo. C’è solo un problema: il sig. j è un ritardatario cronico. In quest’ articolo cercheremo di studiare le conseguenze economiche del ritardo, nonché l’ammontare di ritardo in minuti che può essere considerato ottimale, vedremo infine come il medesimo ragionamento potrà essere esteso a casi di gran lunga più gravi, come ad esempio l’inquinamento. Per ora limitiamoci alla semplice situazione di economia quotidiana descritta.

Ricordiamo prima di proseguire che gli individui vengono considerati alla stregua di soggetti razionali e massimizzatori del proprio benessere e che verranno utilizzati gli strumenti della teoria economica neoclassica.

Il punto centrale del lavoro è il seguente: il ritardo può essere considerato come una esternalità negativa. Per esternalità, in economia si intende un comportamento di un individuo i cui effetti si dispiegano su un altro individuo o sul resto della collettività, indipendentemente dalle azioni di questi ultimi. Si parla di esternalità negativa o positiva a seconda che gli effetti del comportamento individuale generino un danno o un vantaggio.

Nel nostro caso, il comportamento del sig. J è il fare ritardo per il picnic, gli effetti di questo comportamento. Si ripercuotono sui membri del suo gruppo negativamente in quanto quest’ultimo dovrà attendere a lungo per consumare il pasto. L’esternalità deriva dal fatto che il soggetto non percepisce tutti gli effettivi costi che derivano dal suo comportamento, cioè quelli sopportati dal resto del gruppo che lo aspetta. In sostanza il danno che percepisce il solo sig.J non il rispecchia il valore effettivo del tempo, quale risorsa scarsa. Per capire meglio utilizziamo un modello grafico.

Indichiamo sull’asse delle ordinate il costo marginale (CM) e il beneficio marginale (BM) che possono derivare dal ritardo del sig. J, mentre sulle ascisse i minuti di ritardo. A titolo di esempio, se J arriva puntuale potrebbe non avere la possibilità di finire la sua serie tv preferita, ciò rappresenta un danno per J, ma la possibilità di finire di guardarla prima di uscire è invece un beneficio.

Osserviamo ora le curve. BMj rappresenta il beneficio marginale avvertito dal sig. J se arriva in ritardo. Come vediamo la curva è decrescente, ciò sta a significare che per

ogni minuto in più di ritardo il beneficio marginale diminuisce. Infatti, se per i primi minuti il benessere appare molto elevato perché tali minuti permettono a J di preparare con cura i panini o finire la sua serie tv, quando i minuti di ritardo aumentano, il benessere da questo derivante non appare più così elevato (forse a quel punto preferirà raggiungere il gruppo di amici).

Il sig. J subisce tuttavia anche un danno a causa del ritardo che possiamo semplificare con la curva DMj crescente. All’aumentare del numero di minuti di ritardo, aumenta, anche per il sig. J, la fame e dunque il danno marginale subito dal ritardo stesso.

Per il sig. J il numero ottimale di minuti di ritardo si ottiene quando il danno e il beneficio per l’ultimo minuto di ritardo si eguagliano, nel nostro caso in Q*. In tale punto al soggetto non converrà ritardare di un altro minuto o anticipare la sua uscita perché se il danno fosse maggiore del beneficio allora sarebbe meglio anticipare, viceversa quando il beneficio è maggiore del danno, allora appare efficiente sfruttare quel minuto più più per altre attività.

È necessario evidenziare che gli effetti del comportamento di J non si limitano al singolo individuo, ma coinvolgono l’intero gruppo di amici che sarà costretto ad aspettarlo. La curva DMG rappresenta proprio il danno che il gruppo subisce a causa di J, essa appare crescente: all’aumentare dei minuti di ritardo aumenta il danno marginale. Per cui, il danno complessivo è uguale a quello subito dal gruppo di amici più quello subito da J e può essere rappresentato dalla curva DMs somma della DMj e della DMg. L’ammontare di minuti di ritardo ottimale è Qs, in cui il beneficio marginale di J eguaglia non più il suo costo privato ma quello sociale.

OSSERVAZIONI ED IMPLICAZIONI

La prima importante osservazione che dobbiamo mostrare riguarda le due quantità di ritardo ottime: i minuti ottimi di ritardo per il singolo sono maggiori rispetto a quelli che il suo gruppo di amici potrebbe preferire. Dunque, gli interessi del singolo non coincidono con quelli sociali. Inoltre, non è ottimale non fare ritardo, o il che è lo stesso, l’ammontare ottimo di minuti di ritardo è maggiore di zero.

Infine, passando da Q* a Qs il benessere complessivo aumenta: se ci muoviamo da Q* a Qs, per ogni minuto in meno di ritardo J subisce una perdita data dalla distanza verticale tra il benefico marginale (BMj) e il danno marginale privato (DMj) se proseguiamo fino a Qs, la perdita totale è pari all’area “acd” come in figura, Tuttavia per ogni unità in meno il resto del gruppo migliora le proprie condizioni perché viene meno il danno marginale subito. Se proseguiamo riducendo i minuti di ritardo fino a Qs il vantaggio del gruppo è pari all’area “abcd”. Dunque, poiché l’area “abcd” è

maggiore dell’area “acd”, allora far prevalere l’interesse del gruppo incrementa il benessere complessivo.

PER CONCLUDERE

L’esternalità negativa analizzata mette in gioco numerose tematiche quali, ad esempio, la prevalenza dell’interesse complessivo su quello personale. Ovviamente potrebbe sembrare di scarso interesse se ci limitiamo a pensare ad una giornata tra amici, in cui al massimo si rischia un litigio di breve durata. Ma consideriamo invece una fabbrica che scarica gli scarti di produzione nel ruscello vicino, il quale a sua volta rifornisce d’acqua una piccola comunità. Il comportamento della fabbrica rappresenta proprio un’esternalità negativa, causata dal fatto che il prezzo pagato dalla fabbrica per lo scarico nel fiume non rispecchia il valore dell’acqua in quanto risorsa scarsa e può essere studiato esattamente come il caso trattato nel presente lavoro generando per questo le medesime implicazioni. Alla luce di quanto analizzato, nella realtà, prevarranno gli interessi del privato o della collettività?

(A cura di Vito De Sandi)


Rivista scientifica digitale mensile (e-magazine) pubblicata in Legnano dal 2013 – Direttore: Claudio Melillo – Direttore Responsabile: Serena Giglio – Coordinatore: Pierpaolo Grignani – Responsabile di Redazione: Marco Schiariti
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